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Prima di affrontare le singole materie prime voglio sottoporre una comparazione che ritengo estremamente importante, in quanto parallelamente fotografano lo scenario economico in atto.
Comparazione Oro/Petrolio
Questo grafico esprime la forza del Gold rispetto al Petrolio. Come possiamo vedere dal 2009, il rapporto tra le due commodities ha visto un andamento favorevole al Gold. In particolar modo la maggior forza di quest’ultimo ha coinciso con i momenti più preoccupanti della storia finanziaria recente. Dal caso Lehman, fino al periodo di tensione visto tra luglio e agosto 2011, quando l’esplosione degli spread sul mercato europeo, mise in gioco addirittura le sorti dell’Euro. Da circa due mesi il rapporto Gold/Petrolio sta vivendo una fase favorevole a quest’ultimo. Sarà una coincidenza, ma è doveroso sottolineare come parallelamente i mercati finanziari abbiano vissuto uno dei periodo migliori degli ultimi quattro anni.
A questo punto è importante stabilire quali siano le possibilità sul fatto che il recupero del Petrolio nei confronti dell’Oro possano durare.
A favore, possiamo già individuare un quadro delle medie che si sta infatti configurando verso il basso (+ il rapporto scende + il petrolio si rafforza nei confronti dell’oro).
Contro invece, si deve registrare ancora la tenuta del massimo conseguito durante il crack Lehman.
Voglio ribadire che un rapporto alto sta a significare forte propensione all’acquisto di asset rifugio a causa di tensioni finanziarie che rallentano le prospettive di crescita.
Più alta sarà la tensione, maggiori saranno gli acquisti sull’oro, mentre il petrolio vedrà un rallentamento della domanda in previsione di una minor crescita.
Corretto pertanto sottolineare che, il livello di tensione in ottica di lungo è ancora elevato, ma che esistono buoni motivi tecnici per pensare ad una sua diminuzione.
Una comparazione simile potrebbe essere fatta anche tra Copper (anzichè oro) e Petrolio. In periodi di forte tensione il rapporto è salito mentre si registra un andamento contrario in caso di ripresa, in virtù del fatto, che l’oro nero rappresenta comunque la vitamina indispensabile alla vita economica. In attesa, ovviamente, di una maggiore evoluzione energetica.
Brent Crude Oil future
Crude Oil Wti future
In entrambi i casi stiamo parlando della qualità più pregiata di petrolio, ma guardando i grafici possiamo notare la differenza. Il Brent ha infatti superato nuovamente i massimi toccati durante la crisi libica, mentre il Wti si trova ben al di sotto della resistenza di 118.
Il Brent sembra pertanto essere maggiormente più sensibile alle tensioni che riguardano il Medio Oriente, alla luce oltretutto dell’embargo applicato dall’Europa nei confronti dell’Iran.
Al fine di capire ulteriori tensioni del prezzo, guarderei con attenzione l’area dei 128 dollari (Brent). Per quanto riguarda il più trattato, ossia il Wti, come ho detto la volta precedente, sembrano crearsi le basi per una risalita dei corsi, alla luce di un superamento avvenuto in area 100 e 104. Il quadro delle medie infatti sta risalendo timidamente, rafforzando l’impostazione rialzista. Una resistenza intermedia molto forte è posta a 111 per target a 117 e 120. Quota 104 e 100 rappresentano i supporti da considerare maggiormente.
Come accennato precedentemente, il petrolio sta segnalando maggior forza rispetto all’oro, che considero come la principale variabile di riferimento.
In sostanza le commodities stanno ricalcando molto chiaramente il ciclo economico in corso. Crescita sì, ma moderata, e guai ai “cigni neri”, in quanto in quanto il quadro è ancora estremamente vulnerabile.
Cocoa future (2410)
La perdita dai massimi ammonta a circa il 47%. La tendenza rimane al ribasso e ben al di sotto della media a 200 gg passante a 2710. Quota 2000/2100 sembra rappresentare tuttavia un minimo ormai accertato. Importante la resistenza di 2460, oltre la quale vi sarebbe un ulteriore segnale di rafforzamento. In ottica di lungo presenta una forza molto bassa, mentre nel breve qualche segnale di miglioramento è già presente. Livello di stop a 2250.
Coffee (1,8620)
In questo caso ci troviamo in presenza di una perdita del 41% dai massimi, ma il trend è in piena caduta libera. L’area di 1,50/1,60 rappresenta un punto di arrivo importante. Se guardiamo alla forza il cacao sembra rappresentare un’alternativa migliore.
