Qui sopra il grafico attualizzato al momento dell’indice Dax. Leggetevi pure l’analisi della scorsa settimana: Analisi Dax e titoli sopra la media a 200
e già vi potete rendere conto da soli a che punto si trovano i mercati.
Come anticipavo ieri, il fondo salva stati (EFSF) non è stato aumentato di 1 euro, e su questo i parlamentari tedeschi sono stati ben chiari nel momento in cui hanno autorizzato la Merkel a procedere in favore del salvataggio della Grecia e dell’Europa.
L’unica cosa che è stato autorizzato all’EFSF è la possibilità
di comprare per un importo di 5 volte superiore ai 300 mld, che ad oggi rappresentano la disponibilità effettiva del fondo.
Adesso sollevo una questione molto importante, sulla base di quello che avevo letto alcuni mesi fa:
Da quello che ne so io il fondo è dotato di 440 mld e fin qui ci siamo. Attualmente l’EFSF possiede un rating di tripla A e anche qui ci siamo.
Il problema tuttavia nasce nel momento in cui l’EFSF andrà ad impiegare oltre la metà della propria disponibilità.
Ovviamente qui stiamo parlando di una figura che ufficialmente, non può accedere ai finanziamenti Bce, ma solo avere risorse derivanti da garanzie dei singoli stati che compongono l’Unione, comprese l’Italia.
Il mio dubbio quindi si sposta automaticamente sulla questione se il fondo possa mantenere o meno in futuro un rating di tripla A. Tale dubbio aumenta considerevolmente, se penso poi alla possibilità di leverage concessa dopo il vertice europeo.
Altra cosa sarebbe stato se l’EFSF avesse avuto la possibilità di dialogare con la Bce, in quanto avrebbe rappresentato il canale primario per consentire alla nostra banca centrale di attuare un QE in stile Fed.
Tuttavia per il momento si è scelta una strada intermedia, che servirà solo a tamponare il problema rimandandolo a chissà quale altra crisi della moneta unica.
Gli stati membri dell’unione in particolare la Merkel stanno facendo affidamento nei paesi emergenti, che con molta probabilità contribuiranno a potenziare il fondo salva stati. A quel punto il gioco sarà fatto. Ovviamente questi sono i pensieri della Merkel.
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Affidarsi agli altri significa mettere il proprio destino in mani diverse dalle nostre con tutto quello che ne deriva in termini di stabilità interiore e credibilità verso gli altri. L’Europa in questo modo diventerebbe un’area si serie B, alle dipendenze dei paesi emergenti che imporranno le loro politiche economiche, senza che noi possiamo battere ciglio, in difesa magari degli interessi interni. Da non trascurarne poi i rischi derivanti da una recessione, che metterebbero in serio dubbio gli accordi eventualmente presi etc etc.
E’ questo che la Germania vuole? Non credo. A mio modesto parere qui c’è un disegno ben preciso, che ha come obiettivo il raggiungimento della piena immunità della Germania nei confronti della vecchia Europa. Ancora questo momento non è arrivato e non so se arriverà mai. L’unica cosa che posso fare è quella di verificare sul campo, giorno dopo giorno, in che direzione si muoverà la macchina politica dell’Unione, ricordando ai lettori che l’elemento chiave ruota intorno al ruolo della Bce. Se questa verrà messa in una condizione sempre più autonoma e sempre più vicina alla Fed, bene, altrimenti sarà lecito essere maliziosi.
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