Che le banche italiane, paragonate ad un contesto finanziario ormai fallimentare, siano le più sane, non ci sono dubbi. Le banche italiane infatti non hanno smanettato più di tanto sui collaterali dei mutui subprime, nè tanto meno hanno abusato della finanza creativa. In questo caso l’ignoranza, una volta tanto ha pagato.
Tuttavia il nostro sistema bancario, là dove poteva agire, non si è fatto scappare le occasioni per finanziare ai tempi d’oro, palazzinari rampanti, ben supportati politicamente, e imprenditori (in questo caso la politica è di rigore) oggi caduti in disgrazia (potrei dedicare solo a questa un post che mi ingolferebbe il blog) i cui requisiti di credito, nel momento dell’erogazione, non erano proprio ai massimi della classifica dei rating. Oggi è sotto gli occhi di tutti a che punto sia il mercato immobiliare italiano, nel quale se vuoi vendere una casa senza fretta, devi, come minimo e se hai il c…di trovare chi è disposto a comprare, abbassare di un 10/15% le tue pretese . Figuriamoci se sei inseguito dai creditori. Su quale sia lo stato imprenditoriale del momento invece stendo un velo pietoso, in quanto sarebbe troppo cinico parlare dei grossi problemi inerenti al rientro dei finanziamenti concessi. Ah dimenticavo…..i finanziamenti in genere vengono concessi attingendo al patrimonio della banca, alla raccolta dei depositi e delle obbligazioni……….questo in un momento normale ovviamente. Purtroppo negli ultimi cinque anni,, a livello globale, si è andati oltre, abusando del mercato interbancario a breve e a lungo. Questo ha portato ad aumentare la leva dei prestiti e ovviamente i rischi.
Ovviamente la cigliegina sulla torta è rappresentata dai titoli di stato in garanzia che le banche devono tenere per attingere al credito interbancario. Una banca greca avrà così prevalenza di titoli di stato greci, una italiana di titoli italiani e una tedesca di Bund etc etc….in sostanza, moglie e buoi dei paesi tuoi.
E’ chiaro quindi che in questi giorni le nostre banche stanno pagando lo scotto della credibilità Italia, per certi aspetti anche in modo immeritato.
Ma quello che più mi preoccupa è l’effetto mediatico che si sta diffondendo in questi giorni. Oggi leggo ad esempio su quasi tutte le prime pagine dei giornali l’elenco delle principali banche italiane downgradate. Qualche pulce nell’orecchio al risparmiatore italiano inizia ad entrare pericolosamente. C’è forse l’interesse a fare di tutta un’erba un fascio? I problemi politici vengono impacchettati insieme a quelli finanziari, rafforzando chi invece ha avuto la riprova di non essere più desiderato dal popolo elettore? Non so. Queste sono tutte domande che avranno risposte con il tempo.
L’unica cosa che mi sento in dovere di dire è che l’Italia non è la Grecia e che possiede risorse incalcolabili.
L’Italia purtroppo è come una Ferrari (dovrei dire una Lamborghini per rispetto a Volkswagen), guidata da un bambino di tre anni. Fino a quando avremo bambini di 3 anni alla guida, anche l'”Ape Piaggio” ci sorpasserà e il rischio di essere rottamati velocemente sarà sempre molto alto.
Mancano Ancora pochi giorni al 30 di giugno. A chi contribuirà al blog invierò le prospettive per il terzo trimestre, se non gradite, almeno guardatevi un pò di pubblicità, onde evitare di finire nel girone dantesco (che non esiste) degli scrocconi.