MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Esattamente una settimana fa mi trovavo qui davanti al computer a studiare il discorso di Bernanke, il quale faceva l’inventario del proprio arsenale da guerra per combattere la double dip. Guardando a fondo anche un bambino si sarebbe reso conto che era poca cosa. Questo non lo dico io, l’ultimo che si può permettere di fare analisi macroeconomiche e fantafinanziarie, ma è il contenuto chiaro del discorso fatto da Roubini a Cernobbio.
Ebbene, da allora sembra che si sia scelto la strada della sorpresa, attraverso la pubblicazione di dati sempre più controversi, come ben descritto dal blog Il Grande Bluff (ex La Grande Crisi).
Si è scelto la strada della confusione e della non comprensione. E’ chiaro che la chiarezza giocherebbe contro qualsiasi forma di ottimismo e di trionfalismo di carta.
A coloro che non vogliono vivere di sorprese ad effetto, utili solo ad improvvisare speculazioni di breve respiro, che poco hanno a che fare con la dura realtà, suggerisco un’attenta lettura della bellissima descrizione fatta sul “Il Sole 24ore” da Martin Feldstein. In questo articolo si descrive in modo chiaro la motivazione del tasso di risparmio, del quale Bernanke andava fiero nell’ultimo discorso tenuto a Jackson Hole. Dopo un’attenta lettura del medesimo, evitare una double dip, sembra davvero una chimera.
E’ probabile che vi saranno tentativi per far abbassare il tasso di risparmio nei prossimi mesi, attraverso un maggior credito da parte delle banche e una maggior fiducia (visto che corriamo spediti verso le elezioni di middle term), ma la vedo molto dura. Il rapporto debiti privati/Pil non è mai stato così elevato (come potete osservare cliccando) e la strada è ormai più che tracciata, vista la fase di deleveraging in corso. Insomma, il tasso di risparmio è destinato ancora a crescere almeno fino al 8-9%, con conseguenze inevitabilmente negative sulla domanda.
Questa miei cari lettori è matematica, non è fantascienza!!!
Spesso ad inizio di ogni anno mi mettevo a fare due conti, per valutare quanta ricchezza potesse affluire sui consumi e sui mercati, nel corso dei 12 mesi successivi, con delle interessanti probabilità di successo. Francamente, se penso ad oggi: al deleveraging in corso e alla sete di fabbisogno pubblico (senza ovviamente stare a considerare un ipotetico rialzo dei rendimenti da inflazione) per i mercati azionari e principalmente per i consumi, non ci vedo un “fico secco” di allegria.
Con estrema certezza e ironia sottolineo numerose possibilità di essere smentito nel breve periodo, in quanto con la caoticità espressa dal contesto mediatico, (includo soprattutto le autorità governative e monetarie) chi la fa da padrona è la schizofrenia, l’irrazionalità e la paura di seguire una strada coerente e tranquilla.
Rendiamoci conto di questo, perchè altrimenti rischiamo di andare fuori da ogni strada percorribile. Solo una settimana fa parlavamo di Q2, mentre oggi si afferma che ci aspettano giorni migliori e che tutto è risolto.
Per quanto riguarda l’occupazione ho la mia teoria:
La tecnologia sottrae forza lavoro. Cento anni fa milioni di braccianti, sostituiti dai trattori, trovarono modo, senza molte difficoltà, di ricollocarsi nell’industria…..un pò come sta accadendo nella mia “amata” Cina e dintorni. Successivsamente dall’industria ai servizi dopo di che…?
La tecnologia e la scienza sono due bellissime cose, se usate a fin di bene….di esempi ne potrei fare milioni.
Purtroppo negli ultimi 20 anni il “Dio Profitto” ha remato solo da una parte, ben supportato da quell’ingegnieria finanziaria che ormai tutti noi conosciamo. Ciò ha fatto sì che non ci fosse un’alternativa come si era vista ai primi del ‘900 o dopo gli anni ’70.
Insomma: la classe sociale media ha perduto letteralmente il passo con il progresso tecnologico a tal punto che non riuscirebbe nemmeno a soddisfare i fabbisogni di eventuali settori innovativi. Ho sentito ad esempio di molte aziende in America che non riescono ad assumere (poca cosa si intende) perchè non trovano personale qualificato. L’alta disoccupazione giovanile conferma oltretutto come l’istruzione non sia adeguata ai tempi, ma concentrata nel costruire dei perfetti modelli di consumatore.
Il vero problema per l’occupazione, pertanto, è che non c’è stato un cambiamento generazionale adeguato all’evoluzione tecnologica e scientifica. Probabile che questo possa avvenire nei prossimi anni, ma chiedo a voi se sia una cosa a breve o no.
Questo per dire che secondo me, le autorità politiche sembrano lontane anni luce dai veri problemi legati alla disoccupazione, i cui livelli rimarranno alti a lungo. In aggiunta a ciò vi è un ulteriore problemino: mai e poi mai vi è stato un livello di debiti privati così alto in proporzione a quanto prodotto.
Avanti quindi con il Q2,Q3,Q4 anzi no Exit, Exit, iperinflazione, deflazione etc etc etc…….ah!!! Dimenticavo un nuovo termine che in questi giorni va per la maggiore, citato anche dal mio idolo di nome Nouriel segnatevelo: TRAPPOLA DI LIQUIDITA‘.

