Nel primo grafico potete vedere l’andamento dell’indice SP500 in termini di oro, mentre nel secondo è descritto in termini di dollaro.
Vi è come possiamo vedere una netta divergenza.
Il massimo raggiunto in questi giorni in termini di dollaro, che fra le altre cose coincide con un obiettivo Fibonacci importante, non trova riscontro se rapportato in oro.
L’andamento dell’indice SP500 in oro conferma pertanto quanto essenziale sia stata la mano della Fed, immettendo moneta sul circuito. Tuttavia detti interventi sull’economia reale sembrano essere quasi impercettibili.
L’economia americana (per non parlare di quella europea) difficilmente potrebbe assorbire ad oggi un rialzo, oltre misura dei prezzi petroliferi. Ciò infatti, potrebbe vanificare i minimi effetti provocati dal QE1 e QE2, e le possibilità di un QE3 ad oggi sono veramente limitate se non addirittura nulle, in quanto contrasterebbe con l’esigenza di rientro del deficit Usa.