E così Sarkosy ci riprova. Dai e poi dai prima o poi la tassa sulle transazioni finanziarie verrà partorita, per racimolare due soldi necessari a tappare qualche falla. Il problema è che un provvedimento del genere ha la sua efficacia quando la decisione viene presa globalmente all’interno di un G20, mentre se viene circoscritta alla sola Europa nasce un motivo in più per rendere il Vecchio Continente oggetto di fuga di capitali. Ciò indebolirebbe ulteriormente il nostro sistema finanziario e gli effetti collaterali sovrasterebbero di gran lunga i benefici.
Apprezzabile invece la volontà di introdurre una figura governativa per l’intera Ue con poteri decisionali, che ovviamente saranno da definire. Questo, benchè la Merkel abbia fatto la voce grossa in tema di aiuti, è un primo e concreto passo in favore degli Eurobond, i quali, per avere il benestare dell’Unione, dovrebbero essere garantiti proprio da una figura in grado di agire, qualora qualche paese meno virtuoso perseguisse una politica allegra.
Tuttavia, mi cadono le braccia, quando sento balenare la proposta di fare inserire nelle rispettive costituzioni l’obbligo del pareggio di bilancio. Credo che queste proposte nascono nel momento in cui la situazione sta sfuggendo di mano, o meglio, quando le cose sono già andate oltre il previsto. E’ un pò come la storia del marito che tradisce la moglie, che una volta colto in castagna, si autopunisce, rinchiudendosi a vita in casa, al fine di riconquistare la fiducia perduta dalla moglie.
Legarsi le mani con il pareggio di bilancio a vita, significa mettere i competitors in una posizione di estremo vantaggio. Innanzitutto sarebbe bene prima di tutto, distinguere la spesa corrente con quella destinata agli investimenti, come sosteneva oltre dieci anni fa il povero Modigliani. La costruzione di una strada, di un ponte o meglio di una struttura scolastica non può essere subordinata ad una legge costituzionale, ma alla necessità di migliorare la struttura sociale ed economica di un luogo in cui un individuo è destinato a vivere. Dobbiamo quindi stare molto attenti a farsi prendere dal panico alla luce di quanto è accaduto negli ultimi tempi. Spesso le decisioni partorite con la fretta e la paura sono le più sbagliate.
Un bell’interrogativo invece l’armonizzazione fiscale tra Germania e Francia, che sarà varata entro il 2013, in quanto, qualora non trovasse seguito all’interno dei paesi Ue potrei anche pensare male, in quanto mi ritornerebbero alla mente quegli scenari di Euro1 ed Euro2 che visti i tempi, e gli interventi, sembravano ormai superati.