Ovviamente la società non ha bisogno di presentazioni, in quanto è leader mondiale nel mercato dei pneumatici auto, mezzi agricoli e camion.
Nel 2010 sono stati conseguiti ottimi risultati, con un fatturato a 17,891 mld contro i 14,807 del 2009.
La società si è detta fiduciosa per il 2011 nel conseguire un aumento del fatturato di circa il 6% con riflessi positivi sull’utile di esercizio. Nella prima parte del 2011 è atteso comunque un cash flow negativo a causa del rafforzamento dello stock di materie prime, per meglio attenuare gli effetti degli aumenti di prezzo.
Benchè i risultati siano stati ottimi, i mercati di riferimento come quello europeo e del Nord America, rimangono decisamente al di sotto dei massimi fatti registrare nel 2007, rispettivamente del 40% e del 25%. Le aree di sfogo che invece hanno visto aumenti sostenuti sono state la Cina con un +23% e il Sudamerica con +47%.
L’utile nel 2010 è ammontato a 1,049 mld di euro a fronte di una capitalizzazione di 10,87 mld (al prezzo di 61,60). Il titolo quota pertanto con un p/e di 10 e tendenziale di 9 scarso.
Un aspetto interessante è che la società nel 2010 ha aumentato di 3,7 punti il margine operativo portandolo al 9,5%. Questo nonostante che le tariffe medie del listino vendite siano aumentate dell’1,7%. Per un+13% infatti del fatturato ha contribuito l’aumento dei volumi, mentre per il resto (4%) l’effetto cambi.
Il fatturato vede ancora una netta prevalenza del settore auto che incide per più della metà, ma quello legato ai mezzi speciali (agricolture e altro) ha aumentato sensibilmente negli ultimi due anni la propria incidenza, con tassi di crescita a due cifre.
Nel settore auto, la maggior crescita è stata registrata nei pneumatici invernali. Interessante sottolineare come la forte crescita, registrata anche nel settore camion-pesanti abbia creato qualche problemino alla società, nell’approvvigionamento della materia prima.
A meno di stravolgimenti da un punto di vista economico Michelin prevede di crescere nel 2011 del 6,5% in termini di fattura, in linea con i target prestabiliti nel piano 2011/2015. La società manterrà una politica di prezzi altamente reattiva a fronte di costi crescenti delle materie prime. Questo come detto è uno dei problemi principali per la società. In ogni caso circa il 75% dell’impatto relativo agli aumenti è già stato accantonato, mentre come detto in precedenza il cash, nei primi mesi dell’anno dovrebbe essere negativo a causa dei problemi legati all’approvvigionamento.
Situazione tecnica
Da diverse settimane il titolo ha superato al rialzo la media a 200 gg passante a quota 57 euro, mentre la tendenza sembra ben compresa all’interno di un canale rialzista il cui supporto viene confermato a 56 euro. Sotto l’aspetto di lungo periodo è di estrema importanza la resistenza di quota 65 euro, sopra la quale sono situati target a 70/74 e 78 euro. Da qualche seduta il titolo presenta un aumento della forza comparativa interessante rispetto all’indice Stoxx50.