In queste ore JPMorgan, ritenute fra le banche più solide e più serie del sistema, ha fatto un annuncio shock dichiarando una perdita che si aggira intorno ai 2 mld di dollari su un investimento rivelatosi rischioso, soprattutto in termini di volatilità.
Jamie Dimon, il Ceo più ascoltato a Wall Street, ha fatto sapere che la perdita avrebbe raggiunto livelli ben più ampi se tale investimento si fosse prolungato fino al termine del corrente anno.
Un declassamento da parte delle agenzie di rating, conseguente all’esito dell’operazione, obbligherebbe la banca a ricapitalizzarsi di circa 1 mld di dollari per ogni gradino perduto. In sostanza sembra un pò di rivivere l’incubo di Aig, quando era alla ricerca di capitali per coprire operazioni correlate azzardate, ma questa è solo una mia sensazione che allo stato attuale ritengo superflua.
Purtroppo questa notizia sarà destinata ad influire e non poco. Vediamo il perchè.
1) JPMorgan, come detto precedentemente, non era passata alla storia per essere una banca imprudente. Ciò quindi, crea non pochi interrogativi sulla vera situazione dell’intero sistema.
2) A distanza di 4 anni dal crack Lehman le banche sembrano ben lontane dall’aver perso il vizio di azzardare oltre le loro possibilità morali, mettendo a rischio l’intero sistema economico.
3) Nel caso che questa vicenda non fosse un caso isolato la politica della Federal Reserve verrebbe di colpo smentita, con l’accusa aggravante per l’istituto centrale di non aver irrigidito i controlli nonostante quanto accaduto tra il 2007 e il 2008.
Se questi sono gli effetti del Quantitative Easing quindi, ben venga il rigore della Merkel e la politica monetaria della Bundesbank, mediante la quale il marcio viene eliminato. Selezione naturale.
Credo che tutto ciò ponga seri dubbi sul proseguo della politica quantitativa di Bernanke, che difronte a tutto ciò sarà di colpo caduto sulla sedia e oltretutto sbiancando.
I falchi questa volta hanno vinto una battaglia importante, mentre a Wall Street il cielo si annuvola.
