MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Questa mattina stavo spulciando alcuni siti americani e constatavo come la situazione bancaria sia in una situazione alquanto precaria. Nella lista nera della FDCI compaiono ben 653 banche, quasi tutte di piccole e medie dimensioni. Le prime cinque classificate per asset, hanno complessivamente asset per 50 mld di dollari, pari ad un 10% scarso di quelle di Unicredito. Non male comunque……..ad oggi le banche fallite dall’inizio 2010 sono arrivate a 37.

Ad un tratto, sempre guardando in qua e là fra i vari siti che seguo, la mia bassa cultura socioeconomicofinanziariartisticomatematicasportiva mi ha portato a focalizzare un fatto che già era nell’aria ma che dovrebbe ufficilizzarsi a breve: Google dice bye bye Cina.

La mia scarsa memoria, mi ha permesso comunque di fare un trilione di collegamenti storico economici finanziari, nel giro di un nano secondo, arrivando alla conclusione che le mie riflessioni fatte sulla Cina erano cose “buone e giuste”, il plurale in questo caso mi dovrebbe salvare dalla legge del copyrigth.

Chi è Google?

ecco alcuni passaggi di storia che ho ricavato da questo link

http://www.viasetti.it/google-story.htm

Larry e Sergey, due studenti di Stanford con il pallino della matematica, avevano 25 anni quando nel settembre del 1998 fondarono Google. Poco dopo aver fondato l’azienda, per mancanza dei fondi necessari per l’acquisto di nuovi PC e di altro materiale, cercarono di venderla per un milione di dollari a diverse società finanziarie, oltre che a diretti concorrenti come Altavista e Yahoo, ottenendo solo dei rifiuti. Pur essendo tutti concordi nel ritenere innovativo il metodo messo a punto dai due studenti per ottenere con il loro motore di ricerca risultati più pertinenti rispetto ai concorrenti, non ritenevano che l’azienda valesse così tanto. A seguito di questi rifiuti, Larry e Sergey furono costretti ad abbandonare l’università di Stanford per dedicarsi completamente alla loro azienda e al progetto in cui credevano fermamente: aiutare gli utenti di internet a trovare più facilmente le informazioni.

Ma che cosa aveva (e cosa ha) di così innovativo Google rispetto agli altri motori di ricerca, alcuni dei quali (Altavista e Yahoo) dominavano a quei tempi il mercato?

La cosa più innovativa è stata sicuramente l’invenzione del “PageRank”. Il pagerank è un metodo per determinare “l’importanza” di una pagina web. Mentre i motori esistenti, per indicizzare e posizionare i siti web nei loro database, si limitavano a contare le ricorrenze, nel testo delle pagine, dei termini cercati dagli utenti, e quindi mostravano ai primi posti siti web non sempre pertinenti con le informazioni desiderate, Page e Brin ebbero l’idea di verificare e contare non solo le ripetizioni delle parole ma anche i link che provenivano da altri siti e che puntavano ad una determinata pagina. Il loro ragionamento era semplice: se un certo sito è citato e consigliato da molti altri significa che ha dei contenuti interessanti e quindi è giusto farlo vedere prima di altri.

La crescita esponenziale di Google è avvenuta principalmente grazie al “passa parola”; l’azienda non ha mai fatto pubblicità. E’ probabilmente l’unica società al mondo a non averne bisogno.

Oggi Google reperisce e gestisce le informazioni presenti su internet grazie ad una propria rete composta da oltre 100.000 PC. Una potenza di calcolo che nessun’altra azienda al mondo possiede.

Il pacchetto azionario di Google, quotata in borsa dall’agosto 2004, vale oggi oltre 170 miliardi di dollari.
Adesso questa azienda, che ha cambiato il Mondo ha deciso di abbandonare la Cina o almeno di ridurre in modo significativo il proprio business.

Ma come? Non ci capisco più niente! Cina sì o Cina no? Google se ne va e i nostri fior fiori di imprenditori continuano a smantellare stabilimenti e reti di vendite in Occidente, per “appioppare” qua a là, qualche Ape o Vespa a Fumiko Li o Chikako Wang? A chi credere? A Google, la cui storia ho brevemente riportato prima, o ai fabbricanti improvvisati di lambrette?

Dubbi zero.

Piovono in questi giorni proposte su proposte di economisti ultra premiati. Si va dalla rivalutazione dello Yuan, al protezionismo più sfrenato.
Su questi argomenti mi sembra di essere stato sempre e comunque molto chiaro.
Siori e siori, la guerra commerciale è iniziata!!!

Ai miei cari lettori: è quasi un mese che non ricevo il minimo contributo. Vi siete dimenticati di me? Io per adesso non di voi……Grazie

Categories: Analisi Titoli, emergenti

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