Tempo fa sostenni che il bene rifugio migliore era la conoscenza, piuttosto che beni materiali, i quali sono più un mezzo per ottenere un obiettivo, piuttosto che un fine stesso da raggiungere.
Ovviamente sul Nasdaq, oltre ad esserci quotato di tutto, ci sono aziende che fanno e faranno il bello e cattivo tempo della società che ci circonda.
Basti pensare a Google, Microsoft e Apple a cosa erano prima di diventare delle star, per capire quanto da qui ai prossimi 10 o 20 anni, siano elevate le possibilità di vederne spuntare delle nuove, magari in settori totalmente diversi.
Alcuni dicono che il settore su cui puntare sarà la new energy, altri il biotech e altri ancora chissà. Quello che è certo è che puntare su un singolo titolo o settore presenta un rischio elevato di fallimento dell’obiettivo preposto. Alla fine degli anni ’70 si poteva focalizzare l’attenzione sulla new energy, quando invece stava nascendo Microsoft e Intel. Questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare, al fine di capire, che il fattore imprevedibilità nell’evoluzione dell’uomo ha un ruolo determinante.
Pertanto approdare sul fattore conoscenza attraverso un paniere più variegato può costituire una possibilità maggiore di vincere la scommessa nell’ottica di lungo termine.
Non è detto che una nuova Microsoft, Apple o Google questa volta possa nascere in qualche paese tipo Cina, Korea o Russia, ma in merito a queste regioni ho già detto la mia da molto tempo.
Adesso focalizziamoci sulla parte tecnica dell’indice Nasdaq 100.
Ancora una volta l’indice tecnologico ha superato la propria media a 200 giorni. Il 20 di settembre l’indice aveva perforato tale media rientrando velocemente a causa del crollo che ha interessato tutti i mercati mondiali. E’ bastato un pò di sale sulla coda ai mercati, per riportare in questi giorni le quotazioni sopra la stessa media passante a quota 2290 contro una chiusura di ieri a quota 2326.
In ogni caso questo indice è l’unico al momento a muoversi sopra la media a 200 gg.
Guardando il grafico nel suo complesso non possiamo fare a meno di notare come il movimento laterale degli ultimi mesi stia tutto sommato avvenendo al di sopra del precedente massimo segnato nel 2007. Ciò rappresenta un risultato eclatante, che conferma la tesi sopra sostenuta, se pensiamo a cosa è successo negli ultimi quattro anni.
Come potete vedere, sempre dal grafico, il terreno non è privo di insidie, in quanto i livelli di 2350/2430 rappresentano resistenza molto importanti.
Da un punto di vista di forza comparativa, questo indice non ha rivali, almeno per il momento. Tale situazione è presente almeno da tre anni, per avere una misura di cosa abbia difeso e cosa invece abbia provocato forti perdite al sistema finanziario.
Guardando gli indicatori di volatilità possiamo affermare la presenza di un chiaro movimento laterale. Mi viene proprio da ridere se vado a vedere al momento la volatilità sugli altri indici. La stessa infatti sta scendendo, ma da valori che avevano sfiorato i tempi del crack Lehman. Questo per dire i sonni tranquilli che hanno dormito chi era investito sulla conoscenza, piuttosto che sulla finanza.
Ovviamente stiamo parlando di rapporti correlati in qualche modo, ma è proprio nella scelta dei mezzi che preferisco applicare il concetto dell’ESCLUSIONE.
Detto questo non rimane altro che osservare la dinamica dell’indice nei prossimi giorni, nella consapevolezza che ogni giorno al di sopra del livello di 2290 (media a 200 gg) rappresenterà un segnale di rafforzamento, mentre il superamento del livello di 2430/2450 potrebbe costituire l’inizio di una fase bullish più incisiva. Il supporto ovviamente è da indicare in quota 2230 (minimo della settimana corrente) e 2030/2000 (minimi di agosto).