Dopo questo noioso breve sfogo passiamo ad esaminare i mercati

In ottica settimanale (lungo periodo) si presenta un tentativo di diminuzione della direzionalità (ancora negativa), con livelli minimi per l’indice Dax. A questa fase non partecipa il Nikkei la cui direzionalità negativa sembra in una fase nascente.

Osservando il Macd di lungo periodo ci sono conferme di perdita di forza ribassista fatta eccezione per il Dax, il Nikkei e gli indici americani. Questo conferma in sostanza il riposizionamento degli investitori sui mercati periferici. Ciò è confermato anche se guardo la Rsi settimanale.

In termini di forza comparativa, non vedo particolari novità. Unica considerazione da fare è che anche in questa settimana, l’indice Dax ha lasciato una minima parte del terreno conquistato nei mesi scorsi, nei confronti dell’indice Eurostoxx50. Quest’ultimo sembra prevalere in termini di forza, nei confronti degli indici Usa e certamente del Nikkei, risollevato a forza dall’importante supporto dei 9000, perforato decisamente nella scorsa settimana.

Guardando alla direzionalità di breve dei vari indici, posso constatare una chiara diminuzione, mentre per altri, tipo Nikkei e Portogallo una vera e propria assenza di tendenza. Sicuramente non siamo certo in una situazione di espansione di direzionalità rialzista, in quanto per trovare questo elemento dovremmo attendere il superamento di numerosi test.

Guardando gli indicatori di Momentum, infatti, non si vede ancora una convergenza favorevole ad un rally, bensì la perdita di forza ribassista nel breve. Gli stessi rimangono in una posizione ancora riflessiva e precaria. Il tutto si concilia con la presenza di forti resistenze, rappresentate in gran parte dalle rispettive medie mobili a 200 giorni. Gli unici indici che si sono riportati al di sopra di tale media sono: Amex, sicuramente il più fluido e il più direzionale al momento, in quanto rappresenta la gran parte dei titoli legati alle materie prime, Belgio (media a 200 a 2519 contro chiusura 2549), Dax (media a 200 a 5960 contro chiusura 6136), FT100 (media a 200 a 5342 contro chiusura a 5428) e Nasdaq 100 (media a 200 a 1860 contro chiusura 1870). Il resto degli indici e non mi sembra i meno importanti, si trovano ancora alle prese con importanti livelli di resistenza.

