MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Ci mancava anche il terremoto negli Stati Uniti per completare la saga dei disastri. La forza del terremoto è stata di magnitudo 5,9 e i danni sono ovviamente ancora da quantificare. La parte interessata è la costa Est, mentre l’epicentro è stato localizzato vicino a Washington. Molte le zone evacuate.
Nonostante la paura, nonostante il bearish market in corso contornato da dati all’apparenza piuttosto negativi la nostra Wally se ne infischia e “alla faccia di Cartagine e di tutti i cartaginesi” come diceva Totò, chiude con un bel + 2,97. Ma sian diventati tutti matti?
Inutile guardare i dati al momento. Non servono a niente. I mercati hanno scontato pure una “Triple-dip”.
Quest’oggi analizzando gli indici (sempre per la gloria) sono rimasto impressionato dai volumi scambiati nel mese di Agosto. Altro che Lehman. Qui, caso mai ci fossero motivi per segnare nuovi minimi, non sarebbero certo da imputare a un normale ciclo economico di contrazione o di recessione. Qualcosa di veramente grave deve essere accaduto negli ambienti finanziari, tanto da obbligare qualche istituto a vendite forzate. L’andamento di oggi pertanto non fa altro che rafforzare questo mio pensiero, in quanto l’andamento sembra proprio staccato dalla normalità.
Credo che entro la fine di Settembre sapremo qualcosa di più concreto o ufficiale, di cosa sia successo. Magari ci faremo pure una risata insieme…..almeno lo spero per tutti.
Adesso vi sparo una sequenza di grafici che riguardano il settore immobiliare, sul quale credo non sia il caso di vedere il bicchiere mezzo vuoto.

Correlazione tra vendita di case esistenti e nuove case

Con la linea rossa la vendita di nuove case. Il fatto che per oltre quindici anni (ricordate il Cigno Nero o Robustezza e Fragilità, dove le regole statistiche esistono per essere infrante) vi sia stata una correlazione esatta con le vendite di case esistenti, fa pensare a molti, in un crollo verticale di quest’ultime. Cosa probabile ma non per questo fondamentale nella determinazione del prezzo e lo spiegherò dopo.

Storia della vendita di nuove case

Come possiamo vedere siamo ritornati ai minimi dei primi anni ’70 e ’80. In quegli anni non credo che i prezzi degli immobili si trovassero ai massimi. Chi investì in quegli anni sul mattone finì per ritrovarsi delle vere e proprie fortune negli anni successivi. I soldi vanno ai soldi vero? In quei periodi infatti non avevamo il 70% di proprietari, visto che le banche finanziavano nel migliore dei casi il 60% del valore. Il comune denominatore ricordatelo è la rendita, in funzione dei tassi presenti sul mercato. Meno male che questa volta esistono fondi Real Estate per permettere anche ai piccoli di seguire il mattone anche con piccoli capitali (W il progresso)….ma passiamo ad altri grafici.

Vendite di case mese per mese

Come potete vedere nel mese di Luglio (barra rossa) la vendita di nuove case è stata superiore allo stesso mese del precedente anno.

Inventari di nuove case
Autonomia della domanda di nuove case
Come possiamo vedere dai due grafici di cui sopra, gli inventari sono crollati negli ultimi mesi. Uno stock tale, con il livello di vendite attuali può essere smaltito in sei mesi, contro i 10/12 del 2010 e 2009. Probabile che la dinamica possa continuare ancora per qualche mese (dubito), ma ripeto ancora una volta, e lo spiegherò dopo, ha poco a che vedere con la dinamica dei prezzi.

Dinamica prezzi residenziali e commerciali
Siamo ritornati ai prezzi del 2003 circa, ma nel mezzo c’è stata anche l’inflazione. In ogni caso sia i prezzi degli immobili residenziale che commerciali sembrano aver arrestato/attenuato la caduta. 
Percentuale di proprietari di case

dettaglio

In questi grafici, gli’ultimi ve lo prometto, sono raffigurati la dinamica in percentuale dei proprietari di case totali e classificati per etnia. Come possiamo vedere ci troviamo in una fase di contrazione, destinata a durare. La discesa di questo indicatore implica un’aumento della domanda di affitti. I ceti meno abbienti sono quelli che hanno visto scendere la percentuale in modo più celere.

Conclusione

Qualche giorno fa ho pubblicato un post che parlava della correlazione tra il prezzo dell’oro e quello del pane. Credo che per quanto riguarda gli affitti ci troviamo davanti ad una cosa simile.
La maggior domanda di affitti, già in essere, tenderà a sostenere il livello della rendita degli immobili e non certo a farla scendere. Questo mi fa essere molto fiducioso riguardo ai prezzi degli immobili nei prossimi anni, considerato anche i rendimenti dei titoli di stato attuali. Non vedo crolli ulteriori quindi, nonostante i nuvoloni all’orizzonte. Le banche se potranno (visto che in questi giorni qualche paura è lecita in quel settore) cercheranno di mettere a rendita l’immobile piuttosto che a svenderlo. Il Mondo sta cambiando e insieme ad esso il modo di valutare e di vedere le cose.
Abitare è un bene primario e del resto ci troviamo nella Stagflazione.
Colgo nuovamente l’occasione per invitarvi a sostenere il blog con un semplice contributo (visto che mi faccio un mazzo così), se lo ritenete degno. Nel peggiore dei casi anche guardando la pubblicità presente.
Grazie.

Categories: immobiliare, Usa

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