MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La riforma presentata dal Ministro della Pubblica istruzione, circa i nuovi schemi di regolamento di quadri orari e di riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ha dato vita a lunghi dibattiti.
La necessità di una razionalizzazione degli indirizzi di studio, il cui numero era ormai divenuto esorbitante, ha inoltre ipotizzato la riduzione del monte orario riservato alla storia dell’arte nei vari indirizzi di studio, fino alla totale scomparsa della disciplina nei curricula degli istituti tecnici e professionali.
Le suddette e ipotizzate riduzioni degli orari di insegnamento della storia dell’arte, potrebbero essere integrate dalle amministrazioni regionali o all’iniziativa delle singole scuole, anche se poi credo che sarebbe di difficile attuazione, vuoi per il reclutamento di insegnanti qualificati, sia per il reperimento delle risorse finanziarie.
E’ mia convinzione che l’insegnamento della storia dell’arte dovrebbe permettere a tutti , anche a coloro con minori ambizioni culturali, di comprendere lo spirito della comunità artistica, l’identità nazionale italiana, l’educazione alla legalità e alla cittadinanza.
Oltretutto l’art. 9 della Costituzione italiana pone, tra i principi fondamentali, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutto il patrimonio artistico che abbiamo ricevuto in eredità dai nostri antenati, credo che debba essere studiato, da tutti, per capire noi stessi, per capire da dove veniamo, dove sono le nostre origini, e per dare un senso a quello che poi facciamo.
Dietro un dipinto, una chiesa, una statua, un edificio, c’è la storia di un popolo, raccontata attraverso i colori, le architetture, i materiali utilizzati.
C’è l’anima dell’artista che rigetta nell’opera tutta la sua epoca, sia storica , sociale e culturale.
Ma forse non tutti si rendono conto, di quanto la storia dell’arte, sia importante per la vita di tutti i giorni, perché è sempre presente, a volte in modo discreto e silenzioso.
Livorno, non è la mia città e ci sono approdata per caso, anche se ormai sono anni che ho modo di viverla, e apprezzarla, scoprendola custode di molte preziosità. Così, capita che la mia attenzione sia attratta da dei particolari, che magari per chi ci abita sempre, passano inosservati.
Generalmente parcheggio l’automobile in via Grande, e poi inizio a camminare sotto i portici. Ci sono moltissimi negozi, con le loro vetrine allettanti, piene di bellissime cose da acquistare. Allora per non cadere in troppe tentazioni, decido di spostarmi in una parallela; svoltato l’angolo mi colpisce una chiesa, è quella di San Sebastiano affidata all’ordine dei Barnabiti, consacrata nel 1633.
E’ un piccolo gioiello, di architettura semplice, con la facciata adornata da due statue, quella di Santo Stefano e quella di San Lorenzo poste ai lati del portone. All’interno ha degli ornamenti barocchi, colonne di marmo, statue, e due dipinti di Giorgio Vasari raffiguranti i Santi apostoli Matteo e Giovanni.
Oltre la bellezza c’è la storia di oltre 400 anni, passati tra le epidemie della peste, le rivoluzioni, l’unità di Italia, le due guerre mondiali.

Chiesa San Sebastiano- ordine dei Barnabiti consacrata nel 1633

Proseguo la mia passeggiata e noto un’altra chiesa, un po’ in disparte, dall’imponenza della grande e bellissima Cattedrale di San Francesco.
E’ la Chiesa di Santa Giulia, consacrata alla patrona della città . La costruzione risale al 1602!!.
All’interno conserva le sepolture di importanti famiglie livornesi , le pareti sono completamente affrescate.
Superando anche essa i mille avvenimenti accorsi nei secoli, dopo le devastazioni subite nel corso della seconda guerra mondiale, la possiamo trovare ancora lì per raccontarci il nostro passato.

Chiesa di Santa Giulia costruita nel 1602

Poco distante c’è la Chiesa della Santissima Annunziata, risalente al 1606, che attraversando i secoli ci racconta che era lì che si riuniva la comunità cattolica dei Greci, presenti a Livorno.
La facciata ed il campanile, invece furono realizzate successivamente

Chiesa della Santissima Annunziata – o Chiesa dei Greci Uniti costruita nel 1606

Potremo permettere che un giorno vadano perdute?
Questi sono solo piccoli esempi che mi sono venuti alla mente, molti, e simili gioielli, si trovano a Livorno, come a Firenze, o Roma… poiché tutte le città Italiane ed Europee, hanno la fortuna di avere questo grande patrimonio artistico e culturale e deve essere un obbligo salvaguardarlo nella sua integrità ed in un contesto urbanistico consono.
Ecco quindi che l’esigenza di una adeguata conoscenza della storia dell’arte diventa indispensabile per tutti; per impedire, come purtroppo spesso accade, che magari Chiese storiche vengano affiancate da edifici che hanno ben poco a che vedere con l’architettura e del contesto dell’epoca, privandole, talvolta, anche dello spazio necessario per poterle apprezzare.
Soltanto con la conoscenza potremo migliorare le nostre città, imparando ad amarle e rispettarle, e questo dovrebbe essere un allenamento che andrebbe fatto fin da bambini soprattutto in un paese come l’Italia dove il PIL del turismo culturale copre il 33% del PIL dell’economia turistica.
Forse, se coloro che imbrattano facciate e muri, con scritte e strane icone, sapessero che quel muro o quella facciata è lì da secoli, (di certo non aspettava l’idiota di turno che la offendesse), andrebbero ad esprimere la loro “arte?” altrove!.

Veronica
Categories: arte

4 Responses so far.

  1. the hawk ha detto:

    Brava Veronica hai fatto centro. Insegnare la storia dovrebbe essere un principio fondamentale per l'uomo. Purtroppo i valori stanno andando nella direzione opposta. La gente ormai basta che abbia in mano un IPhone o un IBook, che si sente padrona del Mondo. Perfino a scuola pretendono di insegnare il computer ai bambini di 6/7 anni……..ma lasciamogli guardare il Mondo con i loro occhi e

  2. Anonymous ha detto:

    Grazie dei complimenti. Ho soltanto scritto quello in cui credo… non si può guardare al futuro se non conosciamo il passato. <br />Ci vuole buon senso insegnare la storia dell&#39;arte esattamente come insegnare l&#39;utilizzo della tecnologia e del pc,… non sono nemici o rivali.<br />Veronica

  3. Anonymous ha detto:

    fatti non foste per viver come bruti, ma per apprender virtude et canoscenza<br /><br />OH, se lo diceva l&#39;Alighieri nonchè Dante già mill&#39;anni fa, o che dobbiamo fare de passi indietro?? eh no, i passi si fanno avanti, ovvia.<br />ma che tristezza culturale, che dolore a verd sciupato il lavoro di dumila anni di storia<br />ci s&#39;ha il patrimonio culturale più bello e grande di tutto

  4. Anonymous ha detto:

    Purtroppo lo scempio architettonico e urbanistico perpretato in Italia dagli anni &#39;50 ad oggi è ben visibile non solo a Livorno ma nella maggior parte delle nostre città.Palazzine liberty accanto a mostri di cemento armato,centri storici devastati da ampliamenti irregolari e infissi di alluminio anodizzato,chiese ed edifici di particolare interesse artistico inghiottite da costruzioni

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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