Prima di leggere è consigliabile sentire il “Requiem” di Mozart
Unicredit a distanza di 3 anni affronta il terzo aumento di capitale:
1) 5 ottobre 2008 aumento di capitale di 3 mld.
2) 29 settembre 2009 viene deciso un aumento di capitale di 4 mld, che allinea “definitivamente” i coefficienti patrimoniali di Unicredit ai “migliori” standard mondiali e permette alla banca di non ricorrere agli aiuti statali, i cosiddetti Tremonti Bond.
3) 14 novembre viene presentato il piano industriale 2012/2015: si decide un nuovo aumento di capitale di 7,5 mld di euro e niente dividendi per il 2012. Contestualmente è stato dichiarato un esubero di 5200 dipendenti.
Quale fiducia può dare il mercato a un istituto del genere? In tre anni è stato capace di dimezzare i mezzi propri.
Personalmente sarei per una nazionalizzazione, senza non aver separato prima il marcio dal sano. Ovviamente il marcio diventerebbe una bad bank da consegnare elegantemente alla Bce e a Bankitalia, che non sono state in grado di fare i controlli appropriati. Già dimenticavo: Unicredit possiede il 22% di Bankitalia. In che controlli volevate sperare.
Per chi vuole che questo Blog continui la sua avventura potete guardare un pò di pubblicità.
Meno male che credevo e continua a farlo tuttora nell’economia SOSTANZIALE.
Ah dimenticavo!!! Mentre ascoltate un pò di Mozart pensate per un attimo a chi è l’Europa e cosa ha fatto per la storia dell’umanità: l’arte, la scienza etc etc. Benché ne dicano gli altri siamo e saremo l’ombelico del Mondo.
Dedicato a chi crede alla fine dell’Euro.
Alla prossima
Grandissimo!!!! Sono Felicissimo!!!
Complimenti per l'articolo e per l'equilibrio e la competenza con cui scrive.<br /><br />Ora sembra che UCG sia esposta alla sola Ungheria per la modica somma di 4 MLD… insomma requiem sul Danubio.<br /><br />Domanda da circa 1000 MLD di euro: cosa rischiano i correntisti di questo buco nero?<br />Crediamo che l'Italia possa nazionalizzare UCG senza sprofondare a sua volta??<br /><
I correntisti non rischiano niente per una banca di interesse sistemico come Unicredito, alla luce anche dei compiti EFSF che dovrebbe contribuire alla capitalizzazione delle banche in difficoltà. In ogni caso nel dubbio Titoli di Stato azioni e fondi sono beni di terzi che non rientrano nel passivo di una banca. <br />Riguardo alla nazionalizzazione la stessa sarebbe bene che avvenisse con il