Permane quindi una fase di mercato in perfetto equilibrio, nel quale i supporti vitali (fatta eccezione per la borsa di Tokyo) hanno respinto i tentativi di rottura, senza non poche esitazioni. Tale respinta ha riportato velocemente gli indici sulla parte medio alta dei range, confermando l’atteggiamento schizofrenico degli investitori.
Categories: Scenari

10 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Un post da incorniciare.<br />Ora è solo questione di presisare e non sbagliare timing (resistenze e supporti sono indispensabili). Maurizio

  2. alefederico ha detto:

    Mhhh, mooolto interessante. Però bisogna dire una cosa: uno dei grossi problemi era proprio l&#39;alto indebitamento privato USA. Se adesso abbiamo un periodo di accantonamento eccessivo (che magari mette a rischio la flebile ripresa), credo dobbiamo considerarlo come un fenomeno di riassetto che, smorzandosi nel tempo, porterà verso un nuovo equilibrio. Mi pare presto per parlare già da ora di

  3. Anonymous ha detto:

    Io non so se Grecia, Prtogallo, Spagna, Irlanda, Ungheria etc..quindi problemi con banche e debiti per non dire GB, USA…. siano sulla strada della soluzione di ogni problema, cosicchè i mercati devono sentirsi anche rassicurati. Probabilmente chi è nella stanza dei bottoni conosce bene le cose e sa come debellare il male, senza far male. Ci vorrebbe che chi come Roubini fa previsioni desse

  4. Anonymous ha detto:

    Con un ISM a 51,5 Tokio fa OLTRE IL 2% con yen a 109 . Avevi ironicamente paura di essere smentito.. eccoti qua. Per i mercati sembra che il futuro non sia negativo, come sento anche in alcune trasmissioni, per cui le aziende stanno ripartendo, lentamente ma lo fanno. Perciò non so se sia giusto pensare a un double-dip o giù di là… Luciano

  5. andrea ha detto:

    Se Tokyo oggi non faceva +2 si potevano sparare. <br />Liberi di pensare qualsiasi scenario. Io ne riparlerò quando ho visto nuovi massimi di periodo degli indice…..di correre non ne ho voglia (già lo faccio due volte la settimana) in particolar modo quando mi si vuol far credere che tutto fila liscio quando non lo è, almeno per chi ha un minimo di capacità di lettura. Le aziende hanno fatto

  6. andrea ha detto:

    Salgono a luglio le sofferenze bancarie attestandosi a 70,061 mld, rispetto ai 68,597 miliardi di giugno e ai 50,582 mld del luglio 2009. E&#39; quanto emerge dal supplemento al bollettino statistico di Bankitalia.<br />Ecco la crescita dove sta. Più 50% le sofferenze. 4,6% del Pil.

  7. Anonymous ha detto:

    Volevo provocare: un giorno hai detto che quando si renderanno conto di come sta l&#39;economia, allora saranno cazzi per i mercati; ..e quando se ne renderanno conto che hanno già tutti i dati a disposizione per decretarlo? cordialmente. Edgardo

  8. andrea ha detto:

    Nel post ci sono tutti gli elementi per avere risposte.<br />grazie

  9. Anonymous ha detto:

    ciao a tutti.<br />Ho parlato con il cioccolataio americano.<br />Mi sa che ci porta in alto a scoprire nuovi massimi. Ma più si sale e più fa male quando si scende. Tutti long…….<br />Tranquilli si sale verso le stelle, passo dopo passo.<br /><br />Ciao Andrea, ogni tanto mi manchi e vengo a trovarti.<br /><br />Che fine hai fatto Leonardo?<br /><br /><br />Pablo.

  10. the hawk ha detto:

    Finalmente una misura concreta. Obama taglia gli sgravi ai ricchi…….intanto possiamo dire addio ai consumi, ma per lo meno c&#39;è un segnale di maggior credibilità, per chi ha comprato Bond-Usa.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

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