Se il tutto avviene senza coinvolgere la massa dei contribuenti, ma regolato fra le controparti finanziarie, non si dovrebbe parlare di catastrofe, bensì di efficienza di mercato.
Quest’ultima, infatti, non è altro che il meccanismo di formazione dei prezzi delle attività finanziarie, cioè la relativa velocità e precisione con cui le informazioni hanno effetti positivi o negativi nei prezzi degli strumenti finanziari.
Se questa definizione la possiamo applicare ai mercati d’oggi, bene, direi che non sarebbe corretto parlare di catastrofe.
In caso contrario, cioè a dire, se crediamo, che i mercati siano stati drogati e manipolati (con i soldi dei contribuenti) a tal punto, da receperire tardivamente le informazioni che arrivavano dalla rete (in particolare dai blog specializzati) o da economisti super partes, allora possiamo considerare il fatto che la fase catastrofica è iniziata, o meglio, che le sue probabilità di materializzarsi, sono aumentate decisamente.
Ovviamente io sono l’ultima persona indicata per istruirvi sulla natura del mercato attuale. Lascio a voi fare le considerazioni del caso, mentre mi limiterò a formulare un’umile analisi dei mercati a noi vicini, alla luce dei movimenti visti in questi quattro giorni.
FTSEMIB
Tanto per iniziare devo constatare, che per la seconda volta, l’indice in questione è sceso al di sotto della parte bassa del canale primario di lungo periodo, evidenziato con le linee in grassetto. Il supporto era esattamente situato tra 20000 (psicologico) e 19800 (effettivo). Nella scorsa ottava, l’indice rientrò all’interno del canale primario, solo grazie all’annuncio interventista dell’Ecofin, per la serie: le manipolazioni son di casa. Già questo basterebbe a leggere le intenzioni di un mercato “efficiente”. Vorrei comunque sottolineare che in termini scientifici, alla lunga, un mercato è sempre efficiente, una volta depurati tutti i fattori esogeni che lo hanno snaturato in passato. Stabilire quali siano i punti di “depurazione” è materia assai occulta. Da parte mia ho cercato comunque di mettere dei PUNTI FERMI, che potrebbero aiutarci a leggere meglio i movimenti futuri, senza trovarci impreparati nell’elaborazioni di strategie mirate a salvaguardare i propri risparmi.
Tornando ad analizzare il nostro indice italiano, potrei dire che con oggi abbiamo avuto una chiara conferma di come sia il trend e di cosa ci possiamo aspettare nelle prossime settimane. Secondo la teoria ciclica, dovremmo vedere il raggiungimento dei minimi di periodo a ridosso della fine di giugno, ma questo ci riguarda fino ad un certo punto.
Il nostro indice, in verità è stato fra i più attendibili e prevedibili, in termini di analisi. I punti chiave in molti casi sono stati rispettati alla perfezione, come ad esempio la rottura con successivo pull-back in area 21000.
Adesso, fatta eccezione per il minimo di due settimane fa, il supporto più importante lo vedo a ridosso dei 18000 punti, mentre un probabile target di reazione certa lo stimo in area 16200.
Sottolineo inoltre che la direzionalità ribassista è ben definita. La resistenza di breve la indicherei a 20000.
Per oggi non avrei altro da dire, se non fosse per formulare una bella proposta da uomo a uomo alla Grecia, ma pregherei anche agli altri stati europei in difficoltà di ascoltarmi un “nano secondo”.
La proposta alternativa ad un default (anche tecnico) è la seguente:
PATRIMONIALE RETROATTIVA (vista la fuga dei mesi scorsi) del 10%, ai capitali liquidabili, eccedenti una determinata somma che lascio ai tecnici stabilire.
A mio parere sarebbe un esempio storico di verà capacità e giustizia contributiva, che andrebbe a colpire là dove sono nati e sviluppatisi i parassiti di un sistema fiscale troppo permissivo e inefficiente. Se questo, come ovviamente credo, non verrà attuato mi divertirò ugualmente a parlare della stupidità e dell’ipocrisia, di coloro che vogliono far quadrare i conti di un sistema completamente sballato. E con questo ho concluso.