Mi è capitato di leggere che Goldman Sachs oggi ha tagliato le stime di crescita Usa all’1,9% anziche’ al 2,5% atteso. La colpa, secondo la “banca di Dio” sarebbe imputabile all’amministrazione americana, che stenta a varare nuovi incentivi.
Bene quindi non trovate?
Le borse reagiscono al rialzo quindi, aspettandosi che Obama e Bernanke replichino quanto fatto nel 2009. Più la situazione è brutta, maggiori saranno le possibilità di somministrare nuovo cibo al Cerbero, senza nemmeno pensare al fatto che il debito americano ha già da tempo superato i 13 mila mld di dollari. In questo link potete appurare lo stato del debito Usa: DEBITO USA. Impressionante vero? Se poi ci aggiungiamo il debito privato arriviamo ad oltre 50 mila mld.
E il mercato mi vuol far credere che necessitano nuovi stimoli all’economia?
Il perseverare quindi di una politica Keynesiana che più di tanto non può fare, contro l’insolvenza del popolo americano?
Non sarà il caso, ogni tanto, non dico sempre, ma ogni tanto, di pagare il conticino, mettendo a dieta il Cerbero, la cui fame non farà altro che crescere proporzionalmente alla quantità di cibo mangiato?
Chi avrà letto i miei post, da alcuni mesi ho tracciato una linea più possibilista, riguardo all’economia reale, riservandomi di preoccuparmi in seguito della situazione del debito americano.
Ebbene, siamo arrivati al capolinea, cioè al momento in cui dobbiamo focalizzarci maggiormente su questa variabile. Obama e Bernanke hanno avuto tutto il tempo per dimostrare che le loro ricette avrebbero prevalso. In realtà si trattava principalmente di anestetizzanti e niente più, in particolare se guardo all’operato della Fed.
Quale credibilità sulla sostenibilità del debito avrebbero ulteriori anestetizzanti? Tale credibilità credo si stia volatilizzando in modo pericoloso, in quanto in questi mesi sono state perse occasioni per dare una sterzata in favore di un risanamento obbligato.
Eventuali nuovi aiuti non farebbero altro che drammatizzare ulterioremente la situazione.
Leggevo sabato che la lista delle banche in difficoltà in Usa è salita oltre la soglia di 800 per un totale di asset superiore ai 400 mld di dollari. Che senso avrebbero pertanto ulteriori incentivi se non per salvare ancora una volta la faccia al sistema bancario? A spese ovviamente dei contribuenti si intende.
Il mercato stupido di agosto (che oggi ha beffeggiato i dati di venerdì con volumi a zero) sta credendo alla favola dei nuovi incentivi che domani Bernanke si presterà a varare, in particolare il riacquisto dei titoli Mbs, che era stato interrotto a marzo. Tutto è possibile in particolar modo da Bernanke e dal fatto che a Novembre si voterà per rinnovare il Congresso, ma un limite non guasterebbe, almeno per un minimo di credibilità.