Il debito pubblico è nato come mezzo per far girare più velocemente la ricchezza di un paese, regolando di conseguenza la crescita. Se il debito pubblico fosse vietato per legge, molti capitali non troverebbero sfogo, rimanendo per lungo tempo immobilizzati, senza produrre un bel niente, mentre i cicli economici avrebbero l’andamento di un elettrocardiogramma. Chissà nel caso specifico quali sarebbero le tensioni sociali, quali garanzie e tutele avrebbe il singolo cittadino, subordinato esclusivamente alla volubilità delle classi più ricche. Uno Stato, attraverso il debito pubblico dovrebbe riuscire a pianificare la crescita, a garantire le strutture assistenziali, l’istruzione, ad arginare le fasi difficili. Tutto ciò quindi per uno Stato rappresenta un investimento, che nel futuro offrirà buoni frutti a tutta la collettività. Questo processo dovrebbe inoltre consentire di regolarizzare più facilmente il flusso e deflusso di capitali nel circuito economico attraverso il tasso di interesse, il cui livello dovrebbe incentivare o meno la propensione ad investire in debito pubblico.
Le tasse dirette e indirette, invece, dovrebbero servire a pagare tutte quelle che sono le spese di ordinaria amministrazione come gli stipendi pubblici.
In un circuito virtuoso come questo sarei il primo a ritenere essenziale e producente l’investimento in titoli di Stato. La spesa in investimenti, infatti rappresenterebbe un fattore utile per la crescita del gettito fiscale nel tempo, dando, le necessarie garanzie, non solo ai risparmiatori, ma alla generazione futura.
Questa sera non voglio parlare degli sperperi della politica (in senso generale, intendiamo e non specifico), in quanto basterebbero da soli a non compatire le lamentele dei risparmiatori (le formichine o almeno si reputano tali, visto che le formichine lavorano e non stanno come le cicale a riscuotere l’aggio in panciolle) che non possono vivere più di rendita.
Il concetto di debito pubblico è stato stravolto decisamente, in quanto già tre anni fa era rappresentato, per oltre il 50%, dal fabbisogno derivante dalle falle della malapolitica degli ultimi trent’anni.
Il collasso bancario pertanto non ha fatto altro che accelerare questo processo vizioso fino ad arrivare ai giorni nostri.
Pensate per un attimo:
Debito pubblico = Investimenti per la collettività
Debito pubblico = Rattoppo delle perdite (i vostri/nostri soldi) delle banche.
Socializzazione o non socializzazione delle perdite il concetto è il medesimo. Se gli Stati non fossero intervenuti i vostri soldi sul conto corrente si sarebbero VOLATILIZZATI.
E allora quindi la magia del debito pubblico esponenziale in soccorso delle banche= dei nostri soldi.
Soldi salvi!!! A che prezzo? Il prezzo sarà molto semplice da determinare. Le banche centrali stamperanno tanti più soldi quanti ne sono stati persi dal sistema. La Fed sarà costretta a stampare e la Bce non sarà da meno.
In uno scenario come questo gli Stati non avranno bisogno della formichina (l’inconsapevole cicala che prima o poi finirà per investire tutto in Argentina o in Islanda) in quanto il principale acquirente sarà la banca centrale stessa.
Investire in debito pubblico non ha un gran senso, in quanto sono venuti meno i valori e i principii descritti all’inzio di questo post. Ormai domanda e offerta è un circuito chiuso tra Stato e banche. Il rischio piuttosto, per il risparmiatore, la cicala e la formica, sarà quello di vedere erodere il proprio potere di acquisto, in quanto la liquidità immessa nel circuito di cui prima, finirà con il riversarsi in canali ben precisi, come materie prime, aumento degli stipendi, affitti etc etc.
Alcuni canali stanno per essere già irrigati, dalla liquidità proveniente dal circuito chiuso. La Cina sta restringendo sempre più il credito, in quanto l’inflazione sta diventando un serio pericolo.
INFLAZIONE
Questa è la parolina magica che sarà in grado di riequilibrare le sorti del Mondo.
TASSI REALI NEGATIVI
sempre che non decidiate di considerare bond inflation linked, le cui emissioni (ditemi se sbaglio perchè non sono preciso su questo) non si trovano sulle prime pagine dei giornali.
CHI MERITA…………………..BOND o EQUITY?
CHI PUO’ GESTIRE SECONDO CRITERI DI RITORNO…………………BOND o EQUITY?
Queste sono domande che in un contesto come quello attuale dobbiamo farci, piuttosto che minacciare di scendere in piazza perchè i rendimenti sono a zero, o di accusare coloro che sono stati costretti ad indebitarsi, perchè vittime di un sistema involutivo, iperglobazionista votato alla speculazione salariale di massa e all’esasperazione del profitto.
Adesso che la frittata è ormai completata, ci apprestiamo ad affrontare un’epoca caratterizzata da un deleverage privato contro emissione di debito pubblico, per quanto riguarda i paesi occidentali, mentre focolai inflattivi sono già decollati nei paesi emergenti, utili a livellare lo squilibrio competitivo. Credo che questo processo durerà almeno cinque anni.
Credo anche che le banche abbiano poco da spartire con questo, mentre non trascurerei tutte quelle realtà che potrebbero beneficiare da uno scenario simile.
Una buona serata a tutti
Ciao Andrea, complimenti per una visione economica chiara.<br />Non condivido però il punto sull'indebitamento.<br />Puoi dirmi che l'alternativa era un collasso economico è vero, ma chi ha costruito il collasso economico?????<br /><br />Le stesse persone che ora finanziano con il debito pubblico il sistema.<br /><br />Il problema è la politica e l'ingerenza di quest'ultima nel
Il debito pubblico gestito come indicato all'inizio post sarebbe salutare. Il problema, come ho detto, è che da trent'anni almeno è venuto meno il fine del pubblico. Quanto accaduto tra il 2008 e oggi non è altro che l'epilogo. <br />Sono perfettamente del tuo parere riguardo alla politicizzazione del sistema. <br />In molte cariche importanti la gente non ci va per meriti ma per
Bravissimi, questo è musica per le mie orecchie.<br /><br />Adesso storniamo fino a fine ottobre.<br />Poi il cioccolataio farà assumere, quindi diminuira la disoccupazione, per stampare denaro.<br /><br />E poi speriamo di volare ancora un pò…….<br /><br />Il bello è che sono abituati a fare i froci con il culo degli altri.<br /><br />C'è il risparmio privato degli italiani.<br />