MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’indice italiano, paradossalmente, sembra possedere una regolarità tecnica invidiabile, rispetto agli altri. La settimana appena trascorsa ha visto il ripiegamento dalle resistenze poste attorno ai 21000 punti e rappresentate sia dal massimo di inizio Maggio che dalla media a 55 giorni, che muove in fase discendente.

Tuttavia la correzione, al momento, ha trovato arresto proprio sui punti prestabiliti la scorsa settimana, indicati in 19800 e ben confermati dal passaggio della media a 21 giorni (19770) rimasta ancora intatta. Sul fronte degli indicatori giornalieri troviamo una situazione ancora delicata, in quanto, piccole reazione verso l’alto potrebbero creare nuove convergenze positive per nuovo attacco sulla resistenza dei 21000 punti. L’indice in questione, infatti sembra voler disegnare un perfetto canale rialzista di breve il cui supporto dinamico è situato adesso a 19350.

Da un punto di vista operativo, già la discesa sotto 19700 costituirebbe un elemento di pericolo, con conseguente peggioramento degli indicatori in favore di una convergenza ribassista. Segnali più forti comunque sarebbero da indicare sotto 19350 e chiaramente alla rottura di 18000/17700, punto sul quale è situato il supporto statico di lungo periodo.

In questo grafico sopra è raffigurato l’andamento dell’indice italiano a barre settimanale, sul quale si risalta il supporto statico di 17700/18000 e la resistenza dei 21000 punti. Decisioni affrettate in questa area potrebbero rivelarsi fatali.

Nel breve periodo l’indice sembra aver perduto direzionalità e per tale ragione l’ipotesi più probabile volgerebbe in favore di un riavvicinamento in prossimità dell’area di resistenza. La stessa cosa invece non è presente sulla situazione di lungo. La direzionalità settimanale è infatti ancora molto alta e tale da riservare improvvise sorprese negative.

In termini di forza comparativa il mercato italiano ha guadagnato piccole, ma ulteriori posizioni rispetto alla media europea. In particolare il mercato che ha subito maggiori danni nella settimana precedente è stato quello francese e quello inglese affossato da Bp. Riguardo a quello francese sembra preoccupare maggiormente la situazione bancaria, diretta interessata dei problemi relativi alla Grecia. Tiene invece quello tedesco in termini di forza, il quale mi sembra l’unico rifugio degno di nota.
Aumento di forza del mercato italiano non significa fine dei problemi. I cosiddetti Pigs rimangono sempre in un o scenario di debolezza cronica in ottica di lungo periodo.

Ma il grafico che più mi terrorizza è questo qua sopra. L’indice SP500 ha formato un testa e spalle ribassista di lungo periodo ben definito il cui completamento avverrebbe alla rottura di 1040, per target 900. Solo con il superamento di 1150 tale figura sarebbe annullata. Su questo indice la direzionalità è elevata sia nel breve che nel lungo, mentre il quadro delle medie mobili sta assumendo una configurazione piuttosto fiacca. E’ molto probabile che prima di una rottura dell’area di 1040, questo indice prosegua nella formazione della spalla sinistra. I tempi di comlpletamento, infatti potrebbero esaurirsi tra il 20 e il 30 luglio.

Chi invece sembra appartenere ad un altro mondo è il Dax. La tendenza e la configurazione sul lungo delle medie mobili è al rialzo. Il supporto più importante sul lungo è posto tra 5750 e 5800, mentre nella scorsa settimana l’indice ha disegnato un doppio massimo importante a 6350. Pertanto molti hanno preferito realizzare posizioni in attesa di verificare le possibilità nel medio periodo. E’ chiaro che una rottura di 6350 aprirebbe ulteriori possibilità verso il traguardo di 7100 a medio termine. Un primo segnale di allarme sarebbe comunque da individuare alla rottura dei 6000 punti. La direzionalità sia sul breve che sul lungo è molto bassa, mentre gli oscillatori si mantengono ancora in configurazione positiva. Sul lungo non è presente forza ribassista, ma si conferma l’importanza del livello di 6350.

CONCLUSIONE: ci avviciniamo alla scadenza dei primi sei mesi, con la massima incertezza e apatia, in un contesto economico che non presenta segnali di forza estrema, ma nemmeno di depressione assoluta. Se faccio un confronto tra l’indice delle Large Cap e quello delle Small e Mid Cap, noto una maggior forza di quest’ultimi. Questo scenario è tipico di una situazione economica in ripresa e non di una recessione. La double dip sembra quindi un’ipotesi le cui probabilità non sono rilevanti. Dall’incontro del G20 all’uscita di nuovi dati economici, i mercati dovrebbero avere elementi sufficienti per proiettare l’evoluzione della crescita dei prossimi sei mesi.

Elementi da non trascurare sono: la futura svalutazione dello Yuan, un migliore euilibrio dell’Euro, che sembra essere sulla via d’uscita dal periodo più buio, una migliore dinamicità delle aziende nel far fronte alle oscillazioni cicliche dell’economia. Ovviamente rimangono i problemi legati ai debiti pubblici. La Grecia, il cui futuro è ovviamente appeso alla volontà del Fmi e dell’Ue di sottoscrivere le prossime emissioni (importante quella della settimana entrante), ma soprattutto gli Stati Uniti i quali stentano ad intraprendere una politica di rigore che possa dare la giusta credibilità ai mercati. Il paradosso è che se osservo il Bund e il T-Bond e lo comparo con le rispettive politiche di rigore, Germania e Usa, i titoli di stato americani hanno guadagnato forza nei confronti di quelli tedeschi. Sicuramente in questo momento gli Usa si sentono forti di alcuni elementi di cui non siamo a conoscienza? Forse la Cina ha ricominciato ad acquistare?

Categories: Anali Tecnica, Scenari

4 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Un pezzo da Gran intenditore di mercati.<br />Senza retorica aggiungo anche questo articolo, che reputo interessante:<br />Nuovi venti di crisi, rischiamo una tempesta mai vissuta prima<br />La verità è che fino a quando non tornerà fiducia da parte delle aziende americane, checché se ne dica, l’economia mondiale non ripartirà. E se in Europa dovesse davvero arrivare una crisi stile subprime…<

  2. alefederico ha detto:

    Grazie per questa panoramica. Navigare a vista e molta attenzione. Messaggio ricevuto.

  3. the hawk ha detto:

    x Luciano. Non ho mai visto arrivare un crollo dei mercati annunciato. Ricordo dopo l&#39;87 la gente che si sbizzarriva a trovare target a 800 sul Dow Jones quando nel frattempo stava risalendo già sopra i 2000. <br />x Alefederico: indovinato, il motto è proprio navigare a vista. Errori adesso sarebbero imperdonabili, in particolar modo se il mercato prendesse la strada del rialzo, visto che la

  4. the hawk ha detto:

    Per fare un esempio: oggi ascoltavo la conference call di Alstom uscita qualche settimana fa. Il titolo se lo guardi graficamente ti verrebbe da pensare ad un default (per fare un paradosso ovviamente). Poi ti soffermi sui dati del 2009 e ti rendi conto di quanto il mercato non sia sopravvalutato su molti settori. Questo per dire che non dobbiamo escludere che molti elementi negativi dello

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