MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Venerdì 27 novembre: BUONGIORNO dopo una partenza in gap-down micidiale per lo Stoxx-future i mercati sembrano voler trovare una base importante. Del resto l’area di supporto di 2700 dell’Eurostoxx è molto forte, mentre per il nostro indice italiano FTSE il livello più importante è situato a 21200. Scenari apocalittici a parte, la situazione del momento è molto tecnica, in considerazione di probabili posizioni short (pensiamo anche ad una parte di coloro che scalpitavano per entrare sul mercato)che verranno chiuse in ottica di trading. Resta tuttavia il fatto che i mercati stanno piano piano aprendo gli occhi difronte a quello che è il grado di rischio da tenere in presenza di problematiche come quelle attuali. Pensiamo ad esempio alla miriade di fondi comuni o di hedge che dopo tali evidenze saranno orientati a diminuire gli asset e a soddisfare eventuali disinvestimenti. Segnali forti per il momento si sono visti sulla borsa di Tokio dove il Nikkei ha perforato la media a 200 giorni in area 9400 circa. Le borse europee, stazionano al di sopra di tale media nella misura di un 10/12 percento a conferma di un’impostazione tecnica ancora ben diversa. Non dovrebbe mancare pertanto reattività contraria al movimento in corso sulla quale preferirei soprassedere. A proposito di Tokyo vorrei sottolineare il balzo dello Yen nei confronti dell’Euro. Una reazione si è vista solo a partire dall’area 127 dove è situato un importante supporto, ma per risalire a variazioni simili dobbiamo osservare il periodo ottobre-novembre 2008. Trema quindi il carry-trade, ma allo stesso tempo tremano le banche europee che nei confronti di Dubai sembrano esposte più delle altre in particolare quelle britanniche. Problemi ulteriori per il carry trade potrebbero arrivare in caso di rottura dell’Euro/Dollaro di quota 1,4820. Il suggerimento che mi sento di dare è quello di diminuire ai minimi termini l’operatività odierna, nel caso abbiate seguito una strategia difensiva, mirata ad una correzione e al fatto che la droga sembra essere finita, almeno per ora.
Ore 12:00: la fase reattiva sembra terminata. Segnali di ripresa del movimento ribassista si presenterebbero sotto 2778 dello Stoxx-future.
Wall Street sarà aperta solo mezza giornata per giorno semi festivo. Osservando la situazione tecnica degli indici europei, ad esclusione del Dax, che ha tenuto maggiormente, gli indicatori iniziano a segnalare svolte importanti verso il basso. Mancano tuttavia all’appello gli indicatori di direzionalità ancora su livelli troppo bassi per determinare movimenti duraturi. E’ proprio per questo fattore che i mercati stanno mostrando buona capacità di tenuta. Salvo i movimenti tecnici dobbiamo però osservare quello che c’è sul piatto, ossia la maggior SENSIBILIZZAZIONE DEL RISCHIO alla luce degli eventi di Dubai. Se è vero che 80 mld di debiti sono poca cosa, a confronto con gli interventi massicci del G20, dall’altro non vanno ridicolizzati. Questi miseri 80 mld a differenza degli altri (utilizzati solo per abbellire la presenza delle banche) sono veri. Basti pensare per un attimo all’indotto che ruota intorno alla Disneyland del lusso. Già dimenticavo!!! Oggi Barbapapà può operare finalmente è già lì a clikare i bottoncini per immettere moneta virtuale sul sistema e dimostrare che tutto è tranquillo. Sabato, tempo permettendo parlerò della Grecia.

