Per vedere meglio, cliccate sul grafico, oltre a guardare un pò di pubblicità che non farebbe male al blog, e chissà che non possiate cogliere qualche opportunità?
Anche con i grafici non è facile fare chiarezza ve lo assicuro, ma cercherò di fare del mio meglio.
Partiamo comunque dallo scenario macro:
Tralasciamo la Libia, tralasciamo il Giappone, dove alcuni individui vedi Marcegaglia, già chiedono l’annullamento della moratoria sul nucleare se gli effetti sarano minori del previsto, a conferma di come si dimentichi velocemente anche i fatti più evidenti e di quanto le lobby abbiano a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini. Tralasciamo tutto quanto, anche il fatto che sta montando la rivolta anche in Siria, ma tutto si può snobbare ad esclusione del fatto che l’economia si trova nel bel mezzo di un ripensamento, che fino a qualche mese fa sembrava alquanto improbabile. Le vendite di nuove case negli Usa hanno toccato nuovi record negativi, gli ordini dei beni durevoli, che dovrebbero compensare i minor consumi e il mercato immobiliare deprimente, stentano a riprendere, sorprendendo negativamente le stime degli analisti. Non parliamo ovviamente della disoccupazione, dei nuovi ordini all’industria europea e della fiducia dei consumatori delle ultime settimane. Non parliamo di quanto il costo energetico stia sottraendo ricchezza ai cittadini con ripecussioni inevitabili sui consumi di altri beni, non parliamo dei problemi legati al debito pubblico. Se poi ci mettiamo come contorno il fatto che la seconda o terza (in base a quanto la Cina manipoli i dati) economia del Mondo subirà un tracollo del 4% sul Pil nei prossimi dodici mesi, devo assolutamente bendarmi e tapparmi le orecchie, oltre che la bocca e legarmi le mani. Parlando di tutto ciò rischierei di essere segregato in un manicomio.
L’unica cosa che conta allo stato attuale è la LIQUIDITA’ o meglio la sua velocità di spostamento tra un bene finanziario e l’altro. Si vendono governativi per comprare equity e viceversa. Il tutto ad una velocità supersonica, in base a qualche dichiarazione o ad imput di qualche grande banca d’affari. Se la liquidità viene a mancare ecco che le banche centrali promettono o eseguono (la Boj ovviamente ma anche la Fed non sembra da meno) interventi massicci. Credo che Bernanke sia talmente ossessionato dall’andamento del Dow Jones, da portarsi l’Iphone anche a letto per non lasciare un minuto l’andamento del mercato. Sempre il governatore ,insieme a qualche suo intimo collaboratore è rimasto l’unico a non vedere rischi inflattivi. E allora che dire? Andiamoci a vedere un pò di grafici se riusciamo a vedere dove siamo.
Ebbene, l’indice Eurostoxx, quello a noi più vicino, dopo aver completato al ribasso un testa e spalle ben definito, la cui neck-line era situata a 2950, è ripiegato bruscamente per reagire solo sulla parte bassa del canale rialzista, ben supportata dalla media a 200 giorni. Il completamento della figura ribassista precedentemente descritta rappresenta una delle più classiche di inversione o di continuazione del trend. Nel nostro caso è stata confermata un’inversione non trascurabile, e quanto sta accadendo in questi giorni può essere considerato uno dei più classici pull-back. Tale scenario si annullerebbe solo in caso di ritorno sopra l’area di 2950, per dare luogo ad una congestione. In assenza di segnali di annullamento il pericolo di ripresa del movimento ribassista resta estremamente realistico. Osservando gli indicatori di direzionalità, gli oscillatori di breve e di lungo periodo, dovremmo infatti considerare il mercato attuale, altamente volatile e pericoloso. Nel grafico sotto all’Eurostoxx potete osservare (meglio cliccare) quello del Macd di lungo periodo che da due settimane ha svoltato al ribasso in modo inequivocabile.
Voglio aprire per finire una parentesi sulla crisi del Nordafrica e del Medioriente.
Tutte le crisi dalla Tunisia alla più recente in Siria, sembrano avere un comune denominatore: il forte accentramento della ricchezza. Devo desumere che Russia, Cina e anche il nostro occidente non sia tanto immune da rischi.
Lettura consigliata:LA RICCHEZZA MONDIALE NELLE MANI DI UNA ELITE
Anche con i grafici non è facile fare chiarezza ve lo assicuro, ma cercherò di fare del mio meglio.
