Prima di tutto mi scuso se in questi giorni, per motivi professionali, ho dovuto trascurare un pò il mio blog. Tuttavia non credo di essermi perduto molto, visto che l’elemento principale, che ha contraddistinto lo scenario, è stata la noia.
Eccoci ancora qua, un’altra volta ad analizzare l’exploit, di questa fantastica economia, assolutamente non assistita, ma libera di produrre i propri effetti, derivanti dal libero scambio e dalla ricchezza delle famiglie, americane e non, ben agevolate dalla forte domanda di manodopera.
Chissà, forse siamo alla vigilia di un vero boom in stile anni ’60 oppure anni ’80. In effetti questa possibilità è molto alta: gli Stati sovrani al momento si trovano in una condizione ideale per permettere a questo ciclo economico di fare il salto di qualità. Gli investimenti pubblici, data la capacità di spesa, saranno, infatti, l’elemento determinante che faranno prendere il volo alla crescita economica.
A questo va aggiunto un sistema bancario molto sano, capace di rilanciare al meglio la produttività delle aziende, il mercato immobiliare e la possibilità di spesa dei consumatori privati.
Prevista quindi crescita esponenziale per gli utili aziendali nei prossimi tre-cinque anni, con coseguente boom borsistico. Allacciatevi le cinture siori e siori………
Queste percezioni le avremmo potute avere circa una decina o ventina di anni fa, quando all’indomani di un ciclo recessivo, vi erano elementi necessari per credere in un rilancio sano e duraturo.
Purtroppo l’avidità e l’incapacità umana di frenare i propri istinti, ha trasformato questi rilanci nella peggiore distruzione di ricchezza patrimoniale e morale mai accaduta.
Decenni perduti. A distanza di venti anni, sento e risento le solite proposte per cambiare, migliorare e progredire con la parsimonia che non è mai stata di casa nella civiltà occidentale. Insomma, le classiche lacrime di coccodrillo.
Non parliamo ovviamente della salute politica di ciascun paese: il degrado, a distanza di venti anni, è sotto gli occhi di tutti. Politica e società, sono fortemente correlati fra loro e non devono essere assolutamente valutate o considerate separatamente.
Dice il saggio:
La politica è l’arte di impedire alla gente di occuparsi delle questioni che la riguardano. Paul Valery
Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto.Voltaire
Ebbene torniamo nel Mondo reale, fatto di artifizi e di ipnosi, utili a dimenticare una situazione quantomai preoccupante.
La tensione in Grecia è sempre alle stelle, mentre si vedono già gli effetti di un’economia in via di collasso. I mercati vedono rosa, confidando nella Bundespotenza tedesca e francese, che con peripezie di sottobanco riescono a far apparire bianco quando è nero, e così si va avanti. Basta un foglio, una penna e fare due conti, per capire che lo Stato greco ha FALLITO.
Questo, siori e siori è l’inefficienza dei mercati, ossia il peggior male che ci possa essere, in quanto gli effetti si vedranno in un futuro più o meno lontano, ma in misura certamente peggiore. Ecco perchè, personalmente non riesco ad avere quelle sensazioni positive che potevo percepire nei primi anni ’90 o tra il 2002 e il 2003. Sarà l’età? Può darsi.
Rimandare. E’ un verbo che mi sembra vada di moda fra la politica e il sistema bancario che conta. Affrontare i problemi a muso duro adesso significa far morire (finanziariamente parlando)qualcuno che ha un peso rilevante nella stanza dei bottoni, e questo non deve accadere.
Il clima di noia non è pertanto un caso, ma un mezzo ulteriore per scoraggiare qualsiasi iniziativa speculativa contro le cose che non vanno.
Ho voluto allegare il grafico delle vendite retail in america per capire a che punto siamo con la ripresa dei consumi. Alimentata dagli incentivi statali è riuscita a recuperare una parte della discesa. Questa non si era mai vista in tal misura e addirittura era stata inesistente nella precedente recessione, a conferma che la domanda privata era stata l’elemento forte dell’economia americana. Finiti gli incentivi? A voi la risposta. In Europa la situazione non sembra migliore. Forse riusciranno a snaturare anche i dati oggettivi. Alla prossima.
Se ti sente Tremonti, ti dice che di economia poco t'intendi, perchè "le cose stan migliorando in un paese dove regna la pace sociale". In effetti, se da (p.es.)Icebergfinanza si avanza l'ipotesi di una sopravalutazione di circa un 25-30% in Usa delle quotazioni azionarie, da altre parti sempre più insistenti si dice che tutti i settori sono da comprare… Anche l'oro è ben
Sul fatto che i titoli difensivi non abbiano ben performato non credo sia assolutamente esatto. Per fare un esempio in Italia, Terna è sui massimi storici, Snam e Parmalat hanno ben tenuto in questi diciotto mesi, cosa che invece non hanno fatto bancari e ciclici in generale. Non opto per il trading di brevissimo perchè già ci troviamo in un mercato a dir poco difficile nella valutazione del
Andrea, gentilmente, puoi fare un commento sull'andamento dell'oro.<br />GRAZIE
L'oro ha risentito delle preoccupazioni legate all'inflazione cinese. Gli interventi del governo non sembrano infatti sufficienti a scoraggiare la speculazione. Nonostante questo si continua ad affermare la volontà di non rivalutare lo Yuan. <br />In sostanza se continua così la Cina sarà costretta a ristringere ulteriormente il credito. Le materie prima quindi (compreso l'oro)