Addirittura gli italiani iniziano a polemizzare sul fatto che il Governo martedì sera andrà a Porta a Porta a illustrare la manovra, figuriamoci il resto. Andiamo bene.
Quale miglior luogo, anche se non vorrei mai pagare (da contribuente) lo stipendio a Bruno Vespa, per spiegare agli italiani che cosa cambierà rispetto a prima?
Volevate per caso delegare a quei faccioni di politici, che hanno rovinato l’Italia, per spiegare a noi italiani la natura e gli effetti della manovra Monti?
Oppure, forse, è meglio che l’autore stesso si spieghi davanti a tutti noi piuttosto che con le inutili procedure istituzionali, non molto simpatiche all’italiano medio di turno?
Passiamo quindi ai punti salienti della manovra.
La casa: il gettito maggiore dalla tassa sugli immobili arriverà dalle case di lusso e dalle seconde e terze case, dove l’imposizione sarà più severa. Finalmente verranno rivalutati i valori catastali che era dal 1997 che non venivano toccati. Qualche obiezione?
Già mi vengono in mente quei poveracci che di case ne hanno a dozzine, grazie a montagne di contanti, accumulati dopo una lunga e faticosa vita dedicata all’evasione a spese di noi contribuenti. E non mi riferisco a notai o dentisti che quello va da sé, ma a gente che se la vedi per la strada ti verrebbe voglia di fargli l’elemosina o di invitarla a mangiare un piatto di minestra a casa tua.
Bene questa mossa potrebbe finalmente smobilizzare il mercato immobiliare, con ridimensionamento dei prezzi. Io ci sarei andato più peso, ma non possiamo avere tutto dalla vita.
Qualcuno potrà dire: ma io ho sempre pagato le tasse ho fatto la formichina e mi sono comprato 3 o 4 case e ad oggi non ho un soldo liquido. Cosa dovrei rispondergli? Potrei solo dire che non sei stato bravo a diversificare i tuoi risparmi. All’estero la mentalità è completamente diversa in merito alla proprietà immobiliare.
Pensioni: il maggior gettito previsto dovrebbe arrivare dal blocco delle rivalutazioni pensionistiche escludendo la soglia dei 1000 euro mensili. Il passaggio totale al sistema contributivo non darà grandi risultati, ma almeno si è perseguito il principio dell’equità. Sul fatto delle pensioni di anzianità, dico, che siamo fra i pochi al Mondo ad averle. Per il resto il sistema pensionistico sarà strutturato in modo da far combaciare l’età media dei pensionamenti tra 65 e 67 anni. Un bel risultato che consentirebbe almeno alle nuove generazioni di avere qualche certezza in più.
Il tema pensioni è quello che sta facendo mandare in bestia i sindacati, in particolar modo la CGIL che guarda caso annovera fra i suoi iscritti il 50/70 percento tra pensionati e pensionandi.
Ma di cosa vogliono parlare i sindacati?
Vogliamo parlare di come hanno saputo difendere i diritti dei lavoratori?
Potrei parlare della mia esperienza, ma preferisco non annoiarvi. L’unica cosa che posso accertare con mano è che le categorie più deboli sono anche le meno tutelate dai sindacati.
Provate a leggervi (io l’ho dovuto fare) ad esempio un contratto nazionale dei “Quadri direttivi bancari” (io ero tra questi) e confrontatelo con quello dei più indifesi “Impiegati”.
Poi mi direte a che cavolo pensavano i sindacati quando firmavano l’accordo. Generalmente chi percepisce meno dovrebbe essere maggiormente tutelato di fronte alle prepotenze del datore di lavoro….e invece?….l’esatto contrario.
Per questa ragione meglio che i sindacati stiano zitti questa volta e lascino fare le cose a chi sta lavorando in buona fede, per portarci fuori dal letame in cui la politica e le parti sociali per anni ci ha fatto sguazzare.
Evasione: il limite dei 1000 euro per i pagamenti in contanti, contro il precedente dei 2500 euro è un ulteriore passo avanti verso la lotta all’evasione. In Francia ad esempio l’uso del contante è quasi sparito anche per i piccoli pagamenti. Nei paesi dell’Unione l’evasione ha percentuali intorno al 5% ed è severamente punita. Non griderei pertanto allo scandalo su questo provvedimento.
Irpef: aumento compreso tra 2 e 3 punti dell’aliquota sui redditi superiori ai 75 mila euro. Per una persona che guadagna 80 mila euro netti il maggior esborso fiscale sarà di 150 euro. Ovviamente chi dichiara 80 mila euro netti significa che ne guadagna lordi almeno 120, mentre fra i costi ci saranno sicuramente beni che un lavoratore dipendente non può scaricare. Anche in questo caso non la tirerei tanto per le lunghe.
Queste sono le misure più importanti ma dovrei parlare dei tagli alla Sanità, della tassa di lusso dell’aumento dei trasporti inevitabile, dopo i tagli ai contributi sul trasporto pubblico, del probabile aumento dell’Iva, che rientrerà nella delega, ma che non sarà attuato nell’immediato, etc etc.
