In questi giorni ho osservato come non sia solo il settore delle banche europee o dei mercati periferici a subìre il deflusso di liquidità, ma anche quell’area georafica sulla quale la gran parte degli investitori aveva puntato da inizio anno. Sia ben chiaro, niente di grave, ma quanto basta per alzare il livello di allarme. Del resto l’economia americana ha deluso le attese di molte view che avevo letto nelle scorse settimane, rivelandosi quasi un flop. Se a questo aggiungo il tentativo di Bernanke di chiudere la tipografia per qualche settimana o mese, mi resta difficile pensare ad uno scenario prossimo privo di difficoltà a partire dalle trimestrali che usciranno da metà di luglio in poi.
Come possiamo vedere nel grafico qui in alto l’indice Nasdaq100 rimane sempre all’interno di un perfetto canale rialzista, il cui supporto è situato a 2180/2160. Il quadro di lungo periodo sta presentando primi scricchiolii, confermati dal Macd che sta correggendo visibilmente, ma che ancora non è entrato nella fase orso più acuta. Anzi, eventuali reazioni verso l’alto rientrerebbero in un contesto di normalità, ma alcuni titoli, troppo importanti per essere trascurati hanno visto massicci disinvestimenti per trascurare la fase attuale.
Eccone qui alcuni:
Apple (AAPL) 315,32: stiamo parlando della società dei miracoli. Se non possiedi un iphone non ha un iphone….come dice la pubblicità. Questo per dire che anche la società che al momento è da ritenere fra le più sane, sta soffrendo del deflusso di liquidità che ha contraddistinto il mercato americano. Cliccando sul grafico potete constatare come in questi giorni il titolo abbia intaccato al ribasso sia la media a 200 gg che la trendline di supporto di 320, in presenza di volumi in deciso aumento. Forse nei mesi scorsi il mercato americano era stato un pò troppo soprastimato, soprattutto per prospettive di crescita. Al momento potrei dire che il titolo in questione non dovrebbe presentare sorprese nel lungo periodo, ma mai dire mai se guardo alla volubilità del consumatore registrata negli ultimi anni. Di seguito il grafico di un concorrente, ormai caduto in disgrazia e non sto parlando di Nokia.
Research in motion (RIMM) 25,89: in un anno la società ha perduto il 70%, e da alcuni giorni i volumi hanno visto pure delle impennate su nuovi minimi di prezzo. La guerra degli smartphone quindi sembra aver fatto un’altra vittima. Se quattro o tre anni fa avevi un blackberry eri uno “strafigo” e se invece ce lo avevi due anni fa un figo. Se ce l’hai adesso: ma chi ti caga? Questo per dare il senso di come sia volubile il consumatore finale dei prodotti high tech, rendendo altamente pericolose le valutazioni sul mercato finanziario di riferimento.
Ci troviamo quindi in presenza di un mercato molto cinico rispetto a qualche mese fa, nel quale forse qualche errore poteva essere perdonato. Adesso tutto sembra ruotare intorno al bicchiere mezzo vuoto. Segno questo di minor liquidità. Il tutto coincide proprio con la fine del QE2.
Google (GOOG) 484,58: altro esempio di bicchiere mezzo vuoto. Forse soffre della concorrenza di Groupon? Forse anche lei una vittima degli smartphone? Se non vado errato il mercato aveva proprio penalizzato Nokia per aver scelto Microsoft e non Android. Se guardiamo il grafico possiamo capire che le vendite di questi giorni hanno letteralmente rovesciato il quadro tecnico rispetto a qualche mese fa. I volumi sono stati molto elevati proprio nelle fasi di rottura e questo rappresenta un bel biglietto da visita su quale sia lo stato della crescita Usa. La realtà è che in questi giorni vi sono stati dei veri e propri smobilizzi da parte di grossi investitori e non semplicemente delle “buy opportunity”, che eventualmente dovrebbero essere valutate sul campo.
Cisco system (CSCO) 15,14: questo titolo invece, che dovrebbe essere considerato un vero termometro del ciclo reale, soprattutto per la sua globalità nel settore in cui opera è ritornato quasi ai minimi del 2009. Cisco avrebbe dovuto beneficiare soprattutto di una ripresa del settore degli investimenti in conto capitale, cosa che in realtà è avvenuta in minima parte. Nel grafico, possiamo osservare (seconda figura) la debolezza rispetto all’indice Nasdaq.
Che ne pensi del rialzo di oggi? Solo fumo o sta tenendo i supporti? Non male direi. Grazie. Mauro