MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Questo grafico che vedete qui a fianco è l’andamento del Dow Jones negli anni ’70. Perchè proprio quel periodo ho preso come riferimento? Perchè è lì che ci troviamo.

Per la centesima volta vi allego il link che ho pubblicato alcuni mesi fa:

La teoria di Milton Friedman a mio parere è l’unica applicabile alla situazione che oggi stiamo vivendo. Secondo l’anti-Keynes l’inflazione è solo un fenomeno monetario e non è utile per ridurre la disoccupazione. La sua regola di politica monetaria, incentrata nel conseguimento del controllo della crescita della massa monetaria, è stata utilizzata sia dalla Fed che dalla Bce.
Da oltre un anno la Fed ha pompato liquidità a dismisura sul sistema, facendola tuttavia rimanere circoscritta al sistema bancario e al finanziamento dei debiti pubblici.
A breve terminerà gli acquisti di Mbs, di Titoli di Stato e di pompare ulteriore liquidità. Un primo avviso ai mercati, privo di effetti sul drenaggio di liquidità, è già avvenuto attraverso l’aumento del tasso di sconto di 0,25, ma nei prossimi mesi dovremmo assistere a vendite di titoli statali. Almeno così dice Bernanke.

Al momento ci troviamo pertanto in presenza di un sistema finanziario in eccesso di liquidità. La stessa, essendo frutto di debito e non di ricchezza, rappresenterebbe un pericolo non trascurabile, qualora venisse tolta nei tempi sbagliati.

Il pericolo numero uno sarebbe senza dubbio l’inflazione. Segnali evidenti li troviamo al momento sulle commodities, ma scommetto che qualcuno di voi, già facendo la spesa ogni fine settimana avrà percepito già un caro vita più elevato rispetto a qualche mese fa, e non mi riferisco alle chiavette per i pc, alle auto o altri beni tecnologici. Sto parlando di beni di prima necessità.

Il virus che scatenò l’inflazione negli anni ’70 fu senza dubbio l’abbandono della parità aurifera del Dollaro, che dette il via ad un’accelerazione di emissione di nuova moneta.

In questo grafico possiamo vedere quale fu l’esito dell’oro che da 35 passò a 800 alla fine degli anni ’70.

Il grafico a barre rappresenta la quantità di domanda in termini di once, mentre il grafico lineare in nero non è altro che la variazione percentuale annua. Basti vedere i picchi di variazione percentuale conseguiti negli anni ’70 e confrontare la situazione con quella attuale.

Personalmente non trovo particolare differenza tra l’abbandono della parità aurea e l’abbandono delle regole di stabilità dei deficit statali e delle banche centrali, avvenuto negli ultimi due anni. Purtroppo l’aumento esponenziale dei deficit non è il frutto di grandi ristrutturazioni, bensì le cause vanno ricercate nelle seguenti voci:

1) Salvataggio sistema bancario. Se di salvataggio si può già parlare.

2) Crollo entrate fiscali a causa della recessione.

3) Aumento esponenziale dei sussidi ai disoccupati.

4) Spesa per incentivi alle aziende.

5) Aumento della domanda pubblica in sostituzione del calo di domanda privata.
Come possiamo vedere le spese che gli stati hanno fatto negli ultimi due anni, non sono certo in conto capitale e di investimento, salvo il punto 5, bensì sono correnti e quindi ben più difficili da recuperare.
Un risanamento dei deficit potrebbe avvenire solo in presenza di una crescita epocale dell’economia nel prossimo decennio, oppure, come sta promettendo la Grecia, attraverso un taglio netto della spesa e un aumento della pressione fiscale.
Peccato che per la Grecia, questa misura significherà subire una crescita negativa per i prossimi due anni di almeno il 3% del Pil.
Ormai il disegno della Fed si va delineando. Sul mercato questa liquidità sta iniziando a bussare alla porta. Adesso esisterebbero tutte le condizioni per drenarla, ma di segnali concreti in tal senso non vedo nemmeno l’ombra.
Guardavo in un grafico, che non riesco a pubblicare, la variazione dei prezzi delle case a Milano negli anni 70. Ebbene ormai tutti conoscono il boom degli immobili in quel periodo. La Fed sembra che abbia in mente (mi attengo solo ai fatti che vedo) di replicare un qualcosa del genere o quantomeno arrestarne la caduta.
Una rivalutazione degli immobili costituirebbe la vittoria della politica del quantitative easy, in quanto le banche (guarda caso hanno venduto solo il 30% delle case pignorate) vedrebbero aumentare in modo esponenziale il patrimonio. Non vedo infatti, altre ragioni per tenere sguinzagliata la liquidità in eccesso ad oggi sul sistema.
In ogni caso ci troviamo ancora in un periodo particolarmente oscuro per questo settore: prima dovremmo senza il minimo dubbio passare da una crescita degli affitti, cosa che ad oggi sembra ancora non esistere e dopo ad una rivalutazione accelerata delle case.
Nel frattempo la perdita di valore della moneta la si misura con altri sistemi, quali i deficit e le politiche espansive delle banche centrali che non hanno precedenti.
Vi sono pertanto tutte le condizioni per essere agganciati all’oro piuttosto che sulla moneta? Direi che questa domanda ha una buona dose di verità, qualora le banche centrali, come a questo punto mi viene da pensare, ritardino il drenaggio di liquidità a tal punto che lo faranno quando la stessa sarà già pienamente in circolazione sul sistema.

