MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Se Draghi, dopo l’ok della Merkel, annunciasse un piano di acquisto di bond, pari alla metà di quello effettuato dalla BoE, fatte le dovute proporzioni in termini di Pil delle rispettive aree, sul mercato assisteremmo ad una specie di tsunami.
Senza nemmeno schiacciare un bottone, sul mercato obbligazionario si riverserebbero acquisti in favore dei titoli ad alto rendimento a spese di quelli ritenuti fino ad oggi più sicuri, con conseguente crollo degli spread.
A quel punto la Bce non farebbe altro che tenere sotto controllo gli spread in essere immettendo molto meno liquidità di quanto stimata inizialmente.
E invece siamo ancora qui a parlare di deflagrazione dell’Euro e di austerity, con incompatibili piani di crescita.

Intanto l’Ocse ha abbassato le stime di crescita del Pil italiano da + 0,4 a – 0,5 per il 2012…….evvai con l’austerity.

Dell’articolo pubblicato ieri non cambio di una virgola quello che dovrebbe essere fatto e che invece sarà solo posticipato, con effetti ben peggiori.

Sono proprio curioso di quello che verrà annunciato il 9 dicembre.

Oggi i mercati hanno intravisto la possibilità di un intervento del FMI, ma soprattutto hanno preso consapevolezza che il mercato dei Bond così com’è rappresenti un rischio ben più elevato rispetto ad un bene produttivo, nonostante la sua variabilità storica più elevata.

La reazione degli spread non è stata infatti così marcata come quella vista sui mercati azionari.

Oggi era il Btp day: ebbene, pare che gli italiani abbiano comprato 2,8 mld di titoli, una cifra irrisoria se consideriamo l’intero ammontare del debito pari a 1900 mld di euro. Inoltre sarei curioso di sapere se anche le banche hanno contribuito alla causa oppure hanno fatto da contropartita.

Proprio parlando di banche sono venuto a conoscenza che se un risparmiatore si reca allo sportello per comprare un Btp anche a tre anni, viene nuovamente intervistato al fine di valutarne la predisposizione al rischio. Se il cliente presenta un rischio basso, deve rinunciare all’acquisto del Btp, mentre, paradossalmente potrà sottoscrivere, in alternativa, un’obbligazione della banca medesima, la cui volatilità viene considerata più bassa, in quanto non calcolata sul mercato.  Ovviamente il tasso sarà più basso, insieme al rating.

Insomma un mercato ben equilibrato e regolamentato.

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Categories: Crisi Euro

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