Quanto accaduto ieri in Ungheria non si distacca molto dal momento in cui il nuovo governo Berlusconi si insediò. Ricordate? Il tesoretto è sparito non c’è più!!! La Sinistra ha mascherato i conti!!!
In politica questo tipo di attacchi sono i più efficaci per ritrattare le promesse elettorali, su questo non ci sono dubbi.
Ovviamente l’Ungheria si trova in una posizione molto più delicata dell’Italia e i colpi ad effetto della politica non possono certo girare attorno ad un tesoretto, ma alla domanda: default si o default no?
Se i conti della precedente amministrazione ungherese fossero stati manipolati, come sostiene il nuovo governo, che in campagna elettorale (solo un folle lo potrebbe fare in una situazione del genere) aveva addirittura promesso di abbassare le tasse (mi ricorda qualche cosa), dovremmo prima di tutto tirare in causa il Fmi, che circa un anno fa era intervenuto con oltre 10 mld di euro, rendendosi garante di trasparenza.
Non voglio nemmeno lontanamente pensare che il Fmi abbia concesso prestiti di tale entità senza andare a fondo sui conti pubblici.
Ovviamente non voglio fare nomi, ma alcune società di investimento, che ritengo fra le più serie e più affidabili, fino a qualche settimana fa, vedevano nell’Ungheria un esempio da seguire per i paesi che necessitavano un processo di risanamento.
Ora il governo insediatosi da solo una settimana, ha la presunzione di affermare che i conti del suo paese sono stati truccati. Ma mi faccia il piacere!!!! Avrebbe detto Totò.
Qui dobbiamo fare un distinguo, fra quello che è il populismo e la realtà dei fatti.
Ovviamente con queste dichiarazioni la speculazione è andata a nozze, statene certi, in quanto è proprio attraverso l’Ungheria che si può lavorare ai fianchi l’Ue e non attaccandola dall’interno.
La colpa è dei famosi “panciuti” che hanno voluto affrontare il problema tirando fuori i muscoli, pensando di sconfiggere quello che sembrava solo una scommessa di un gruppo associato di hedge fund.
Un problema Ungheria c’è sicuramente, come vi è un problema est Europa, Grecia, Ue, Gb, Usa etc.
Voglio tuttavia pensare in modo costruttivo e non disfattista.
Voglio pensare che sotto, sotto, come alcune voci iniziano a circolare (sono solo voci da prendere con le molle senza addossare a nessuno la responsabilità……Nuova Dracma?), si stia traghettando la Grecia fuori dall’euro, al fine di isolare il problema, dando alla stessa la possibilità di emergere nuovamente attraverso una svalutazione competitiva.
Voglio pensare che i 750 mld messi a disposizione dell’Ue siano il salvagente da utilizzare nel momento in cui vi saranno decisioni dure da prendere, ma essenziali, al fine di ricreare quella credibilità che giorno dopo giorno si sta perdendo, attraverso dichiarazioni gratuite inutili.
La Bce, dichiarando che il prolema è sistemico e non più legato alla liquidità, ha invitato i paesi Ue a risolvere in modo strutturale la questione greca. In assenza di interventi in tale direzione, i problemi, come sono ad oggi visibili, si stanno spostando su Spagna e Italia, rischiando un punto di non ritorno.
Le proposte avanzate in questi ultimi giorni, di un governo economico europeo, ad esempio, rappresentano un primo passo verso un cambiamento epocale per l’Ue, anche se sembra trovare forti ostacoli da parte tedesca. L’unica risoluzione che può salvare la moneta unica infatti, oltre ad isolare i virus letali come la Grecia, è un cambiamento radicale nella politica comune, al fine di coordinare le scelte economiche, sociali e finanziarie future.
In questo contesto di forte incertezza, chi sembra avvantaggiarsi da tale situazione? Germania, Usa e Giappone riescono a finanziare il proprio debito quasi a costo zero.
Germania in particolare sta beneficiando di una svalutazione che la sta rendendo altamente competitiva a livello mondiale. Le multinazionali tedesche, hanno infatti terreno fertile per guadagnare quote di mercato a spese di Giappone e Usa. Pensiamo per un attimo al settore auto e tecnologico.
Un’uscita in grande stile dall’euro da parte della Germania potrebbe rivelarsi penalizzante alla lunga, per la propria economia, in particolare per le banche.
Credo pertanto, che proprio la Germania potrebbe rivelarsi la paladina principale del sistema attuale. Molti hanno accusato la Merkel di rompere le uova nel paniere all’interno dell’Euro, frenando sugli interventi a favore della Grecia. Quali sarebbero state le conseguenze di un atteggiamento remissivo? Sarebbe stato prolungato in eterno il teatrino delle bugie e delle toppe?
E’ in corso quindi la fase della bonifica……………………..tutti in trincea, ma cercate di vedere il tutto in termini costruttivi e non il contrario.
ottima analisi<br />la linko nel mio articolo<br />ciaooo
Grazie
Medesima richiesta fatta su "le cose più semplici":<br />Scusa Andrea, ti chiedo dunque secondo la tua view, se alla rottura di 2540 eurostoxx è meglio vendere anche i titoli long o aumentare le posizioni ribassiste.<br />Grazie. Buon lavoro e complimenti.<br />Mauro
Io me ne sto tendenzialmente neutro. O meglio cerco di tenere il portafoglio sempre long/short….consapevole che sullo short i titoli maggiormente reattivi sono quelli legati al settore finanziario. E' ovvio che sulle cadute il peso dello short aumenta da solo. Quindi ti pregherei di leggere anche quelle brevi righe legate al rischio. <br />Buona giornata