Ore 15,06: breve analisi su titoli. Alla luce di quanto accaduto in questi giorni possiamo già individuare quali al momento presentano maggiori caratteristiche difensive e quali no. Fra i buoni troviamo: D.Telekom (GER), Fresenius (GER), Atlantia (ITA), Parmalat (ITA), L’Oreal (FRA), Sanofi (FRA) e TOTAL (FRA). La lista dei cattivi è troppo lunga, ma in particolare si presentano segnali di debolezza maggiore rispetto alla media di mercato per il settore bancario, costruzioni e assicurativo. Dando uno sguardo alle valute si presenano segnali di cambiamento sul Dollaro australiano e neozelandese, ossia le regine del carry trade. In questo caso gli indicatori segnalano una direzionalità definita in presenza di rotture già avvenute sulle medie più importante. Da qui si nota come si stia facendo più difficile la strada per la speculazione degli ultimi due-tre mesi. L’indice Dow Jones è visto aprire in area 10250 (circa -2%). Il supporto più importante da monitorare è situato a 10160 rappresentato dalla media a 21 gg.

Ore 16,04: sta andando in onda il “barbatrucco”? Si leggerà in positivo anche Dubai? Il Dow Jones tiene pure il supporto più immediato di 10250. Mi attendo sali/scendi sui mercati considerando che siamo sulla parte alta del range. Quota 2850 sullo stoxx dovrebbe essere ora la resistenza.

La seduta di oggi ha confermato quanto fosse essenziale diminuire al più possibile l’operatività. Ci troviamo difronte a mercati completamente manipolati che scoraggiano alla lunga strategie di investimento ponderate. Probabile che Wall Street lasci New York per trasferirsi a Las Vegas. Nella foto la nuova sede.
Giovedì 26 novembre: Thanksgiving Day. Non c’è da meravigliarsi se oggi il mercato sembra intenzionato a far male. La minor liquidità, l’assenza di “barbapapà” (forse lo butteranno giù dal letto per intervenire nuovamente, onde evitare che il tacchino rimanga indigesto ai gestori delle banche d’affari?) data la festività Usa rendono piuttosto volatili i mercati. Il nostro indice anglosassone FTSE MIB sembra aver perforato il supporto di 22400 anche se per il momento in misura marginale. Le proiezioni pertanto volgono in favore dell’area di 21800 (min. del 3 novembre). I fatti più di rilievo in questa mattina,all’insegna dell’orso, sono da ricercare nella rottura al rialzo del Bund, che ha superato la resistenza di 122,90 (attenzione che si stanno ampliando gli spread con altri paesi più deboli), e nella debolezza del Dollaro contro Yen che ha sfondato il mininimo del 2008 a 97. Secondo la mia logica, pertanto, si rafforza la necessità di investimenti di alta qualità (Bund per intenderci e titoli inflation linked). Per dovere di cronaca, desta qualche preoccupazione (l’aggettivo qualificativo ovviamente è ironico) la moratoria sul debito della Dubai World, la Holding governativa degli Emirati Arabi. Questo è il frutto della crisi immobiliare, che ha caratterizzato il paese negli utimi due anni, alla luce dei colossali investimenti fatti nei periodi di grande espansione. I debiti ufficilamente conosciuti della Dubai World ammontano a 80 mld, pari al 70% del Pil degli Emirati Arabi. Le cifre sarebbero piccole, se dovessimo paragonarle alla mole dei deficit occidentali. Può tuttavia la bolla del debito mondiale sopportare anche questa scintilla?

Ore 15,20: prosegue la fase discendente del mercato. Per essere festività in Usa i volumi sono elevatissimi.

Ore 16,05: state tranquilli che non vi abbandono è solo che oggi essendo chiusa l’America (salvo che Barbapapà non decida di riaprire i mercati in stile “Una poltrona per due”, ricordate il finale? Ah dimenticavo! Londra è stata chiusa stamattina per tre ore causa problemi tecnici. Ma che strano?) non ci sono particolari dati da segnalare, salvo i numeri da panic-selling che si stanno materializzando nelle borse europee. Scherzi a parte la situazione non mi sembra da considerare tranquilla. Come ho ben sottolineato sabato scorso la droga per i mercati sta per finire. Dobbiamo quindi essere preparati ad una crisi di astinenza che potrebbe portare alla depressione improvvisa. L’Eurostoxx-50 muove sotto il supporto di 2840 indicato come il livello di equilibrio della fase attuale. Suggerisco di focalizzare l’analisi del 24 novembre qui sotto per quanto riguarda l’indice italiano.

