Io quasi non ci credevo a leggere le notizie di agenzia quando dicevano che negli ultimi 12 mesi la disoccupazione in Spagna ha segnato un balzo del 25% portando il tasso ufficiale di disoccupazione al 19,3%. A rafforzare le mie preoccupazioni, le stime del FMI secondo cui la soglia del 20% dovrebbe essere superata entro il 2010. La Spagna, come sappiamo è fra i paesi a maggior flessibilità, dove licenziare è più facile rispetto a qualsiasi altro in Europa. Guardo l’indice Ibex e mi accorgo che neglli ultimi giorni sono stati superati addirittura i massimi di agosto 2008, prima cioè del fallimento Lehman. Personalmente mi resta difficile dare credito ad un paese che si sta impoverendo a vista d’occhio e che in passato ha beneficiato molto della bolla immobiliare esplosa nel 2007. Parlo della Spagna per risparmiare altri paesi come la Grecia (di cui ho già parlato qualche mese fa), l’Irlanda, il Portogallo, l’Inghilterra e la nostra amata Italia. Si fanno in questi giorni molte previsioni su come sarà l’economia mondiale, stimando mediamente una crescita tra 1 e 1,5%. Tutto bene, se i tassi rimarranno ai livelli attuali, in quanto, almeno in questa situazione, la crescita sarebbe utile non solo a pagare la spesa per interessi ma a frenare la crescita del debito pubblico. In economia la crescita e il valore futuro di un bene sono un’incognita, mentre il debito una certezza, che in qualche modo va onorato. Ho la sensazione, ma forse anche voi, che il prezzo della crescita prevista per il 2010 sia sbalorditivo, non solo in termini monetari, ma anche di lavoro e politiche sociali future. Questa sensazione tuttavia non sembra per il momento interessare le borse, in quanto ormai appartengono ad un’altra dimensione. La borsa sta vivendo quel periodo di euforia o di certezze che spesso vivono coloro che ottengono un prestito da 30 mila euro dalla banca per riprendere fiato. I primi tempi tutto ok, tanti buoni propositi e fine delle preoccupazioni. Con il passare dei mesi (vuoi anche per il fatto di dover rientrare) la situazione si fa sempre più pesante, fino a che, ecco l’imprevisto, che ti fa rientrare in un mondo più infernale del precedente. Vero, la borsa sta godendo del periodo iniziale, in cui il debito sembra essere un problema estraneo e non della collettività stessa. Non voglio ovviamente dilungarmi sugli effetti derivanti da un mondo di debiti. Pensate che la domanda pubblica incide sull’economia attuale per oltre il 50%. Basta guardare uno sviluppo demografico dagli anni ’50 ai prossimi 40 anni per capire la tendenza del fabbisogno destinato al welfare. Quindi non prendiamoci in giro con medie mobili, stop-loss o altro ancora. Al momento il sistema finanziario ha ottenuto il famoso prestito da 30 mila euro e quindi l’avventura continua, fino a quando non è possibile saperlo. Credo comunque che i tempi per tirare le briglie siano più vicini di quanto noi tutti crediamo.
Altro elemento che mi ha sorpreso, ma non più di tanto. è il crollo delle vendite di case con contratti in corso negli Usa, nonostante che l’amministrazione Obama abbia esteso gli incentivi da 8000 dollari fino ai contratti conclusi entro aprile. Non oso pensare come sarà il mercato immobiliare dopo tale scadenza. O vogliamo incentivare ancora? Seppoi l’incentivo diventa una costante che incentivo è? Ad oggi credo che si sia già esagerato nell’anticipare consumi futuri. Ovviamente qualcosa di positivo lo possiamo trovare negli indici ISM tornati sopra 50 sia nei servizi che nel manifatturiero. La disoccupazione dovrebbe registrare qualche sorpresa positiva per venerdì prossimo guidandoci verso un maggiore ottimismo, personalmente non ci scommetterei, ma gli artifizi dell’apparato pubblico americano sono illimitati. Nel frattempo però nel settore privato sono stati persi quasi 100 mila posti di lavoro sorprendendo negativamente gli analisti. Per oggi però abbiamo parlato un pò troppo di scenari e problematiche. Salto quindi nella bisca anch’io facendo un pò il punto sulla situazione dei mercati.
Mercati condizionati da bassa direzionalità. EUROSTOXX che sfiora il target indicato a 3040 già da molte settimane, per poi evidenziare un pò di fatica. La partenza di inizio anno potrebbe rivelarsi uno specchietto per le allodole. Primo supporto 2970. Resistenza 3040.
Per quanto riguarda i titoli vedo….. preferisco non dire niente fatta eccezione per coloro che si sono degnati o si degneranno di fare una donazione. Alla prossima.
Cina alza tassi su titoli a 3 mesi<br />Decisione Banca Centrale per tenere sotto controllo il credito 07 gennaio, 18:25<br />ANSA) – ROMA, 7 GEN – La Banca Centrale cinese ha alzato i tassi di interesse sui titoli di stato a tre mesi per la prima volta da quasi cinque mesi a questa parte. La mossa di Pechino rientra nel piano del governo di tenere sotto controllo il credito. La decisione della
Da quello che mi è dato sapere in Cina non esiste un problema credit crunch. A detta di qualche mio amico che lavora con banche cinesi, sembra di essere nel periodo precedente la crisi. Non credo quindi che una decisione sui tassi in Cina possa influenzare i nostri mercati. Tuttavia non dobbiamo sottovalutare un fatto evidente. Se la Cina, oltre che ad attirare manodopera facesse anche
A proposito Fausto hai dato un occhio a SQM la società cilena quotata al Nyse? Oggi ha sparato un + 5% rompendo gli argini. La società è il più grosso produttore al Mondo di litio utilizzato per le batterie e anche in campo farmaceutico. Qualcuno ricorderà che l'avevo messa in osservazione qualche settimana fa? riporto il link<br />http://borsadocchiaperti.blogspot.com/2009/11/
Ciao Falco,lo scenario si presenta alquanto difficile le sorprese positive e negative sono dietro l'angolo ma non fanno paragone nella situazione economica reale dove per il momento non c'e' una via di mezzo anche se il tempo sicuramente migliorera' tali aspettative grazie anche ad un piu' equilibrato e voluto riaggiustamento delle piu' importanti politiche monetarie.A mio
La forza del Dollaro potrebbe essere data dal fatto che tutte le principali valute stanno giocando alla meno.Non cambio rispetto a quanto detto nell'analisi sulle valute per il 2010. Dollaro australiano e Rand sono una bomba, ma la paura a questo punto è tanta. Preferisco CHF perchè più vicino a Euro. Dollaro potrebbe cambiare scenario sotto 1,41. Oggi ci sono i dati sulla disoccupazione