Omaggio a Gustav Klimt particolare de “La Medicina” (1900) – autore Viola Mura
Oggi il falso d’autore è una realtà; un fenomeno che alimenta il mito ed i sogni di chi non potrebbe, invece, permettersi l’opera autentica.
Alcune di queste copie sono utilissime, per esempio per le mostre, esposizioni, scopi educativi, soprattutto se si tratta di copie d’autore realizzate da artisti forse non meno grandi di quelli del passato, che eseguono dipinti ed oggetti indistinguibili dagli originali.
La moda di possedere un falso d’autore, sembra appagare, anche, coloro che hanno paura dei ladri, perché i dipinti possono essere lasciati tranquillamente incustoditi magari nelle residenze di mare o di montagna, inoltre le copie si possono ordinare di dimensioni più congrue allo spazio della casa, della parete disponibile.
I copisti infatti sono molto duttili e cercano di accontentare le richieste che vengono avanzate. Si può scegliere l’autore, le dimensioni e la qualità per la copia che si vuol commissionare.
La qualità dei falsi d’autore, possiamo riassumerla in bassa, media, alta e qualità da museo.
Le prime due categorie provengono soprattutto dall’oriente ed il loro costo è veramente modesto, come la loro resa.
La qualità alta e quella da museo, richiedono che l’esecutore sia altamente preparato, sia storicamente , tecnicamente che a livello accademico.
Chi si accinge ad eseguire una copia d’autore, deve conoscere tutto sull’artista e sull’opera che sta per realizzare.
Il copista deve conoscere, i materiali che venivano impiegati all’epoca del dipinto, deve conoscere l’artista in modo approfondito per cercare di ricreare le emozioni che questo intendeva comunicare, soprattutto deve sapere ciò che l’artista non avrebbe voluto rappresentare.
Poi c’è lo studio dell’opera stessa, le pennellate, le velature, i colori.
La realizzazione dovrebbe essere eseguita a mano, tanto che una volta ultimata il “falso” dovrebbe diventare opera d’arte a se stante e non solo una semplice e scarna replica.
E’ giusto considerare solo chi riproduce rispettando il materiale utilizzato, le sfumature esatte nella colorazione, la stessa tecnica di composizione e preparazione e riproduce l’opera con lo stesso tocco, finezza e livello nei dettagli, nel disegno,curando i tempi di essiccamento.
L’artista crea l’idea, il falsario la copia.
Ma perché coloro che hanno del talento non lo impiegano per opere originali proprie?
Ciò che dovrebbe spingere l’artista dovrebbe essere la passione e non il denaro, ma di questi tempi è difficile non considerare l’aspetto economico e del profitto.
Così degli artisti, pur avendo talento e capacità, preferiscono non cercare la ribalta e cimentarsi nella realizzazione di copie d’autore, con le quali possono pretendere anche dei compensi notevoli.
Soprattutto con i falsi nell’arte moderna, dove la facilità nel riprodurre opere astratte, ha fatto lievitare i valori, creando vere e proprie fucine di contraffazione.
I maestri “falsari” sono pittori, docenti d’arte, restauratori, sembra in prevalenza donne, selezionati severamente da coloro che hanno creato vere e proprie organizzazioni che si propongono l’obiettivo e l’ambizione di vendere anche 2000 dipinti l’anno, tra Italia, ed estero, in particolare negli Stati Uniti, con dei prezzi che variano da mediamente da 500 a 2000 euro.
Edward Hopper (1882-1967) è il pittore cantore inquieto delle solitudini umane e dei paesaggi di quell’America del quotidiano , che esalta il volto della tranquillità ordinaria, i silenzi delle case e della gente della middle class. Hopper è riconosciuto caposcuola del realismo americano, come pure può essere definito poeta della solitudine ed un grande classico della pittura del Novecento.
Mettiamo il caso che ve ne siate innamorati, e che abbiate il desiderio di avere una copia di una delle sue opere.
Bene, fate attenzione, la legislatura italiana e non solo, vieta le copie di opere di artisti deceduti da meno di 70 anni, a meno che non vi sia l’autorizzazione scritta dei detentori dei diritti, ovvero degli eredi. Quindi sappiate che l’acquisto che state facendo è da ritenersi illegale e che state buttando i vostri denari.
Non solo, diffidate anche dalle copie d’arte che corrispondono fedelmente alle dimensioni di quelle originali. Infatti per ragioni legali, spesso, si richiede che le copie si discostino sia in larghezza che in lunghezza di qualche centimetro rispetto all’originale. In Francia per esempio è richiesto uno scostamento di almeno 1/5 dall’originale.
Non si pensi, però, che i falsi e falsari, siano un fenomeno recente. Già in epoca egizia si trovano istruzioni di come riprodurre pietre preziose, ed anche in epoca rinascimentale alcuni artisti dipingevano su commissione copie d’arte.
Il problema è scongiurare il rischio che una copia venga fatta passare per un originale, perché riconoscere i falsi non è sempre così facile, sebbene il falsario inserisca inconsciamente nella sua contraffazione elementi contemporanei.
Esistono, ovviamente, analisi specifiche, sia per i supporti, le tecniche esecutive, i pigmenti, l’aspetto materico, che deve essere compatibile con il periodo in cui era in vita l’autore.
Ci si può aiutare anche con le tecnologie più moderne , esempio con opportuni filtri ottici, oppure con gli infrarossi, con gli ultravioletti, fino ad arrivare all’utilizzo dei raggi X.
Figure di grande importanza e fascino, restano però gli storici d’arte, coloro che attraverso la conoscenza dell’arte e l’intuito sono in grado di capire l’autenticità o meno di un’opera .
Uno dei protagonisti, straordinario conoscitore d’arte, grazie al suo occhio infallibile, è Federico Zeri.
Merito del suo fiuto eccezionale per l’arte, ha scoperto molte opere false, e fu anche il primo a smascherare le false sculture di Modigliani , rinvenute nel 1984 nel Fosso Reale di Livorno.
Ma se Zeri era il super-eroe per smascherare i falsi, due parole sono d’obbligo per colui che invece è ritenuto il ‘Re dei Falsari’ ovvero Eric Hebborn.
Pittore, scrittore, critico d’arte, ma soprattutto uno dei più abili falsari del Novecento. Il suo vanto era quello di aver imbrogliato galleristi, direttori di museo, storici d’arte, collezionisti di tutto il mondo.
Eric Hebborn affermava “ voglio far capire quanto sono ignoranti coloro che si occupano di arte e si permettono perfino il lusso, sapendo ben poco, di dare dei giudizi… Ho sempre trattato soltanto con esperti, perché è disonesto ingannare un privato incompetente”
Peccato che le strade di Zeri e di Hebborn non si siano mai incontrate!!.
Se volete dunque acquistare una copia d’autore, ricordatevi, che comunque l’opera deve rispondere ad un certo livello di qualità e che quindi il prezzo non potrà essere troppo basso.
E poi ricordatevi di richiedere il certificato di falso d’autore il quale attesterà la non autenticità , ma anche il suo valore e qualità.
Veronica
e brava e ben tornata Veronica<br />vorrei ordinare un Toulouse Lautrec, una danzatrice di Can Can o un bel Mario Cavaglieri delle belle epoque.<br />ma farei follie per un lungo collo di Modì<br />inzomma, con 10.000 eurini mi fò un mini Uffizi<br />viva i viola<br />Daniele