Partiamo comunque dallo scenario macro:
Tralasciamo la Libia, tralasciamo il Giappone, dove alcuni individui vedi Marcegaglia, già chiedono l’annullamento della moratoria sul nucleare se gli effetti sarano minori del previsto, a conferma di come si dimentichi velocemente anche i fatti più evidenti e di quanto le lobby abbiano a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini. Tralasciamo tutto quanto, anche il fatto che sta montando la rivolta anche in Siria, ma tutto si può snobbare ad esclusione del fatto che l’economia si trova nel bel mezzo di un ripensamento, che fino a qualche mese fa sembrava alquanto improbabile. Le vendite di nuove case negli Usa hanno toccato nuovi record negativi, gli ordini dei beni durevoli, che dovrebbero compensare i minor consumi e il mercato immobiliare deprimente, stentano a riprendere, sorprendendo negativamente le stime degli analisti. Non parliamo ovviamente della disoccupazione, dei nuovi ordini all’industria europea e della fiducia dei consumatori delle ultime settimane. Non parliamo di quanto il costo energetico stia sottraendo ricchezza ai cittadini con ripecussioni inevitabili sui consumi di altri beni, non parliamo dei problemi legati al debito pubblico. Se poi ci mettiamo come contorno il fatto che la seconda o terza (in base a quanto la Cina manipoli i dati) economia del Mondo subirà un tracollo del 4% sul Pil nei prossimi dodici mesi, devo assolutamente bendarmi e tapparmi le orecchie, oltre che la bocca e legarmi le mani. Parlando di tutto ciò rischierei di essere segregato in un manicomio.
L’unica cosa che conta allo stato attuale è la LIQUIDITA’ o meglio la sua velocità di spostamento tra un bene finanziario e l’altro. Si vendono governativi per comprare equity e viceversa. Il tutto ad una velocità supersonica, in base a qualche dichiarazione o ad imput di qualche grande banca d’affari. Se la liquidità viene a mancare ecco che le banche centrali promettono o eseguono (la Boj ovviamente ma anche la Fed non sembra da meno) interventi massicci. Credo che Bernanke sia talmente ossessionato dall’andamento del Dow Jones, da portarsi l’Iphone anche a letto per non lasciare un minuto l’andamento del mercato. Sempre il governatore ,insieme a qualche suo intimo collaboratore è rimasto l’unico a non vedere rischi inflattivi. E allora che dire? Andiamoci a vedere un pò di grafici se riusciamo a vedere dove siamo.
Ebbene, l’indice Eurostoxx, quello a noi più vicino, dopo aver completato al ribasso un testa e spalle ben definito, la cui neck-line era situata a 2950, è ripiegato bruscamente per reagire solo sulla parte bassa del canale rialzista, ben supportata dalla media a 200 giorni. Il completamento della figura ribassista precedentemente descritta rappresenta una delle più classiche di inversione o di continuazione del trend. Nel nostro caso è stata confermata un’inversione non trascurabile, e quanto sta accadendo in questi giorni può essere considerato uno dei più classici pull-back. Tale scenario si annullerebbe solo in caso di ritorno sopra l’area di 2950, per dare luogo ad una congestione. In assenza di segnali di annullamento il pericolo di ripresa del movimento ribassista resta estremamente realistico. Osservando gli indicatori di direzionalità, gli oscillatori di breve e di lungo periodo, dovremmo infatti considerare il mercato attuale, altamente volatile e pericoloso. Nel grafico sotto all’Eurostoxx potete osservare (meglio cliccare) quello del Macd di lungo periodo che da due settimane ha svoltato al ribasso in modo inequivocabile.
Voglio aprire per finire una parentesi sulla crisi del Nordafrica e del Medioriente.
Tutte le crisi dalla Tunisia alla più recente in Siria, sembrano avere un comune denominatore: il forte accentramento della ricchezza. Devo desumere che Russia, Cina e anche il nostro occidente non sia tanto immune da rischi.
Lettura consigliata:LA RICCHEZZA MONDIALE NELLE MANI DI UNA ELITE
Tanto per finire in bellezza e per avere una conferma di quanto siano schizzofrenici gli operatori di mercato: Rimm batte le stime sugli utili per 2 centesimi, ma delude un pò il fatturato e la prospettiva futura. Qualche problemino sulle conseguenze del terremoto giapponese inizia ad affiorare, visto che anche Rimm ha dichiarato che ci saranno alcune difficoltà per la fornitura di alcuni componenti, prodotti in Giappone. Risultato dopo i dati -10%.