Ore 17,10: era dal 22 giungo che non si vedeva a Piazza Affari una variazione simile, quando l’indice perse circa il 4,20. Fino a qualche giorno fa c’era chi sosteneva che la fine dell’anno si sarebbe conclusa con il “botto” (sbagliando forse direzione). Sono diversi mesi che il mercato smentisce le statistiche e non sarebbe da meravigliarsi se tale regole proseguisse per l’intero anno. Il problema Dubai difficilmente sarà circoscritto all’episodio stesso. L’equilibrio psicologico degli investitori è stato per troppo tempo sul filo del rasoio. Pertanto mi aspetto nei prossimi giorni una diminuzione della propensione al rischio, che francamente aveva raggiunto livelli insostenibili, data la congiuntura mondiale.

Mercoledì 25 novembre: cosa commentare stamani? Di nuovo il carry trade? L’oro? Le dichiarazioni ottimistiche della Fed travestite da istituzione che sembra aver sotto controllo la situazione? Il messaggio appare chiaro: appena il mercato del lavoro darà cenni di ripresa sarà probabile un ritocco al rialzo dei tassi. Ne corre di differenza tra il dire e il fare. Una politica restrittiva a mio parere sarà possibile solo quando l’amministrazione americana sarà in grado di aumentare la pressione fiscale e tagliare le spese, attuanto così un chiaro rientro del deficit. Un aumento dei tassi con questi debiti sarebbe come premere il grilletto di una pistola puntata da tempo alla tempia. Per la prima volta la Fed ha ammeso inoltre che il livello dei tassi zero potrebbe alimentare quella speculazione che sta puntando su uno scenario inflattivo, per la serie: non comprate materie prime o asset perchè non esiste un problema inflazione, ma comprate bond. Sul fatto che la Fed stia prendendo come modello di crisi da affrontare quella vissuta dal Giappone a partire dai primi anni ’90 non ho dubbi. Esistono tuttavia delle differenze sostanziali tra lo scenario attuale e quello giapponese sul quale non mi sto a dilungare, per chi le volesse leggere ecco qui un mio posto del 31 di agosto https://www.moneyriskanalysis.com/blog/2009_08_01_archive.html .

Passiamo all’analisi tecnica: l’indice italiano sta ritornando per il momento sopra quota 22800 (media a 21 gg). Molto importante questo livello, ma soprattutto l’area di supporto di 22640 indicata ieri. Fra i titoli che non offrono proprio segnali incoraggianti troviamo Benetton, Kme e Beni Stabili. Come possiamo vedere i titoli a bassa capitalizzazione stanno soffrendo e questo non è certamente un segnale anticipatore di trend al rialzo. Sul mercato valutario vorrei risaltare la rottura del dollaro sul supporto contro Yen di 87,90. Questo a mio parere rappresenta un altro segnale di tensione. E della Grecia ne vogliamo parlare? Meglio rimandare a fra qualche giorno.

Ore 13,45: Il Dollaro sembra aver rotto l’argine di 1,5060 che era il max toccato a fine ottobre. Questa volta le borse sembrano rallentare la correlazione inversa al biglietto verde e a dire il vero si vedono cose piuttosto strane come il Bund a 122,84 e titoli quali Fiat abbandonare soglie psicologiche importanti come i 10 euro. Tale soglia oltretutto coincideva con supporti piuttosto importante come la media a 55 giorni. Per le 14,30 sono attesi dati importanti riguardanti le spese dei consumatori e gli ordini di beni durevoli attesi poco sotto lo 0,6%.

