Il mercato sembra davvero bocciare la manovra. In una giornata in cui i mercati anglosassoni erano chiusi, dove gli scambi sono più rarefatti, quale migliore occasione vi era per ridurre lo spread dei titoli di stato italiani nei confronti di quelli tedeschi? Così non è stato. Anzi, diciamo che lo spread ha visto un ulteriore allargamento che non fa promettere niente di buono.
Al contrario, il mercato azionario, sicuramente più manovrabile, è riuscito a consolidare le posizioni della settimana scorsa, con l’indice FTSEMIB che tuttavia rimane distante dalla soglia dei 20000 punti.
Come detto nei giorni scorsi mi aspetto ancora una fase di consolidamento, a causa dell’esubero di posizioni short createsi nelle precedenti settimane, ma il mercato sembra piuttosto fiacco e non privo di pericoli a brevissimo.
La forza del mercato italiano rimane sempre molto bassa rispetto all’Eurostoxx. Come detto ieri, vedo poche differenze in termini di forza tra i vari Pigs, compresa la nostra amata Italia.
Il quadro degli indicatori conferma la fase di congestione in corso o meglio la perdita di forza ribassista nel brevissimo, ma non fidarsi è meglio.
Come possiamo osservare dal grafico la resistenza di quota 20000 è confermata dalla media a 21 giorni passante a 19900, mentre l’indice sembra disegnare un canale ribassista ben più accentuato. La rottura quindi dei 20000 sarebbe da interpretare come un probabile rallentamento della fase ribassista, mentre al momento è controproducente parlare di inversione.
Come potete vedere, infatti il quadro delle medie sta girando verso il basso, compresa la media a 200 giorni. Quest’ultima rappresenta un segnale sul lungo molto significativo, assolutamente da non trascurare.
Grazie dell'analisi. Edgardo