Il Pil americano è cresciuto nel quarto trimestre del 5,7 contro una previsione del 4,7. I fattori che più hanno inciso sulla crescita sono da imputare alla ricostituzione delle scorte. Al netto di questa voce la crescita sarebbe stata ben più anemica ossia del 2,3. Si conferma la scarsa propensione al consumo delle famiglie, mentre il tasso di risparmio si attesta al 4,7 a causa della necessità di riduzione dell’esposizione debitoria privata. Secondo alcuni analisti il tasso di risparmio potrebbe portarsi addirittura all’8% entro la fine del 2010. Il mercato del lavoro rimane sempre in una situazione estremamente difficile, ma farei attenzione al fatto che il livello attuale dei sussidi settimanali la cui media si aggira intorno ai 460 mila, dovrebbe richiamare prima o poi il tasso di disoccupazione a ridosso dell’8%. Non a caso per la settimana in corso ci si attende addirittura una creazione di lavoro di 50 mila posti. Sono ormai mesi che i mercati finanziari percorrono una strada assai diversa dal cammino dell’economia reale, ragione per la quale non mi meraviglierei se l’attenzione degli investitori nelle prossime settimane, fosse rivolta da altra parte. Lunedì 25 gennaio scrivevo: “Possiamo quindi facilmente capire quali saranno i temi su cui il Presidente americano cercherà di riacquistare il consenso. La nuova fase sembra essere iniziata: banche, multinazionali e basi in favore di una politica no-global, a tutela degli interessi della propria nazione, questi saranno i principali appuntamenti in agenda. Non mi meraviglierei pertanto se nei prossimi mesi nascesse una maggior tensione tiplomatica tra gli Usa e il paese che più sembra sottrargli ricchezza, ossia la Cina. Su questa abbiamo già parlato e noi tutti sappiamo quali strumenti scorretti fino ad oggi abbia utilizzato per essere competitiva. Pertanto ben venga il protezionismo se questo è mirato alla regolarizzazione del commercio e del lavoro mondiale”.
E’ passato solo una settimana che: Pechino è infuriata con Washington dopo l’annuncio di una vendita di armi americane a Taiwan, per un valore di 6,4 miliardi di dollari, inclusi elicotteri e missili. Il vice ministro degli Esteri cinese, ha affermato che questa decisione avrà un impatto estremamente negativo sui rapporti di cooperazione tra Cina e Stati Uniti.
L’ex segretario al tesoro Paulson scrive nel suo libro (guai a chi lo compra dico io): vi era uno schema tra Cina e Russia per mandare in default le due agenzie governative che erogavano la maggior parte dei mutui americani.
Intanto a Davos si sono riuniti i più importanti economisti e personaggi della finanza dai quali è emerso che sono ancora elevati i rischi per un ritorno in recessione entro la fine del 2010. A preoccupare maggiormente sarebbe infatti l’ancora precario sistema bancario, ma soprattutto l’elevato deficit pubblico dei principali stati.
Vedo comunque che non siete interessati a conoscere le mie proiezioni di lungo periodo sull’Eurostoxx. Buona serata.
Le donazioni sono ferme al 27 di gennaio
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Io invece sono molto interessato!
bravo hawk, inviare ogni proiezione sull'eurostoxx a chi ha donato e donerà.
Io le proiezioni le ho fatte ad inizio anno e non credo che per il momento ci sia tanto da dire. Il fatto è che sulla base di quanto sta accadendo dobbiamo prepararci a tutti gli scenari. In questi giorni i mercati hanno reagito su supporti importati, ma non mi convincono. Credo che la fase attuale sia da osservare attentamente senza mosse azzardate. Io un'idea me la sono già fatta. Dopo che