Insomma nessuno è stato risparmiato, ma è anche evidente che a pagare questa manovra principalmente sono coloro che possiedono maggior capacità contributiva.
Complessivamente la manovra dovrebbe portare alle casse dello Stato tra 20 e 24 mld, ma non va assolutamente trascurato quello che viene prelevato da una parte per distribuire dall’altra.
Si distribuisce infatti sul costo del lavoro, in particolar modo sulla deducibilità dell’Irap, mentre si incentiverà la ricerca nel settore privato che se ricordate era un problema che avevo ben linkato qualche giorno fa.
Insomma per il momento il nostro Presidente del Consiglio non poteva fare di meglio, anche se son convinto che la prossima tappa sarà quello di affrontare i costi della politica.
Credo che i mercati non potranno essere insoddisfatti da questa manovra, mentre le forze politiche sembrano, almeno fino ad oggi, avere quella consapevolezza e responsabilità, necessarie a dare l’ok al Governo.
Di strutturale in questa manovra ci vedo molto, non vedo perchè i mercati non dovrebbero muoversi di conseguenza, anche se a livello globale i problemi non si limitano alla nostra Italia.
Se la manovra passerà l’Italia potrà ritenersi in regola per stare al passo con l’Europa, mentre il ritorno della fiducia degli investitori ci farebbe rientrare in un circolo virtuoso, utile ad accelerare l’abbattimento del debito pubblico. Vedi tassi d’interesse.
Ancora a venerdì i mercati erano sul piede di guerra. Tutti gridavano al recupero dello spread italiano, ma in pochi si sono accorti come il differenziale tra i Bonos spagnoli e i Btp decennali fosse ritornato sopra i 100 punti, livello raggiunto solo nel famoso mercoledì nero di novembre.
L’effetto manovra dovrebbe pertanto ridurre tale differenziale, nei prossimi giorni. A questo punto la parola passerà alla Merkel, ma credo che abbia poco da obiettare su quanto fatto da Monti. Aspettiamo con ansia il 9 dicembre quindi.
Diamo adesso uno sguardo ai mercati.
Parliamo innanzitutto del Dax analizzando il grafico settimanale, per comprendere meglio gli effetti del progresso conseguito fino ad oggi.
Il Dax con un bel +10,60 ha superato la media a 200 e 21 settimane passanti a quota 5960. Ad oggi le resistenze non mancano. Esse le troviamo a 6270/6380/6430 e 6550 (media a 200 gg). Tuttavia la situazione tecnica vista ad oggi sugli indicatori sposta il problema più su chi è liquido, rispetto a chi è già investito investito. Queste reazioni, solitamente, mettono in seria difficoltà coloro che da tempo possedevano posizioni contro il mercato azionario. In ottica di lungo periodo ritengo che la resistenza più importante sia da considerare in quota 6550, mentre allo stato attuale starei piuttosto buono e calmo, avendo ben presente quale sia stata la reazione del Macd settimanale che potete ammirare qua sotto.
Reazioni come quelle viste sul Mcd in questa settimana fanno ben sperare in ottica di lungo periodo. L’attenzione ormai si sposta tutta tra il 9 e il 12 dicembre, ricordando ai lettori che ci troviamo in un mercato meno liquido, in considerazione della fine dell’anno e dell’esigenza di chiudere i bilanci. Proprio quest’ultimo fattore potrebbe rappresentare un elemento in più per alimentare la fase di recupero. Pertanto un minimo di timido possibilismo il mercato lo possiede ancora.
E ora parliamo della borsa italiana:
Questo grafico mi piace a “bestia”. Non tanto per l’eventuale possibilità di salita, quanto per la sua nitidezza. Vorrei anche sottolineare che il nostro indice, oltre ad essere il meno performante è anche il più attendibile nel rispettare determinati punti chiave.
In questo caso l’indice FTMIB non ha ancora superato la media a 21 settimane, situata a 15850, mentre la resistenza più importante è situata a 17000, oltre la quale potremmo assistere anche ad un attacco in area 19500/20000 punti. Da sottolineare il punto dal quale è avvenuta la reazione. La linea di supporto situata ormai a 13200 è stata rispettata con precisione svizzera. Nonostante l’arretratezza della nostra borsa, ci troviamo con indicatori nella stessa posizione del Dax. Pertanto anche in questo caso ci troviamo in presenza di buone possibilità che la fase di recupero possa proseguire. Ovviamente 9 dicembre permettendo.
Più che gli indicatori è importante osservare per la nostra borsa, il grado di forza comparativa nei confronti del Dax. Come possiamo vedere in questi giorni il nostro indice ha perso ulteriore forza, ma il dato significativo è che vi è stata una reazione esattamente sul minimo segnato ad agosto. Buone possibilità pertanto, che il nostro indice sia maggiormente performante nei prossimi giorni. Ovviamente ci troviamo in una fase altamente fragile. Ben evidente infatti, che in termini di forza non abbiamo assistito minimamente ad un cambiamento del quadro delle rispettive medie, ma solo ad un arresto della perdita. Questa volta voglio essere fiducioso, consapevole che la nostra borsa, al momento è la più fragile e la più rischiosa.
