Cliccate QUI per avere una spiegazione completa di cosa sia il Cigno Nero.
Difficile se non impossibile prevedere la comparsa del Cigno Nero, ma è già qualcosa se uno parte dal presupposto che esso è sempre in mezzo a noi e che prima o poi si presenterà in tutta la sua interezza.
Se guardo all’evoluzione progressiva della crisi nordafricana, ai suoi effetti e alle preoccupazioni che ne derivano e ne deriveranno, non posso certo escludere a priori che ci troviamo distanti anni luce dall’apparizione del Cigno Nero.
Un mio carissimo amico mi ha inviato per mail un’intervista che il Sussidiario ha fatto al professor Sapelli, uno dei principali studiosi della società moderna. Può essere condivisibile o meno, ma vi consiglio di leggerla al fine di focalizzare meglio quanto sta accadendo in questi giorni.
Personalmente non ho letto il Cigno Nero, ma ho cercato di approfondire l’altro libro di Nassim Taleb “Robustezza e Fragilità”, che riprende molto il primo.
Una delle cose che più mi ha colpito è quella della maggior frequenza con la quale i Cigni Neri si manifesteranno, con l’avanzare dei tempi. Se prima, quindi, poteva essere una cosa rarissima, ad oggi non lo è più.
Questo dovrebbe bastare per non sottovalutare a priori, la comparsa di un evento imprevisto.
A questo punto ritorno indietro col tempo di due mesi:
Previsioni 2011
Chi avrà letto le mie previsioni non potrà non essere rimasto sorpreso dal fattore “imprevedibilità” del quale andavo dicendo. Ebbene, nonostante la prudenza, e l’accortezza, tra le tante ipotesi formulate, la situazione in Nordafrica e in Medioriente non erano minimamente citate.
Forse sono stato troppo superficiale io, oppure quanto iniziato ad accadere dalla fine di gennaio era un fattore al quale nessuno prestava la minima attenzione?
Bernanke avrà considerato i pericoli di uno shock petrolifero nel suo manuale per uscire dalla crisi attraverso i QE1, QE2, QE3, QETRISTEZZA etc etc.?
Quali riflessi sull’occupazione, se pensiamo come minimo, all’incertezza derivante dallo shock?
Quale sarà la fiducia dei consumatori o meglio il loro potenziale, visto che un’altra fetta del loro necessario per sopravvivere, se ne andrà in consumi energetici e alimentari? Alla faccia dell’inflazione CORE.
A proposito di inflazione core: non mi sembra che Bernanke l’abbia poi tanto “azzeccata”. Il fatto che il Governatore, snobbasse le componenti più volatili (energia e alimentari) significa che era certo che queste si sarebbero risistemate verso il basso. Credo stia succedendo l’esatto contrario.
A questo punto non ci rimane altro che aspettare gli eventi e voglio concludere con una breve analisi tecnica dei mercati, la quale in qualche modo dovrebbe avvisare dei pericoli:
I grafici al momento dicono che la tendenza è rialzista. L’indice Eurostoxx si muove all’interno di un canale compreso tra 2730 e 3050, in presenza di medie configurate al rialzo, che sottolineano supporti intermedi a 3010 (rotto), 2920 (media a 55) e 2780 (media a 200).
Alcuni indicatori hanno alleggerito l’eccesso rialzista dei giorni scorsi, ma la cosa preoccupante è che i volumi sono aumentati progressivamente sui cali.
A conferma delle preoccupazioni, inoltre il ribaltamento della direzionalità (ben definita) da positiva a negativa.
Forse qualcuno sta correndo ai ripari?
Il Cerbero ha fame…………..cosa c’è rimasto da mangiare?