MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In alcuni casi possiamo metterci contro la tendenza del mercato. Personalmente ho visto tale utilità nei momenti di bassa direzionalità, in quanto sono proprio in queste fasi che gli indici di borsa presentano la massima indecisione, per poi sfociare in movimenti utili ad adeguarsi alla situazione fondamentale.

In altri momenti, invece, quando la direzionalità staziona su livelli elevati, il pericolo di contrastare il mercato è assai rilevante, in quanto la reattività a piccoli o grandi eventi è pressochè immediata e tale da spiazzare e vanifare il lavoro di molti mesi.

Se guardo ai dati usciti negli Stati Uniti nella precedente settimana, mi viene lecito pensare che la fine del Mondo sia ancora lontana.

La crescita dell’economia sta diminuendo il proprio ritmo è vero, ma da qui a dire che stiamo risprofondando in recessione ancora ce ne vuole. Questo contesto credo sia sufficiente a far vivere i mercati uno scenario più o meno ancora tranquillo.

Se osservo i grafici degli indicatori relativi al settore più massacrato e cioè a quello immobiliare, ritengo assai improbabile assistere ad un peggioramento dai ritmi in stile 2008/2009, in quanto ormai sono stati ragiunti livelli fisiologici dai quali non possiamo altro che salire, anche se i tempi di questo movimento sono certamente da rimandare al 2011 nel migliore dei casi. Pensiamo ad esempio per un attimo alla crescita demografica mondiale e al bisogno primario di vivere in un alloggio più o meno dignitoso. A tutto, anche a questo c’è un limite.

Leggo oggi però una di quelle notizie esogene che potrebbero davvero dare l’impulso necessario per un’accelerazione della ripresa: La Cina apre ad Obama.

Ebbene sì, la decisione di rivalutare lo Yuan a breve creerà non poche aspettative di ripresa economica sui mercati mondiali.

Io credo che tali affermazioni abbiano un’attendibilità pari al 100% se considero alcuni problemi reali della Cina:

1) Attraverso una rivalutazione della moneta si contiene l’inflazione.

2) Una maggiore competitività dei paesi che esportano in Cina, sarebbe utile alla ripresa di alcuni paesi occidentali in difficoltà.

3) Maggiore ripresa ad Occidente equivale ad aumentare la produzione nella stessa Cina.

I paesi più sensibili ad una probabile rivalutazione dello Yuan sono principalmente: Usa, Germania, India e Giappone.
Per quanto riguarda la situazione dei debiti pubblici nutro una certa preoccupazione per gli Usa, mentre ammiro la politica di contenimento della Merkel. All’orizzonte pertanto, guarderei con diffidenza al Dollaro ma questo è un altro problema che affronterò in un secondo momento.

Categories: emergenti, Scenari

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