MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

CLICCATE SULLA PUBBLICITA’ SE VOLETE AIUTARE IL BLOG
KELLODEVOSCRIVEPPIUGRANDEALLAPROSSIMA?

Si avvicina l’ora X per la soluzione della tragedia greca. La Merkel ha già messo le mani avanti dicendo di non aspettarsi miracoli da tale incontro, mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi di una tassa sulle banche, da destinare a nuove risorse, utili a tamponare la crisi in corso.
L’Europa quindi sembra arrivata ad un bivio di vitale importanza. Le strade sono semplicemente due:

  1. Unirsi politicamente
  2. Spaccarsi monetariamente

Spaccarsi monetariamente è la strada più facile per i paesi del nord Europa, ma non necessariamente la più fertile. I paesi nordici hanno potuto benificiare senza ogni dubbio della debolezza della moneta unica per conquistare quote di mercato a livello globale, compresa la stessa Europa. Per questo basta dare uno sguardo ai surplus dei paesi che una volta venivano definiti a moneta forte (Germania, Olanda, Finlandia e Svezia) e confrontarli con quelli dell’area mediterranea. Uno scioglimento dell’Euro, finirebbe per portare il nord Europa in una deflazione irreversibile, con conseguenze poco simpatiche per la classe media. Questo sia ben chiaro. Pensiamo ad esempio ai danni che subirebbero banche e multinazionali tedesche, tanto per fare un esempio pratico.

Più complicata, ma assai più logica, mi sembrerebbe la strada in favore dell’unione politica e fiscale dei paesi dell’Unione. L’emissione di Eurobond infatti potrebbe essere un primo passo in favore di tale scenario. La Merkel in questo caso sembra opporsi da tempo, ma tale posizione mi auguro sia più di facciata, piuttosto che una convinzione irremovibile, altrimenti vi sarebbero tutte le ragioni per decretare la morte dell’Euro.

La seconda strada sembrerebbe, solo apparentemente, avvantaggiare l’area dei Piigs e penalizzare i contribuenti degli altri paesi:
Se escludiamo l’Italia, il cui debito pubblico (quello privato è il più basso d’Europa) non è mai stato una novità fin dai primi tempi del trattato di Maastricht, la Grecia che si è autolesionata taroccando le carte fin dal suo ingresso e il Belgio, i cui problemi sono simili al nostro paese, la media del debito all’interno dell’Ue, si aggira tra l’85 e il 90 percento.
Ovviamente il caso Grecia deve essere risolto separatamente dall’intero contesto europeo. Escludendo la stessa, il gap tra la media del debito europeo e i paesi oltre la media può essere quantificato per eccesso in una cifra compresa tra i 500 e i 700 mld, che non è altro che quella stanziata un anno fa dall’Unione al fine di tamponare la crisi.

Vogliamo quindi continuare a sperperare mostrando i muscoli inutilmente salvando l’insalvabile oppure ottimizzare le risorse disponibili per costruire un futuro?

Personalmente credo che la strada verso l’unione politica sia inevitabile. L’Europa nascerà più forte, la politica monetaria sarà senza dubbio più efficace e più vicina ai problemi della crescita, mentre gli investimenti ritorneranno ad aumentare in modo sostanzioso.
Tutti dovranno fare a meno di qualcosa, ma tutti avranno benefici inequivocabili. Forse è utopia questa? Credo proprio di no, visto che l’unione politica, fiscale e monetaria è il minore dei due mali.
Adesso è finita l’epoca dei politici che (come ci ricorda Mazzalai di Iceberg), pensano alle prossime elezioni e iniziata quella degli statisti, che invece sono più attenti alle future generazioni….ma di statisti per adesso non se ne vede l’ombra.

Ad implemento di quanto fin qui detto e a conferma di quanto abbia stimato Angela Merkel fin qui vi suggerisco l’articolo di oggi sul Sole 24 Ore di Roberto Perrotti e Luigi Zingales:

Colgo l’occasione per ringraziare Stefano Bassi de “Il grande Bluff (ex La Grande Crisi) per avermi aiutato a migliorare esteticamente il Blog.

Categories: Crisi Euro

Comments are closed.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.