La notizia esogena del fine settimana non è stata al momento sufficiente per permettere una rottura della resistenza indicata nell’analisi del FtseMib e situata a 21000. Anche il Dax, che sicuramente ad oggi rimane il più forte, si arresta in prossimità del precedente massimo di Aprile situato a 6350. I mercati in linea generale, sembrano non credere ad una rivalutazione dello Yuan, ma su questo punto credo di aver già detto la mia, descrivendo i motivi per i quali alla Cina conviene intraprendere tale strategia.
Al momento prendo atto dell’importanza delle resistenze appena descritte: i mercati infatti, sembrano chiedere elementi più concreti che nel bene o nel male credo non tarderanno ad arrivare.
Sia la settimana attuale che la successiva daranno ulteriore chiarezza sullo stato di salute dell’economia: dai dati sulle case e sui beni durevoli alla situazione del mercato del lavoro, sul quale il mercato si attende una contrazione di 70 mila unità dopo i + 431 dello scorso mese, essendo finito l’effetto del censimento.
In ogni caso l’attenzione è tutta concentrata sul vertice G-20 del 26/27 di giugno. La Cina da parte sua, con le dichiarazioni del fine settimana sembra aver spianato la strada per un esito positivo di tale vertice, anche se le problematiche maggiori deriveranno dal braccio di ferro tra Obama e la Merkel in merito al differente rigore da attuare sulla politica del deficit pubblico. Sul problema deficit gli Usa iniziano a preoccuparmi. La forza del Dollaro, infatti, sta mascherando alcune difficoltà nel prendere decisioni più forti, al fine di porre rimedio all’emorragia della spesa pubblica.
A proposito di deficit, focalizzerei l’attenzione sulla prossima asta della Grecia, la cui emissione sul mercato è stata posticipata di una settimana a causa del rischio che andasse deserta per lo sciopero generale di domani. Ci sarà qualche tensione? Ovviamente non faccio previsioni in merito.
Tornando nuovamente a parlare di scenario tecnico, il mercato italiano conferma ancora una chiara debolezza rispetto alla media europea. Segnali di accelerazione negativa sarebbero però da considerare solo alla rottura di 19500.
Sul fronte delle materie prima, osservo segnali di debolezza. In particolare il Rame che rappresenta un valido termometro della crescita economica. Tuttavia i fattori che stanno condizionando i mercati non sono legati solo alla crescita globale. Per tale ragione suggerisco di navigare a vista e di considerare i punti chiave di supporti e resistenza. Il contesto di alta volatilità suggerisce un abbassamento del rischio.