Il panico è uno stato di paura o terrore per lo più improvviso e collettivo, non soggiogato dalla riflessione, che nasce a fronte di un pericolo reale o presunto, portando ad atti avventati o inconsulti. Letteralmente la parola panico si riferisce al dio Pan, dal greco “paein”, ossia pascolare. Esso ricalca la figura mitologica dell’eroe solare Pushan, secondo gli antichi testi sanscriti, che significherebbe “colui che fa prosperare”.
Pan era un dio perennemente allegro, venerato ma anche temuto, legato alla natura e ai piaceri della carne. Secondo la leggenda pare che sia l’unico dio ad essere morto. Dal suo nome deriva “timor panico”, perchè il dio si adirava con chi lo disturbasse, emettendo urla terrificanti, provocando una paura incontrollata. Ma il mito più famoso è quello legato al salvataggio degli Olimpi, facendo fuggire Delfine mediante un urlo.
Secondo la mitologia greca pertanto, la figura del dio Pan deve essere letta positivamente, in quanto rappresenta un elemento correttivo e purificatore nel momento in cui gli equilibri naturali siano messi in pericolo.
E’ davvero sorprendente come il dio Pan negli ultimi mesi abbia scatenato ripetutamente la sua ira. Personalmente non so se quelle che abbiamo sentito la scorsa settimana siano state le ultime urla oppure no, ma una cosa è certa. Esse sono il frutto di anomalie strutturali che per troppo tempo hanno accompagnato la vita dell’Euro e delle nazioni che lo compongono. In ogni caso tali urla hanno il fine di scacciare tali anomalie.
Quali anomalie? Potrà giustamente chiedere il lettore
1) La prima anomalia certamente è legata al ruolo della BCE. L’Euro è l’unica moneta che non possiede una banca centrale in grado di attuare in pieno una politica monetaria, come tutte le altre.
2) Una moneta comune a un’area eterogenea di nazioni e di etnie doveva essere almeno fondata su una politica fiscale uguale per tutti.
3) Le linee indicate da una comunità devono favorire la stessa nel suo insieme e non un singolo individuo. In questo caso la comunità cesserebbe di esistere, dando luogo ad un clima distruttivo, che si riverserebbe soprattutto contro colui che ha maggiormente beneficiato dell’anomalia stessa.
Faccio un esempio: se il maestro di una classe porterà avanti il programma scolastico in base all’apprendimento del primo della classe, a fine anno avremmo un alunno ben preparato, ma una classe di somari, che sarà costretta a ripetere l’anno. Così il bravo alunno, rimasto solo, l’anno successivo non potrà frequentare un nuovo corso, in quanto nessuno sarà disposto a mettere a disposizione una struttura per una sola persona.
E’ chiaro che il dio Pan urlerà fino a che non saranno cacciate queste anomalie.
E’ altrettanto sorprendente e buffo sentire la gente come oggi ti chieda:
-“ma con Monti le borse non dovevano risalire immediatamente?” –
Domande del genere lasciano ben intendere quale sia la predisposizione del mercato di fronte alle urla del dio Pan.
Ciò è segno che le sue grida stanno funzionando nel migliore dei modi e soprattutto nei piani alti, là dove si decide il futuro di milioni di persone.
Mi auguro pertanto che la Germania faccia cessare le urla, piuttosto che fare adirare ancora il dio Pan.
Mi auguro che le pressioni internazionali vadano in tale direzione, anche se è ben risaputo come la moneta unica non sia mai entrata nelle simpatie del mondo legato al Dollaro.
Confido nella crescente consapevolezza del valore dell’Unione, piuttosto che nel perseverare politiche separatiste che ci farebbero tornare indietro di alcuni decenni.
Con questo avrei concluso, almeno per oggi, siate ottimisti e contribuite al blog mi raccomando, altrimenti le urla del dio Pan saranno solamente dei sussurii nelle vostre orecchie.