Dopo aver visto i mercati azionari in linea generale diamo uno sguardo alle valute, visto che ormai tutto ruota intorno all’Euro.
Euro/Dollaro.
Come possiamo osservare la situazione tecnica di lungo periodo (carta settimanale) non è delle più favorevoli alla nostra moneta. La direzionalità oltretutto sta aumentando, proprio in concomitanza di medie a lungo periodo che si stanno configurando negativamente. Tuttavia l’arresto della discesa visto la scorsa settimana lascia intravedere ancora qualche speranza, che si concretizzerebbe con la rottura del livello di resistenza posto a 1,3620, per target 1,3820 e successivo 1,4080. Supporto molto importante a 1,32. Gli indicatori di breve favoriscono una reazione, ma a mio parere ci troviamo in un mercato troppo condizionato dalla volontà delle banche centrali.
Interessante anche il Dollaro Canadese contro Euro.
In questo grafico (giornaliero) infatti è ben evidente la presenza di un movimento all’interno di un’importante triangolo di lungo periodo i cui punti di rottura sono ben segnalati.
I mercati che seguo più da vicino in ottica di lungo periodo:
Nasdaq
Siamo nuovamente ritornati sopra la media a 200 gg passante a quota 2290. Ormai sono talmente così frequenti le perforazioni di tale media che non so quanta importanza dargli . Quello che posso accertare è che ci troviamo in presenza di un movimento laterale durato troppo a lungo.
Il tutto come possiamo vedere dal grafico settimanale di lungo periodo sta avvenendo sulla parte alta del canale rialzista primario. La resistenza di 2400/2420 pertanto riveste particolare importanza.
La direzionalità è talmente bassa al momento da rendere poco fattibile nel breve una rottura di 2420. Nei prossimi giorni tuttavia valuterei positivamente la tenuta di 2250.
E i mercati emergenti?
Come possiamo vedere è il solito grafico degli etf emergenti. Le linee sono state disegnate molte settimane fa a conferma che il disegno di questo etf è molto chiaro da tempo. Nell’ultima settimana le quotazioni si sono portate al di fuori della linea rossa superiore, anche se in modo marginale. I più attenti si saranno già accorti di una formazione di un testa e spalle rialzista molto importante la cui neck-line è situata a 28,70. La rottura di questo livello darebbe luogo ad un’accelerazione con probabile obiettivo a 31,70/32. Resistenze intermedie a 29,30 e 30,30. Il quadro degli indicatori è molto simile a quello visto sul Dax.
Per oggi ho concluso. Chi volesse contribuire al blog ricordo di guardare un pò di pubblicità. Grazie.
Dopo aver contribuito al Blog, vi lascio alla lettura di questo bell’articolo uscito su La Stampa, che descrive in modo molto chiaro quali sarebbero gli effetti di un’uscita dell’Italia dall’Euro.
I sindacati e disfattisti sono avvisati
sull'immobiliare ci andranno leggeri, se ci vanno pesanti si rischia troppo. Un crollo dei prezzi violento e repentino dubito porterebbe qualcosa di positivo, certo chi aspetta per comprare a prezzo basso gongolerà, ma chi ad esempio ha un mutuo su una casa dove il valore si dimezza dall'oggi al domani non penso farà tanto piacere. Poi credo che pure alle banche non faccia troppo piacere
Mika tanto leggeri sai…..si parla di 11 mld di entrate strutturali e non unatantum
Non pensi che sta volta sarebbe stato il momento giusto per rivedere la fiscalita delle regioni a statuto speciale?magari rivedere pure gli irriducibili patti lateranesi.Sarebbe stato un segnale di equita,considerando che in entrambi i casi gli esercizi commerciali direttamente coinvolti con entrambi i fenomeni,hanno vantaggi economici (facendo cadere la concorrenzialita)rispetto a chi non gode
Non pensi che per queste cose ci vorrebbe un governo politico? In ogni caso questo Governo ha ancora da lavorare per 18 mesi
governo politico???!!ma in questi decenni cosa abbiamo avuto(e di tutti i colori)?a te hanno per caso dato l idea di provvedere a tal riguardo?comunque penso anch io che oggi a Monti non ci sono alternative. Solo un po piu di coraggio. Mauro di Ferrara.
"Mika tanto leggeri sai…..si parla di 11 mld di entrate strutturali e non unatantum" <br /><br />il mio post era un tentativo di aggiungere un pò di "vasellina" al tuo articolo…. un tentativo di allegerimento del big bamboo che sta arrivando… ma poi rispondi con la dura cifra e la sua strutturalità e l'appiglio di un pelo di speranza cade. Mestamente mi chino e
A proposito dell'articolo "in bocca al lupo super mario" direi che tutti i provvedimenti presi, datosi l'attuale momento che attraversiamo, siano necessari e pertanto complimenti al Dr.Monti e alla sua ottima equipe di esperti, meno male che non abbiamo piu' al governo, mister Bunga Bunga, che di figuracce all'estero ce ne ha fatte fare a iosa. Per quanto concerne la