Il 2010 per le borse sembra iniziato nel migliore dei modi. I principali indici mettono infatti rialzi superiori al 2%, caratterizzati comunque da un livello medio basso dei volumi. Sul fronte dei dati, ormai sempre più ininfluenti ai fini della tendenza, si registrano molti contrasti. Da un lato migliorano gli indici Ism e gli ordini manifatturieri, mentre dall’altro rimane un livello sorprendentemente basso della forza occupazionale. Altro dato che certifica le difficoltà del potenziale di domanda deriva dalla netta diminuzione dei crediti al consumo americani, pari a 17 mld nel mese di novembre. Questo comunque dovrebbe costituire una premessa per una maggiore propensione al risparmio, che da alcuni mesi è ritornata su livelli accettabili al di sopra del 4%. Osservando gli indici più importanti sotto l’aspetto di lungo periodo si risalta ancora l’assenza di direzionalità, fatta eccezione per gli indici americani e qualche emergente, quale il Brasile. Sotto l’aspetto di breve l’assenza di direzione sembra interessare anche gli indici americani a parte i Nasdaq. Nonostante l’assenza di direzionalità si registra un livello di ipercomprato piuttosto elevato nel lungo, con Rsi che in qualche caso superano i 70 punti. Questo ovviamente non significa assolutamente che ci sono ragioni per credere in correzioni immediate, ma solo risaltare la breve sostenibilità di rialzo nelle prossime settimane. Per i motivi espressi nelle previsioni sui Bond non credo che ci sia l’interesse a mandare il mercato azionario in bolla, in quanto parallelamente si vedrebbero salire in modo sistematico i rendimenti di mercato con danni evidenti sui bilanci statali. Tuttavia non dobbiamo sorprenderci più di niente, visto quali sono le reazioni a fronte di dati come quelli di venerdì che confermano in modo evidente l’impoverimento dei consumatori americani. I dati occupazionali addirittura sembrano peggiorare nell’area Euro in modo drastico, con l’Italia che nel solo mese di novembre perde oltre 300 mila posti. Ormai sono passati ben 9 mesi dal primo risveglio dei mercati azionari e i segnali sul fronte del lavoro sono ad oggi troppo scarsi per far valere la solita regola della variabile ritardata, rispetto alla locomotiva economica, stimolata soprattutto dagli incentivi statali. Nei prossimi giorni inizierà la giostra delle trimestrali, che a mio parere sarà ancora una volta determinante ai fini di interpretare la tendenza dei prossimi mesi. Sotto l’aspetto dei risultati delle società americane, dico solo che questo trimestre il Dollaro non contribuirà ad amplificare i miglioramenti evidenziati nel precedente, mentre minore incidenza avranno i benefici di ulteriori ristrutturazioni aziendali, che sicuramente hanno rallentato il passo rispetto ai primi nove mesi del 2009, a causa dell’assenza di far leva ulteriormente sui costi, già ridotti ai minimi termini. Assisteremo comunque a miglioramenti dei risultati societari rispetto ai predenti tre mesi, a causa principalmente degli incentivi statali, ma il tutto sembra ampiamente scontato dal mercato, se analizziamo i rating di molte società guida.
Nelle analisi per il 2010 avevo detto che secondo la teoria ciclica non ci sarebbero stati particolari problemi fino alla metà di gennaio. Con la settimana entrante ci troviamo alla fine di un ciclo iniziato ben 9 mesi fa. Dal grafico dell’indice SP500 possiamo osservare la puntualità con cui vi sono state variazioni di direzione in prossimità della fine di un ciclo. Non è da escludere che prima di un cambiamento di direzione l’indice SP500 possa avvicinarsi al livello dei 1200 punti, sul quale dovrebbero esserci numerosi realizzi. Il supporto da considerare maggiormente è situato a 1110 e successivo a 1075. Da un punto di vista strategico pertanto la situazione mi sembra molto delicata. Rialzi dai livelli attuali inviterebbero molti a ricredersi sul fatto che il mercato sia sopravvalutato. A dire il vero il contrario è successo l’anno scorso. Chi avesse seguito la tendenza delle prime settimane del 2009 i risultati di fine anno sarebbero stati disastrosi in quanto difficilmente avrebbe visto per tempo la variazione del mercato nei primissimi giorni di marzo. Adesso siamo in una situazione inversa: indice ipercomprato, mercato sopravvalutato e prossimità di fine ciclica del rialzo.
Lo S&P 500 potrebbe benissimo raggiungere i 1200 punti.
Personalmente preferisco farci scommettere gli altri su quel target. Mi sembra di essere stato piuttosto chiaro nell'analisi. Quota 3040 stoxx raggiunta e correzione piuttosto significativa, nonostante l'ottimismo di Trichet che ricordo a luglio del 2008 alzava i tassi.
I ribassi di questa mattina sono da ricercare nei risultati sotto le attese di Alcoa e nel warning di Chevron. Come sappiamo ogni scusa è buona per vivacizzare nel bene o nel male il mercato. Darei particolare importanza al fatto che la correzione è arrivata improvvisa dal livello di 3040 dell'Eurostoxx.
Ciao the hawk complimenti x la precisione del target!!!!!!!!!Questa mattina ho dato anch'io segnale SHORT sul FIB…hai letto su MAX BORSA?…Meglio una conferma in più!!!!!!colgo l'occasione x salutarti!!!!TOTEM
ma è tuo MAX BORSA? Sicuramente ci devono essere delle conferme. Ho visto che fai molti commenti su quel sito. Fammi un pò di pubblicità dai!!!! Scherzo ovviamente. La sensazione è comunque che la correzione debba proseguire. Leggevo che in Cina dal 18 di gennaio sarà alzato il tasso interbancario di 0,50?
No!non è mio sono ospite!!ovviamente se non entra lo stop!!!non so risponderti in merito le notizie non le seguo!chiedo al padrone di casa di metterti come blog amico!TOTEM
Grazie Totem. Comunque vedo un bel supporto sullo Stoxx-future a 2960. Sotto quel livello partono le vendite. Probabile stasera. Volatilità di breve ideale per movimento.