“Partendo dal presupposto che ognuno faccia qualche passo indietro, per farne in un futuro più o meno lungo molti in avanti verso l’Unione Politica e Fiscale,
ritengo che sia doveroso escludere nel brevissimo l’emissione di Eurobond e un’Unione Bancaria in grado di accollarsi l’intero rischio sistemico dell’area Euro.
Pertanto le decisioni per il 28 di giugno potrebbero riguardare i seguenti temi:
- European Redemtion Fund
- Potenziamento del ruolo Bce
- Impegno a perseguire Unione Fiscale e Politica.
Non so se tutto questo basterà ai mercati, forse sì o forse no. Personalmente ritengo che sarebbe un successo, in quanto metterebbe chiarezza sulla volontà di proseguire nell’avventura della Moneta Unica, ma soprattutto rafforzerebbe la strada che porterebbe a quella convergenza inseguita e mai raggiunta nel corso degli anni precedenti.
Sul primo punto non mi aspetto soluzioni immediate, ma un processo a tappe che vada in parallelo con il terzo punto.
Il potenziamento del ruolo della Bce è quello che trova maggiore convergenza fra i paesi dell’Unione, mentre il Governatore potrebbe dar vita ad una nuova operazione quantitativa, sotto forma di prestiti alle banche, una volta che fosse raggiunto un accordo al punto 1 e soprattutto al punto 3. “
Questo era quanto detto il 15 giugno.
Arrivati al 24 di giugno, ossia a quattro giorni dal vertice cruciale, che delineerà il futuro dell’Europa, la Germania continua a frenare in modo imbarazzante, agli occhi del Mondo, sui temi che dovrebbero cancellare ogni dubbio ai mercati.
Per il momento l’unica cosa che sembra andare avanti, oltre all’inutile Tobin Tax, (in grado di togliere liquidità ai mercati, con le conseguenze che ne derivano) fortemente voluta dalla Germania, è quella relativa alla Bce, che dovrebbe assumere maggiori poteri in tema di controllo sul sistema bancario.
Parallelamente si ritorna a parlare di licenza bancaria dell’Esm, ancora spudoratamente ostacolata dalla Bundesbank.
Qualora la Commissione Ue riuscisse a far passare quest’ultimo punto, la Bce si troverebbe in mano gli stessi poteri della Fed anche indossando vesti diverse, in quanto potrebbe finanziare direttamente l’Esm.
L’avrà vinta ancora una volta la Bundesbank?
Se sì, inizierebbe il countdown per far uscire dall’Euro la Germania.
Questo mi sembra palese.
Va da sé quindi che verrebbero meno tutte le ragioni per continuare il cammino insieme.
E’ di questi giorni un sondaggio secondo il quale il 55% dei tedeschi tornerebbe volentieri al Marco.
Intanto, mentre la Merkel sfoggia il predominio calcistico germanico nei confronti della Grecia, sottolineando i “nein, nein” alle richieste di quest’ultima di prolungare i tempi di rientro, il governo ellenico “marca visita” e latita tra un’ospedale e l’altro, ottenendo quindi il rinvio con la Troyka, che slitta per la metà di Luglio.