E la borsa? La bestiaccia, come la chiamava un mio carissimo amico?

Ho voluto intitolare questo post con il nome del famoso cane a tre teste che era alla guardia degli inferi secondo la mitologia greca. Nella Divina Commedia, Dante lo mette alla guardia del cerchio dei golosi. La bestia infatti per essere placata viene nutrita continuamente. Un pò come la borsa dei nostri tempi. L’assenza di nutrizione avrebbe portato, senza il minimo dubbio, a sprofondare verso valori ben più bassi da quelli attuali.
Pensiamo ai consumi, rimasti su livelli accettabili solo grazie agli incentivi statali su auto e immobili.
Pensiamo ai fallimenti che avrebbe provocato il credit crunch nel caso non fosse intervenuta la Fed, con acquisti diretti su titoli tossici, abbassando di riflesso i tassi interbancari e quelli dell’emissioni sulle corporate.
Pensiamo all’innaturale e costante clima amichevole nei riguardi del mercato finanziario. E’ bastato vedere la reazione del mercato, una volta che Obama ha minacciato di tassare il sistema bancario.
Pensiamo alle continue rassicurazioni di Bernanker sul fatto che i tassi rimarranno bassi ancora per lungo tempo. Addirittura l’aumento del tasso di sconto si è trasformato nell’ennesima dichiarazione d’amore a Wall Street.
Niente dico niente, possiamo togliere dalle bocche del Cerbero per fare i conti con la realtà di Main Street. Il prezzo sarebbe ovviamente quello di essere rispediti nel girone peggiore dell’inferno.
E’ bene ricordare che alla borsa piace l’inflazione sana e non quella indomabile. L’inflazione indomabile porta ad un aumento esponeziale dei costi d’impresa, delle rivendicazioni salariali e soprattutto una riduzione dei margini. Proprio per questo gli anni ’70 non furono idilliaci per i mercati azionari, cosa che invece non possiamo dire per l’oro o per gli immobili. Su quest’ultimi esistono fattori completamente diversi rispetto a quei tempi. L’evoluzione del credito comportò ad alimentare la domanda, mentre oggi ci troviamo in presenza di una forte contrazione in cui le banche finanzieranno sempre meno in termni percentuali del valore.
Possiamo quindi constatare come lo scenario attuale abbia molte variabili incerte e pochi punti fermi. Per quanto riguarda l’analisi tecnica ho già affrontato nel precedente post, sullo stato di non direzionalità dei mercati, forse prossimo ad esaurirsi. Gli oscillatori di lungo periodo si trovano ancora in posizione riflessiva e pertanto non nella condizione di puntare su azioni in modo indiscriminato. Ho cercato spesso di selezionare alcuni titoli proprio in base alla difesa del potere di acquisto e non della crescita esponenziale dell’economia.

8 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Scusami Andrea ti seguo da pochissimo e forse mi sono perso qualcosa.<br />Puoi citare qualche titolo selezionato &quot;in base alla difesa del potere di acquisto e non della crescita esponenziale dell&#39;economia.&quot;<br />A proposito complimenti per il tuo blog, per la serietà e la lucidità dell&#39;impostazione.<br />Spero di guadagnare da qualche operazione per poter contribuire alla tua

  2. the hawk ha detto:

    http://borsadocchiaperti.blogspot.com/search/label/Analisi%20Titoli<br /><br />Questo è il link, lo puoi trovare comunque fra le etichette, fra i titoli analizzati

  3. Anonymous ha detto:

    Che ci sia un aumento del costo dell&#39;immobiliare, da esperto del settore posso solo dire che non sta nè in cielo nè in terra. Credo invece che l&#39;immissione sul mercato dell&#39;invenduto causerà a breve un abbassamento generalizzato dei prezzi. A mio parere, l&#39;inflazione colpirà le materie prime, la deflazione il superfluo.<br />Markus

  4. Anonymous ha detto:

    INTANTO LE BORSE VANNO….ALLA FACCIA DIOGNI DISFATTISTA!!!!<br />13000 DI DJ? DA QUI A UN ANNO !

  5. Anonymous ha detto:

    visto il grafico del DJ in che anno (dell&#39;epoca) collocheresti il periodo attuale?<br />Grazie. Luciano

  6. the hawk ha detto:

    Markus: per quanto riguarda la tua opinione sul mercato immobiliare concordo totalmente. Per come è strutturato adesso il sistema bancario ritengo difficile un aumento della domanda di immobili, mentre ci sono molto oggetti in vendita che a certi prezzi non trovano un compratore. <br />Rispondendo a Luciano direi nella fase iniziale di quel periodo. Il quantitative easing è iniziato da diciotto

  7. Anonymous ha detto:

    qunidi, collegando il tuo post relativo al Dax, si potrebbe dire che la prossima direzione dovrebbe essere quella pari agli anni 1973/1975? <br />Luciano

  8. the hawk ha detto:

    Francamente è difficile, in presenza di un mercato così manovrato stabilire se ci saranno nuovi minimi. Quello che volevo sottolineare è che nonostante un&#39;inflazione molto elevata negli anni &#39;70 il mercato azionario rimase in un contesto laterale con situazione non proprio bullish.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

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