Nella vita di tutti i giorni le cose più semplici sono quelle che portano quasi sempre al raggiungimento dell’obiettivo.
In questi giorni ho visto quasi materializzarsi il primo obiettivo dell’indice Eurostoxx situato a 2380. Questo obiettivo non è altro che il frutto di una proiezione intermedia della teoria di Elliott-Fibonacci, come potete vedere nei punti fermi che mi sono posto: I PUNTI FERMI.
Il primo obiettivo di 2380 è stato mancato nella misura di un 2,9% che in una proiezione di lungo periodo ci può stare tranquillamente.
Dal minimo di 2452 l’Eurostoxx ha messo a segno una prima reazione molto interessante, sufficiente a rallentare la fase ribassista di breve periodo. Nei giorni successivi, addirittura, l’indice in questione ha completato, con la rottura di 2640, la figura di 1,2,3, indicata dalla teoria di Ross come fra le più interessanti nelle fasi preliminari di inversione. Tale completamento viene confermato da una convergenza degli indicatori di breve al rialzo, oltre che dalla rottura della media a 21 gg posta a 2620. Pertanto una permanenza sopra tale livello nei prossimi tre giorni potrebbe essere letto come una conferma di svolta nel breve periodo.
Ciò non significa ASSOLUTAMENTE che sia cambiata la strategia, volta al raggiungimento di nuovi minimi, ma che in questi giorni sono scattati alcuni campanelli d’allarme, per chi sta cercando di forzare la mano al mercato, nel breve periodo.
In un precedente post, sottolineavo il fatto che il mercato si evolve da solo: chi mi dice che ad oggi non vi sia una quantità troppo rilevante di etf short in mano ai risparmiatori, oltre la naturale sopportabilità del mercato, visto che si possono comprare alla stregua di un titolo azionario?
Perchè non pensare che la chiusura di questi prodotti, alla rottura di livelli importanti dell’indice, determini un contributo positivo sul mercato?
Giusto quindi avere una visione più che critica sul contesto generale, giusto pensare ad un’economia mondiale in fase di rallentamento e forse destinata non certo a migliorare, visto le capacità della spesa pubblica, giusto seguire i prossimi segnali ribassisti sul mercato, ma il consiglio che mi sento di dare è quello di seguire il mercato per quello che è e non per quello che deve essere.
Oggi la giornata si prospetta fra le più importanti, in quanto saranno resi noti i dati sulla disoccupazione mensile americana. Le attese sono per una creazione di posti di lavoro superiore alle 400 mila unità con un tasso compreso tra il 9,8 e il 10%. Il forte balzo come ormai tutti sanno è dovuto principalmente alle assunzioni relative al censimento, che poco possono incidere sulla ripresa economica.
Da un punto di vista tecnico l’indice Eurostoxx ripresenterà una situazione di vendita alla rottura di 2540. In quel caso e solo in quel caso sarà annullata la figura di 1,2,3 completata in questi giorni. Per quanto riguarda i mercati europei, Spagna e Italia rimangono i fanalini di coda in termini di forza relativa. Il Dax ovviamente è il più forte, mentre il Cac sembra risalire la china.
Sul fronte obbligazionario vedo di buon occhio i titoli legati all’inflazione, rigorosamente con tripla A, ovviamente. Se devo rischiare preferirei valutare singole opportunità sul mercato azionario, sul quale non dobbiamo mai generalizzare.
Una buona giornata a tutti.
Scusa Andrea, ti chiedo dunque secondo la tua view, se alla rottura di 2540 eurostoxx è meglio vendere anche i titoli long o aumentare le posizioni ribassiste.<br />Grazie. Buon lavoro e complimenti.<br />Mauro