Proprio interessante il grafico dell’Ibex. Per la quarta volta si riaffaccia la trendline che ha accompagnato il trend rialzista iniziato nel 2009. Benchè si tratti di un Piigs, la correlazione con l’indice Eurostoxx è quasi al limite della perfezione.
In questo grafico infatti possiamo vedere il confronto tra l’ibex e l’Eurostoxx da quando è partito il trend rialzista nel 2009.
Da qualche mese l’indice spagnolo sta ripiegando vistosamente, segno che qualche ingranaggio non funziona alla perfezione. Nonostante una pressione da paura sull’indice azionario italiano, l’Ibex quest’oggi è riuscito a rimanere al di sopra della trendline rialzista. Per il momento è troppo presto per pensare ad una reazione da questi livelli, anche perchè gli indicatori si muovono con una pressione negativa molto elevata. Una rottura di quota 9370 aprirebbe la strada verso nuovi target ribassisti, situati a 9200/9050 e 8750. Stiamo parlando di un mercato che sta vivendo un deflusso preoccupante.
Sul “tonfo” italiano di oggi c’è poco da dire. Il tutto rientra nel contesto laterale del quale vi parlavo qualche giorno fa. Per il momento non posso fare altro che annotare una violenta rottura delle medie che si aggrovigliano tra 20550 e 20700, con segnali di inversione sugli oscillatori più attendibili. Il contesto di breve comunque rimane laterale e in assenza di rottura di 19800 i richiami verso l’alto potrebbero non tardare ad arrivare. Certo, vedere Fondiaria perdere oltre il 7% e Intesa quasi il 6% non mi fa stare molto allegro……..almeno in Spagna hanno un governo stabile e il paese soffre non certo a causa dell’immobilità e indifferenza politica. Che forse Tremonti sappia qualcosa più di noi? Ci potete contare.
Meno male che si è ripreso Wall Street, con il Nasdaq (ricordate il rifugio del quale vi parlavavo molte settimane fa?) che chiude nel finale addirittura con il segno +. Purtroppo tutto quello che non è Germania o Nasdaq o Usa, non è rifugio e mai come adesso sembra prevalere la necessità di mettersi il più al sicuro possibile.
Per quanto riguarda il reddito fisso noto un certo miglioramento del Bund anche se segnali di forza vera e propria arriverebbero solo sopra 127. Lo scenario attuale, vista la situazione tecnica e macro, suggerisce titoli sempre iper-tripla A con scadenze sotto i 5 anni (preferibilmente tre), salvo qualche inflation linked. Supporto del Bund a 125.
Per la cronaca, ma solo per la cronaca, il Nasdaq 100 ha superato il massimo del 2007 (quando io dico che la tecnologia è la miglior difesa nel lungo periodo) che era situato a 2240. Ad oggi l’indice ha chiuso a 2284. Ciò non costituisce un bel fico secco ai fini di determinare se nel breve vi siano o meno segnali di acquisto. Era solo per sottolineare l’importanza della pianificazione delle scelte, piuttosto che ingurgitare dati su dati senza alcun senso, vivendo la giornata o la notizia del giorno.
Per coloro che contribuiranno al Blog l’appuntamento è previsto per il 15 di gennaio. Devo dire che la rosa dei titoli che ho inviato il 7 di dicembre non è andata affatto male anzi…anzi….
