Tempo fa scrivevo: “Quest’oggi analizzando gli indici (sempre per la gloria) sono rimasto impressionato dai volumi scambiati nel mese di Agosto. Altro che Lehman. Qui, caso mai ci fossero motivi per segnare nuovi minimi, non sarebbero certo da imputare a un normale ciclo economico di contrazione o di recessione. Qualcosa di veramente grave deve essere accaduto negli ambienti finanziari, tanto da obbligare qualche istituto a vendite forzate. L’andamento di oggi pertanto non fa altro che rafforzare questo mio pensiero, in quanto l’andamento sembra proprio staccato dalla normalità.
Credo che entro la fine di Settembre sapremo qualcosa di più concreto o ufficiale, di cosa sia successo. Magari ci faremo pure una risata insieme…..almeno lo spero per tutti”.
E così in questi giorni stiamo vivendo ancora la vicenda Dexia e forse si capiscono meglio le vendite massicce che hanno caratterizzato i mercati in questi mesi.
Profilo e dati Dexia: basta andare sull’Euronext per vedere il profilo dell’azienda e da lì ci accorgiamo che la banca ha un patrimonio netto di 10 mld a fronte di asset per 500 mld e un valore di mercato ormai sceso a 2 mld scarsi.
La cosa che più mi intristisce è l’indifferenza e la semplicità con la quale si affronta il problema. Una bella descrizione viene fatta dal Grande Bluff.
Il governo belga e francese si sono detti pronti a garantire i depositi un pò sulla falsa riga di quanto abbiamo già visto un paio di anni fa in merito alle banche irlandesi. Stiamo parlando di una banca che possiede, secondo stime attendibili, asset tossici per oltre 90 mld di euro, metà dei quali sono relativi all’esposizione in titoli greci. Una vera e propria Lehman.
Forse si farebbe prima a salvare la Grecia e non se ne parla più, visto a quanto ammonterebbe un eventuale salvataggio Dexia.
Nel frattempo, l’unico rifugio sembra essere il Bund (anch’esso un bene di debito), mentre tutto il resto sembra non esistere.
Non oso pensare a quanto ammonterebbe il debito belga dopo un eventuale salvataggio. In quel caso sarebbe l’Italia a fare la voce grossa non pensate, magari frenando le emissioni di Eurobond? Come è buffo il Mondo.
I mercati pertanto vivono un’ulteriore perdita di fiducia nel sistema.
Che dire?
La distinzione tra economia essenziale ed economia di carta è sempre più marcata.