Copper (3,85)
Il grafico di medio lungo periodo del Copper è piuttosto da manuale. Dopo un rally che lo ha portato da 1,50 a 4,72 in soli due anni, le quotazioni hanno corretto esattamente sul 50% del rialzo conseguito, formando a 3,20 una base utile per risalire. Ben evidente come le quotazioni si stiano muovendo in prossimità delle medie più importanti. Quota 3,90 sembra rappresentare la resistenza più importante nel breve per target 4,25 e 4,75. In termini di forza sembra preferibile al Gold. In termini di rischi sembra possedere una volatilità minore ai due precedentemente visti.
Corn (645)
Anche in questo grafico troviamo molta similitudine al Copper, ma il quadro delle medie sembra trovarsi in una posizione ancora precaria. I prezzi del greggio potrebbero condizionare le quotazioni del Corn (biocarburanti). Come possiamo vedere negli ultimi mesi le quotazioni si sono rivelate molto volatili e schizofreniche. Per tale ragione mi atterrei alla configurazione riflessiva delle medie preferendo altre variabili, come appunto il greggio.Un elemento a favore del Corn può essere costituito dal fatto che i mangimi per animali, stanno rivedendo i prezzi massimi storici. Timidi acquisti in presenza di correzioni potrebbero quindi rappresentare un elemento utile ad una buona diversificazione.
Gold (1710)
In questo grafico è riassunta in termini tecnici la storia dell’oro negli ultimi tre anni. Ad oggi possiamo osservare come le quotazioni stiano trovando un punto di equilibrio interessante, a cavallo dell’obiettivo importante di 1695/1700. Quota 1800 sembra rappresentare il punto oltre il quale vi sarebbero nuove tensioni verso i massimi di 1900/1920. L’andamento dell’oro negli ultimi anni fa pensare ad una fase economica caratterizzata da alta inflazione, in considerazione delle politiche quantitative delle banche centrali. Al momento tale scenario non sembra presente. Pertanto i fattori che potrebbero giustificare ulteriori rialzi, sarebbero da ricercare in nuovi quantitative easing oppure in forti tensione della crescita economica. Ad oggi ci troviamo in una fase intermedia, ragione per la quale non sembrano esserci grandi opportunità nel breve. Quota 1665 rappresenta il supporto più importante nel breve.
Heating Oil (3,26)
Configurazione rialzista ben definita, in considerazione anche della rottura di 3,20. Correlazione estremamente significativa con il Crude Oil, anche se quest’ultimo sembra avere al momento maggior forza in termini di lungo periodo.
Natural Gas (2,32)
Questo è il grafico di lunghissimo periodo del Natural Gas. Guardate che cosa hanno significato le nuove tecniche di estrazione, applicate in America. Un crollo verticale dei prezzi. La stessa cosa non sta succedendo per il gas russo e algerino, in quanto tali tecniche sono ben lontane dall’essere applicate.
Accade che molte compagnie del Nord America siano nella condizione di estrarre anche con margini negative, al fine di non rischiare di perdere le licenze. I prezzi sembrano tuttavia aver raggiunto livelli incomprimibili, anche perchè, sempre in America si sta valutando la possibilità di stoccare il gas al fine di esportarlo in quei paesi, costretti a sostenere costi di approvvigionamento ben più alti.
Gasoline (3,33)
Questo che potete vedere qua sopra è il grafico della benzina. Le quotazioni hanno intaccato pure la soglia dei 3,40, che costituiva il massimo della bolla-commodities del 2008. Ciò significa che i costi di raffinazione sono sempre maggiori. A cosa imputare questo? Non credo alla manodopera. Mi viene più da pensare alla minor qualità del petrolio estratto. Da un punto di vista tecnico la benzina presenta una forza elevata anche nei confronti del Crude Oil. Una rottura di quota 3,40 potrebbe spingere le quotazioni verso la soglia dei 4 dollari e oltre.
Silver (34,23)
A differenza del Gold il Silver sta muovendo sotto la media a 200 gg. In termini comparativi fra i due è tuttavia difficile stabilire chi fra i due sia da preferire. Il range è compreso tra 32 e 37, mentre il supporto di lungo più importante è da indicare a 27 dollari. La comparazione può essere fatta anche nei confronti del Copper, dove quest’ultimo sembra possedere maggior forza. La correlazione fra i due tuttavia è altissima.
Soybean (1337,75)
Interessante questo grafico. Le quotazioni della Soia hanno superato la media a 200 a quota 1300/1290 (supporto di breve), avvicinandosi così alla linea di resistenza più importante posta tra 1490 e 1510. Il quadro delle medie si sta configurando al rialzo, in ottica di lungo periodo. In termini di forza comparativa tuttavia rimane ancora debole nei confronti del Crude Oil.
Con questo ho concluso. Coloro che volessero contribuire al blog possono anche guardare la pubblicità, oppure fare una donazione. Grazie.
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