Ore 14,50: uno sguardo ai dati. Redditi personali salgono di 0,2 contro attese 0,1. Spese personali +0,7 contro attese +0,5. Quindi gli americani continuano a spendere, anche se non dobbiamo trascurare la componente incentivi. Altro dato di sollievo è rappresentato dai sussidi settimanali scesi per la prima volta dopo molti mesi sotto la soglia dei 500 mila (era l’ora finalmente). Meno positivi gli ordini dei beni durevoli (questa storia che non ci siano investimenti mi incute poco ottimismo) dove le attese hanno peccato di ottimismo di 1 punto e di 2 punti su quelli extrasporti. La variazione è quindi negativa, ma il dato del precedente mese è stato ritoccato al rialzo dell’1%. Ancora attese per i dati delle 16 con fiducia e vendita di nuove case previste in aumento del 3/4%. Che tipo di commento fare? Direi che forse Main Street sta iniziando ad annusare le briciole dei gusci delle noccioline che i gorilla di Wall Street hanno divorato in questi mesi. I mercati, è un parere personale, credo necessitino di ben altro, per uscire dal tira e molla del carry trade e dei problemi ormai conosciuti, in particolar modo dalle banche.

FTSE MIB rotto supporto 22640 decisamente più debole. Su Eurostoxx noto ancora bassa direzionalità ma non trascurerei il supporto di 2860.

oRE 16,20: anche i dati delle 16 sono stati superiori alle previsioni con la vendita di nuove case a 430 mila unità. Anche in questo caso non vanno trascurati gli incentivi. La fiducia risulta in linea con le attese. Operativamente si conferma la bassa direzionalità.

Martedì 24 novembre: dopo la reazione di ieri, che conferma quanto ancora manchi una convergenza negativa netta per intraprendere una correzione più sostenuta, i mercati sembrano ripensarci. Ovviamente il catalizzatore di tutto è il Dollaro che ripiegando a 1,4920 ha frenato il carry trade. Il dato più importante da risaltare è l’assenza di direzionalità sia nel breve che nel lungo, ma questo credo di averlo segnalato più di una volta. Brusca correzione per la Cina questa mattina: in merito a quest’area c’è chi sostiene quanto siano poco attendibili i dati forniti dall’autorità cinese in merito alla crescita. Del resto non possiamo contrariarli in quanto dati alla mano resta poco conciliabile il crollo dell’export cinese e il calo dell’import con una crescita del pil dell’8%. In ogni caso dobbiamo attenerci ai dati ufficiali e sbarrare gli occhi. Per la giornata di oggi presterei particolare attenzione ai dati delle 14,30 sul GDP previsto in calo al 2,8 dalla prima rilevazione del 3,5. Altri dati importanti sono: fiducia dei consumatori e indice Shiller delle 20 città. Da un punto di vista intraday si confermano ben sostenute Parmalat, mentre non mi convincono assolutamente B.pop, Buzzi, Enel, Mediobanca, Mondadori, Stm e Unipol.

ANALISI FTSE MIB: L’indice presenta una forza minore rispetto agli altri europei. Come possiamo vedere dal grafico in area 23400 è avvenuto un ipotetico pull-back ribassista sulla linea rialzista di medio periodo, che troverebbe conferma solo alla rottura di 21800. Nella giornata di venerdì era stata inoltre perforata la media a 21 gg prontamente rientrata ieri. Quota 22640 rappresenta quindi il supporto più importante. Accelerazioni al rialzo sarebbero da considerare alla rottura di 23800. La direzionalità è molto bassa, ragione per la quale dobbiamo stare attenti a falsi segnali. Confermato il pull-back il mercato prenderebbe la strada verso quota 18000/18500. Sempre dal grafico possiamo osservare come l’indice abbia raggiunto ad ottobre un livello/obiettivo molto importante a quota 24300 per poi correggere vistosamente. Ovviamente ad oggi non ci sono segnali operativi forti, ma solo una maggior predisposizione rispetto ad altri mercati alla correzione. Il quadro degli indicatori ancora non converge al ribasso.

