Questa mattina prima dell’alba ho letto questo articolo molto dettagliato di Iceberg Finanza intitolato Grecia accordo raggiunto…..anzi no.
Innanzitutto mi devo complimentare con Andrea Mazzalai per la veste grafica data al nuovo blog e al duro lavoro svolto.
Leggendo l’articolo tuttavia non posso non soffermarmi su alcune contraddizioni riguardanti l’etica del Mondo finanziario.
Ecco alcuni passaggi:
“La scorsa settimana rispondendo alla domanda di un nostro caro lettore ho scritto che il destino della Grecia probabilmente dipenderà da quello che decideranno molti hedge fund i quali in questi mesi oltre a raziare titoli di debito pubblico ellenico a prezzi stracciati hanno terrorizzato e acquistato per mesi e mesi credit default swap spesso e volentieri senza detenere neanche l’ombra di un qualsiasi titolo di stato greco.
Non mi meraviglierei se tra questi vi siano anche i vulture fund ovvero i cosidetti fondi avvoltoi che come ho scritto anche nel mio libro hanno spesso raziato non solo imprese ma anche interi paesi. Solitamente questi fondi, “investono” in società o in Stati che stanno attraversando gravi situazioni di crisi minacciando di non rimborsare i propri debiti o che sono già tecnicamente falliti. Raziano titoli a prezzi stracciati e poi avviano cause legali per recuperare l’intero debito”.
Personalmente non ci trovo niente di strano in questo. Piuttosto la chiamerei efficienza di mercato, che interviene là dove ci siano storpiature atte a non consentire il corretto funzionamento dello stesso.
Trovo piuttosto contro natura e sconcertante la strada della ristrutturazione volontaria, che volontaria non è. Una delle tante idee cavalcate dalla solita Merkel, per parare il sedere a qualche grossa banca, che forse aveva abusato nella vendita (e non nell’acquisto) di Cds sui titoli greci.
altro passaggio:
i lavavetri del libero mercato e della rete sostengono che gli hedge e i vulture fund in fondo hanno il diritto di difendere il proprio capitale investito, si investito cosi lo chiamano, investito tirando sotto le strisce pedonali intere aziende e nazioni aggiungo io!
Circolano CDS per una cifra al nozionale di circa 3,5/4 miliardi di euro e la International Swaps and Derivatives Association per gli amici Isda ha sussurrato che il rapporto “consensuale e volontario” non determina il pagamento dell’assicurazione sottoscritta anche se fatto per gioco.
Purtroppo o fortunatamente mi considero un lavavetri
E’ chiaro che gli hedge in questi giorni stanno lavorando al fine di far scattare la parola default, non tanto per aver pagato 20 o 30 e sperare di incassare 100, quanto per rendere efficaci i Cds, che in caso di ristrutturazione volontaria andrebbero persi, premiando ingiustamente l’altra faccia della medaglia.
Come ho accennato prima, l’altra faccia della medaglia sarebbero tutti quegli istituti che hanno abusato della vendita di Cds, assicurando a caro prezzo, gli investitori dal default greco.
Per il default Lehman, Aig passò dal salvataggio statale, in quanto aveva incassato fior di miliardi di dollari, vendendo Cds (copertura) alle controparti, pur non avendo i fondi necessari per garantire tutti.
Sarebbe stato morale, se Lehman fosse passata da una ristrutturazione volontaria?
E quali effetti avrebbe avuto sulla gestione futura di una qualsiasi azienda?
E’ chiaro che a questo punto qualche banca di grosso calibro ha “sbarellato” nella vendita dei Csd, a tal punto che si preferisce non far scattare i Cds, che comunque assicurerebbero tante banche dalla perdita in conto capitale e che invece arriverà in caso di ristrutturazione volontaria.
La vendita di Cds, dovrebbe per lo meno trovare copertura nel momento in cui avviene:
Una banca, dovrebbe quantomeno depositare il margine necessario a garantire il buon esito dell’operazione, qualora si verificasse l’evento sinistro.
Purtroppo così non avviene, con l’aggravante, che la vendita dei Cds, contribuisce ad abbellire il conto economico di una qualsiasi banca.
Ebbene, la ristrutturazione volontaria facciamola pure. Personalmente sono fiero di essere un “lavavetri” in quanto sono per il rispetto dei contratti, che avvengono bilateralmente e non perché qualcuno se lo è inventato.
Sono comunque quasi certo che il “bene” trionferà, consapevole che questo non si trovi assolutamente nella perversità delle istituzioni finanziarie tedesche o dell’Unione. Un bene che permetterà alla stessa Grecia di ripartire da basi migliori e non da quelle volute dagli “strozzini” che ormai conosciamo.
Per la cronaca, a conti fatti, dopo la ristrutturazione volontaria, la Grecia avrà nel 2020 un debito/Pil pari al 120%, che non avrà risolto un bel niente, in considerazione anche del potenziale di crescita economica attuale.
Bce ed Ue please: mani al portafoglio.
Se qualche folle volesse contribuire al blog sa già come fare……grazie