Da onda ribassista 1 (numeri in rosso) a onda ribassista 2 il rialzo fu dell’11% in 22 sedute pari a 28 giorni.
La distanza che intercorse tra l’onda rialzista 5 al completamento dell’onda ribassista 2 fu di 36 sedute, pari a 1 mese e 17 giorni, mentre l’onda 2 partì da una distanza inferiore di circa il 7%.
Dal picco massimo alla formazione della prima onda ribassista, l’indice attuale ha perso il 15% in 49 sedute, pari a 2 mesi e 6 giorni.
Da onda ribassista 1 a onda ribassista 2 il rialzo sembra essere stato (parlo al condizionale perchè siamo in una fase ampiamente evolutiva) dell’11% in 26 sedute pari a 1 mese e 7 giorni.
La distanza che intercorre tra l’onda rialzista 5 al probabile completamento dell’onda ribassista 2 è di 75 sedute, pari a 3 mesi e 14 giorni, mentre l’onda 2 sembra partire da una distanza inferiore di circa il 4,8%.
Come dicevo, soprattutto il tempo di sviluppo del ciclo, sembra diverso, il coefficiente di ritardo medio ad esempio è di 2,4 e i tempi dovrebbero essere maturi per buttar giù la maschera. Nel precedente post ho spiegato quali siano state le ragioni della diversità temporale: liquidabilità, accesso di informazioni, istituzioni finanziarie diverse, capaci comunque di armonizzare meglio i tempi di movimento etc etc. Oltre ovviamente alla necessità delle banche(sistema strafallito) di salvare il c…..avendo oggi stesso un peso ben più importante sulla nostra economia rispetto ad allora.
Tutti questi fattori comunque non ci devono mandare fuori strada. Essi contribuiscono si sa all’efficienza del mercato stesso, ma non per questo sono in grado di capovolgere da soli, degli squilibri strutturali, sviluppatisi nel corso di decenni. Tali squilibri possono essere rimessi in sesto solo attraverso la cooperazione politica e sociale e non grazie al pompaggio di liquidità virtuale (e ribadisco solo virtuale) delle banche centrali.
Il ’29 e il 2007 presentano delle similitudini a dir poco identiche, non solo secondo dinamiche di mercato finanziario, ma anche di carattere economico e comportamentale. Crisi immobiliare allora, crisi immobiliare adesso e così via…..Non voglio tanto divagare sulle similitudini economiche, ma vi assicuro che se vi mettete a fare una ricerca su internet sulla crisi del ’29 e la confrontate con quella attuale c’è da farsi accapponare la pelle. Cambiano i soggetti, ma non cambia la storia.
Leggete questo link e poi ditemi: la Grande Depressione di Wikipedia.
Io per primo non sono un catastrofista, ma credetemi: non dobbiamo mai dare niente per scontato, specialmente quando si parla di mercati finanziari i cui equilibri (e il passato recente insegna) possono venir meno nel giro di un nano secondo.
Per adesso la situazione sembra “apparentemente” tranquilla, come per Bernanke l’economia è “insolitamente” incerta.
L’evidenza purtroppo si ha solo di fronte al fatto e non prima.
A parer mio il mercato in questi giorni si è rivelato piuttosto impreparato in materia di aspettative. Troppo attento ai dati semestrali, fortemente condizionati dalla ricostituzione delle scorte, che ha portato un pò di momentaneo benesse in Cina & co. e poco vigile sul venir meno di tanti fattori che hanno inciso sulla ripresa dell’economia nel 2010.
Con coloro che vorranno contribuire a questo blog, magari rinunciando ad un caffè, sarò ben lieto di approfondire questo argomento.
Avevo già letto la Crisi del '29 su Wikipedia e da quella volta mi ero convinto che eravamo messi male. Rispetto ad allora c'è però una grande novità: la globalizzazione. Allora la crisi diventò globale ma tale processo (su Wikipedia è descritto molto bene) fu lento e portò alla cosiddetta depressione (proprio a causa della sua lentezza.<br />Oggi tutto è accellerato proprio a causa della
Andrea, sei sempre il migliore, equilibrato, corretto, lucido, moderato, ma pungente e profondo. E con l'occhiolino lungo<br />a settembre passerò dalle tue prti e contribuirò ancora<br />buon lavoro<br />Daniele
Intanto saluto il mio amico Daniele che sarò ben lieto di incontrare a Settembre.<br />Rispondo ad AleFederico: innanzitutto complimenti per aver approfondito la crisi del '29, che ancora ha molto da insegnarci, specialmente a noi pedine manovrate da un sistema fatto di lobby, nel quale la democrazia poco conta. <br />Vengo comunque al dunque: a mio parere la crisi che stiamo attraversando ha
Ciao Andrea, abito in Grecia qua la situazione e veramente dura, secondo me nel giro di pochi mesi il paese fara default.Secondo te quale saranno le conseguenze per l'economia mondiale?Io comunque la vedo veramente brutta!!!
Magari la prossima volta firmati<br />Se la Grecia fa default cosa succede? Se fosse solo circoscritta ad essa vi sarebbe comunque un calo di tutti i mercati e in particolare del sistema bancario. Siccome non lo è vedo un qualcosa di più ampio. Ho approfondito ad esempio la situazione irlandese….stanno peggio che da voi e vogliono sganciarsi dall'euro, almeno la gente comune. <br />Poi ci
Ciao Andrea volevo agguingere alcune considerazioni sull'argomento: <br />Dopo il 29 gli USA hanno emanato una legge sulla separazione fra banche ed industria, (anche in Italia è stata fatta) il problema è che nei fatti una vera e netta separazione non è mai stata realizzata. Questa commistione è stata una forte concausa alla crisi di allora e di oggi. <br />Il rischio ed il suo trasferimento
Ciao Andrea volevo agguingere alcune considerazioni sull'argomento: <br />Dopo il 29 gli USA hanno emanato una legge sulla separazione fra banche ed industria, (anche in Italia è stata fatta) il problema è che nei fatti una vera e netta separazione non è mai stata realizzata. Questa commistione è stata una forte concausa alla crisi di allora e di oggi. <br />Il rischio ed il suo trasferimento