Ore 14,35: il Pil è stato rivisto da +3.5 a +2.8. Ricordate l’effetto che fece quando fu pubblicato per la prima volta? Se fosse stato ad allora del 2,8 quale sarebbe stato l’effetto sul mercato? Questo è la conferma di quanta componente psicologica ci sia a condizionare i movimenti di mercato e di quanto siano faziosi i dati preliminari. Leggendo Wallstreetitalia mi hanno impressionato i seguenti passaggi: il primo è che secondo fonti anonime di Bloomberg la Fed avrebbe richiesto alle principali 9 banche finanziate di presentare dei programmi di rientro per un totale di 140 mld, il secondo è che il fondo Pimco (noto recentemente per essere tra i gufi di mercato, ma soprattutto per averle indovinate quasi tutte negli ultimi quindici anni) ha alzato nel mese di ottobre la quota di monetario ad oltre il 60%, ossia il livello massimo storico. Altra notizia che ho appreso su un sito d’informazione inglese: il governatore della Boe ha solo ammesso in questi giorni (dato che le condizioni di mercato consentono di poterlo fare) di aver prestato 36 mld di sterline a RBS e 25 HBOS, per la serie tutto avviene alla luce del sole e che dobbiamo fidarci della trasparenza del mercato. Francamente mi resta difficile accettare un grado di rischio elevato in presenza di una situazione tale.

Ore 16,15: i prezzi delle case scendono oltre le previsioni, mentre risale la fiducia. Duro colpo del petrolio. Improvvisamente l’indice italiano si avvicina sul supporto indicato a 22640. Sotto questo livello potrebbe nascere qualche premessa concreta di movimento verso supporto “number one” 21800.

Lunedi’ 23 novembre: più che una borsa sembra un canotto. Appena vi è la sensazione che si sgonfi un pò il trend rialzista delle borse, subito si cerca di pompare il tutto con il Dollaro debole, ritornato a ridosso di 1,50. Direzionalità dei mercati ancora troppo bassa. Chi si aspetta movimenti decisi e duraturi è soggetto a delusioni.
Ore 16,27: avanzano ulteriormente i mkt sulla scia di Wall Street e sulla vendta di case esistenti. Il termine che sembra andare di moda è asset-inflation. Personalmente ho optato in tempi non sospetti per stagflation e pertanto non reputo interessante il mercato azionario, bensì titoli di stato legati all’inflazione e qualche commoditi. In italia i titoli che sembrano avere più forza, sono proprio quelli che maggiormente difendono in caso di inflazione: Atlantia, Parmalat e Terna. Resistenza Stoxx-future 2910.
Categories: QE

17 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Tu comunque dicevi che stagflazione significa: su inflazione, ma con recessione e quindi borse in discesa. C'è confusione o qualcosa non mi quadra? Luciano

  2. Anonymous ha detto:

    L'oro si deve ancora tenere?

  3. the hawk ha detto:

    Stagflazione= i prezzi dei beni salgono in presenza di una recessione. Non dobbiamo assolutamente dimenticare la natura di questa ripresa. Una volta terminati gli incentivi ci dovrebbe (parlo al condizionale a differenza di molti che credono di avere la verità del Mondo in tasca) essere un chiaro rallentamento dei consumi, ma non per questo dei prezzi in quanto molte società saranno

  4. the hawk ha detto:

    Dimenticavo: mi chiedevi se borse in discesa? Non sono tra i gufi che vedono crolli apocallittici, questo sia ben chiaro. Allo stesso tempo, mi resta difficile conciliare la situazione attuale e futura con mercati in salita. La stagflazione porta si ad una rivalutazione degli asset, ma per molte società al contrario erode i margini. Pensiamo alle materie prime e al contempo all'esigenza di

  5. the hawk ha detto:

    Correzione: Difficilmente in presenza di uno scenario STAGFLATTIVO possiamo assistere a rally o trend rialzisti duraturi. Magari possono esserci settori che possono giovare da una situazione tale, ma per la maggioranza non ci sarebbe da stare allegri. Del resto basta vedere l'andamento delle borse negli anni settanta.

