Mentre tutto tace e sembra essere tranquillo:
Il Fondo Monetario Internazionale sta studiando in questi giorni le condizioni per un prestito alla Grecia, che a causa dei problemi legati alla propria credibilità troverà non pochi ostacoli per le emissioni future. Già nei giorni scorsi il governo greco aveva avanzato la richiesta sull’utilizzo di 12 mld in tre mesi del prestito UE da oltre 50 mld. Sulle prospettive di questo paese ho già discusso in passato. https://www.moneyriskanalysis.com/blog/2009/11/28/grecia/. La situazione a mio parere è grave. In più vogliamo aggiungere questa notizia per rimanere in tema di Stati a rischio? USA: GIUDICE CONGELA CONTI BANCA CENTRALE ARGENTINA
AGI) – Buenos Aires, 12 gen. – Il giudice Usa Thomas Griesa ha congelato i conti correnti che la banca centrale argentina utilizza negli Stati Uniti. L’embargo e’ arrivata mentre e’ corso un duro scontro politico-giudiziario in Argentina sull’utilizzo delle riserve monetarie della banca centrale per pagare i debiti del paese sudamericano.
AGI) – Buenos Aires, 12 gen. – Il giudice Usa Thomas Griesa ha congelato i conti correnti che la banca centrale argentina utilizza negli Stati Uniti. L’embargo e’ arrivata mentre e’ corso un duro scontro politico-giudiziario in Argentina sull’utilizzo delle riserve monetarie della banca centrale per pagare i debiti del paese sudamericano.
Nel frattempo il governatore della Bce Trichet, sì proprio lui, quello che il 3 luglio del 2008 aumentava i tassi al 4,25, quando la situazione stava già precipitando in Usa, si è detto speranzoso sul fatto di vedere un clima di ripresa. Fortunatamente per le povere persone che negli ultimi dodici mesi si sono viste arrivare le lettere di licenziamento è stato dato un occhio di riguardo, annunciando che il problema della disoccupazione sarà monitorato a vista. Se da un lato alcuni vedono la ripresa, dal mio punto di vista la situazione si fa sempre più drammatica. Alla radio questa mattina, ho potuto ascoltare l’intervento di un economista che sdrammatizzava la perdita del potere di acquisto dei consumatori nella misura dell’1,6, in considerazione del fatto che il Pil era calato del 5%. Per rafforzare la sua sdrammatizzazione evidenziava come in Italia il tasso di risparmio fosse addirittura aumentato rispetto al precedente anno, sostenendo che i consumatori erano delle vere e proprie formichine. Non bisogna essere dei geni in matematica per capire che il tasso di risparmio può aumentare indipendentemente dalla minor ricchezza, quando questa è sempre più concentrata in poche persone. Anzi il fatto che il tasso di risparmio sia salito, conferma che in Italia ci sono più poveri di un anno fa, mentre i veri ricchi sono ancora più ricchi anche se il loro potenziale di consumo rimane lo stesso in quanto non influenzabile più di tanto dalla congiuntura stessa. Quante auto o telefonini volete che si compri in un anno un milionario? Noi tutti sappiamo che la classe media o medio-bassa incide sui consumi totali del paese per almeno il 90%. Questo problema negli Usa è ancora più accentuato, anche se l’Europa non è da meno. Il clima è talmente di ottimismo e di ripresa che anche questo mese le aste sui Bot hanno visto nuovamente rendimenti netti negativi a tre mesi. Le istituzioni molto probabilmente preferiscono parcheggiare la liquidità su titoli statali a zero, piuttosto che investire nel mercato interbancario, i cui tassi sono comunque attirati da quelli applicati dalle banche centrali. Proprio su questo fronte, a mio parere sta nascendo qualcosa di più di un problema. La Banca Centrale Cinese dal 18 di gennaio alzerà i tassi di 0,50 sul mercato interbancario, allo scopo di frenare il credito facile. Persone che conosco e che hanno contatti con il sistema bancario cinese, mi dicono che la situazione è molto simile a quella vista qui da noi fino a due anni fa, con la sola differenza (e dico poco) che almeno in quel luogo qualcosa di concreto viene prodotto, visto che ormai non esiste una multinazionale che non abbia portato in quel paese almeno il 30% della propria manodopera. Il rialzo dei tassi sul mercato cinese potrebbe complicare le cose per i paesi occidentali più il Giappone, riguardo alle future emissioni dei Titoli di Stato. Purtroppo quella che per i paesi emergenti è stata una ripresa concreta fatta di pochi artifizi e duro lavoro. qui da noi la crescita è stata esclusivamente drogata da incentivi statali che hanno in molti casi raddoppiato i debiti pubblici. Un non intervento sui tassi della Cina, a fronte di una ripresa ben superiore all’8%, rischierebbe di accendere un’inflazione tale, da vanificare l’equilibrio sociale attuale, tenuto a forza con i mezzi che noi tutti conosciamo. La ripresa concreta dei mercati emergenti, dovuta principalmente alla ricostituzione delle scorte e la crescita anemica dei paesi occidentali, rappresentano, quindi, buoni motivi per accelerare il processo di rientro dai deficit. Secondo indiscrezioni non ufficiali, da ambienti vicini alla Casa Bianca, ad esempio, si vocifera che Obama starebbe studiando una tassa sulle banche atta a recuperare le perdite subite a causa degli interventi Tarp. In sostanza credo si stia preparando la strada in favore di una exit strategy, ben più velocemente di quanto ipotizzato, al fine di riportare i deficit su livelli più credibili e meno vulnerabili alle scelte monetarie di paesi come la Cina. Tutto questo a costo di sacrificare qualche punto in termini di crescita.
Un lettore mi faceva notare sulla notizia degli utili record della Fed. Ebbene suggerisco di rileggere il post pubblicato qualche settimana fa, per constatare come il portafoglio della banca centrale americana sia raddoppiato in termini di esposizione. E’ chiaro che su un montante doppio e magari con grado più elevato di rischio, gli interessi siano stati tali da ottenere utili record rispetto alla norma. https://www.moneyriskanalysis.com/blog/2009/12/15/il-bilancio-fed/
Bene per questa sera ho concluso, preferisco non parlare di tendenze in quanto ancora, nonostante la correzione di questi due giorni avvenuta dal target di 3040, non ci sono segnali concreti d’inversione. Potremmo affrontare l’argomento sotto quota 2920. Per il momento si conferma la mancanza di direzionalità del mercato, anche se il mio sguardo volge verso il basso.
La cosa che mi rattrista è che su 170 lettori e nonostante l’avviso in rosso sulla pagina inziale, le donazioni siano ferme a 3 dico 3, pari all’1,7%. A chi si degnerà di contribuire sarò a loro disposizione riguardo a singole problematiche, ovviamente non a tempo indeterminato. Scusatemi per lo sfogo, ma credetemi che il tempo dedicato è veramente tanto.
Grazie
Salve hawk, si puo' avere anche un IBAN per la Donazione?? La mia e-mail e' baluus@hotmail.com.<br />Grazie da Zanotti Roberto di Cesena.