Nel grafico qui sopra possiamo osservare con la linea rossa la variazione dei prezzi delle case su base mensile in modo rovesciato, mentre con la linea blu è indicato il tempo di attesa medio in mesi (scala di sinistra) che occorre per vendere una casa sul mercato.
Ovviamente possiamo tranquillamente constatare la perfetta correlazione che vi è stata tra l’aumento dei tempi di attesa e la discesa dei prezzi immobiliari. Un aumento dei tempi di attesa ha inevitabilmente portato ad una diminuzione dei prezzi pressochè identica.
Osservando questo grafico, a dispetto di quanti molti dicono, ritengo che sia in atto da qualche mese l’inizio di una minor correlazione tra i due indicatori. Ciò è condizionato prima di tutto dagli incentivi che ci sono stati fino a poche settimane fa, ma soprattutto dalla minor esigenza del sistema bancario, di vendere sul mercato a qualsiasi prezzo.
Proprio per questo sottolineo ancora una volta che sul mercato immobiliare mi attendo una fase di letargo che potrebbe durare anche oltre il 2011, mentre non opto per ulteriori crolli.
Le banche, infatti, potrebbero ritenere più opportuno mettere a rendita gli immobili invenduti, piuttosto che venderli a qualsiasi prezzo.
Se riesco nei prossimi giorni o se qualcuno di voi mi è da aiuto, gradirei osservare più da vicino l’andamento dell’indice che misura il costo degli affitti, per meglio valutare le prospettive. Quello tuttavia che sembra essere un dato di fatto è che le banche americane sembrano avere minor esigenza di vendere gli immobili, rispetto al post fallimento Lehman e allo scoppio della bolla subprime.