  6. Zio Tom ha detto:

    Ciao the hawk,guarda che io non ho esperienza e studiato economia finanziaria tutto quello che conosco l'ho imparato in 30 anni di esperienza sulla mia pelle nel mio lavoro e su qualche azzardo fatto in borsa andato a buon fine cio' nonostante le varie perturbazioni e crisi passate e vissute.In linea di massima condivido l'equilibrio da te illustrato almeno sono le tue parole

  7. the hawk ha detto:

    Premesso che leggo come te Andrea, ma solo per confrontare i miei pensieri e sensazioni (ovviamente non è l'unico che leggo nè tanto meno appartengo alla sua "setta")ti ringrazio vivamente per il tuo intervento. I dati oggettivamente parlando contano poco o niente in quanto si possono interpretare come meglio si desidera. Prima di intraprendere una strategia guardo da che parte

  8. Anonymous ha detto:

    Concordo. E&#39; incredibile vedere l&#39;ostinazione a mantenere quotazioni a questi livelli in Usa; forse per far digerire bene il takkino?<br />E sì, l&#39;america si riprenderà prima di tutti…sfornando dollari a tutto spiano, tutti son capaci!lavorando ai fianchi un 10/11 % (forse di più) di poveri cristi, facendi i cavoli di chissachì. Ma vaaaa…….<br />Scusate. Fausto

  9. Anonymous ha detto:

    ciao falco,complimenti x qsto tuo inizio di blog economico.dai dimostrazione di essere veramente molto competente ed arguto.sui mercati x un trend follower e&#39; davvero dura…preferisco rimanere nailed in attesa di direzioni certe. ciao Michele bg

  10. Anonymous ha detto:

    C&#39;è chi punta ad un superamento di 1120 di S&amp;P500 per un veloce arrivo a 1200… Che ne pensi dell&#39;articolo di WSI (DEJA-VU A WALL STREET: NEL 2010, RITORNO AL 2004<br />di WSI) ?

  11. Anonymous ha detto:

    Ma, dove voglio far arrivare sto dollaro? Non crea più problemi di quelli presenti all&#39;economia europea?

  12. the hawk ha detto:

    il Deja-vu di cui parli non è altro che un&#39;analisi frattale fatta in modo un pò artigianale. Non sono un esperto di analisi frattale, ma ti assicuro che non prende in esame solo un periodo. Essa è fatta attraverso vari campioni statistici. Per farti un&#39;idea di cosa parlo ecco un video che puoi consulatare: http://www.youtube.com/watch?v=opnAy4jER1k<br />La verità comunque non la possiede

  13. Prismaview ha detto:

    Allora, per oggi, calma e sangue freddo. Limitare al massimo i danni. Grazie per il suggerimento, come sempre prezioso e puntuale!<br />Complimenti per il blog!

  14. peppe ha detto:

    ciao complimenti per il blog, fai delle analisi lucide e commenti molto interessanti. personalmente concordo sul fatto che siamo in preda a una pura manipolazione al rialzo dei mercati americani. wall sembra salire sempre anche senza motivo e questo mi fa davvero paura, perchè quando crollerà lo farà di peso. sul giappone la situazione sembra davvero molto complicata e le prospettive future sono

  15. the hawk ha detto:

    Grazie per i complimenti Peppe e spero di vederti spesso nel mio blog

  16. Anonymous ha detto:

    ciao falco,i complimenti x il blog sono impliciti.sono sempre flat visto l andazzo mondiale.domani qndo apirà la borsa di dubai dopo lo stop di 4 gg ne vedremo dele belle.piccola notizia sull iran.c&#39;e&#39; la volontà di costruire altre 10 centrali nucleari con ulteriore arricchimento dell uanio di un buon 20%.chissà come la prenderanno i mercati sta news.continua cosi CIAO Michele bg

  17. the hawk ha detto:

    Il clima non mi sembra dei migliori. Se ben ricordo dopo il &#39;29 nel giro di dieci anni ci fu la seconda guerra mondiale. Spero davvero che la storia non si ripeta.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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