Da una parte piovono migliaia di miliardi di dollari a sostegno delle banche, che possono finanziarsi a costo zero per tappare le falle, dall’altro la Fao non riesce ad ottenere gli spiccioli per dimezzare la fame nel Mondo. Ormai viviamo in un era virtuale, fatta di carta, cds, subprime, carry trade e stock option, ma di affrontare la realtà dal suo lato più vitale non se ne parla nemmeno. L’unica ragione di stato sembra essere diventata la chiusura del Dow Jones a fine serata. Ci possono anche prelevare un rene, ma se l’indice Dow Jones ha chiuso in rialzo il dolore passa all’istante. Almeno così sembrano pensarla i grandi della terra. Appena le borse accennano a guardare la realtà eccovi serviti, take over da parte di grosse istituzioni, primo fra tutti Warren Buffet, che di interessi a far lievitare i listini ne ha ben fin troppi. Ricordate i famosi derivati con indice SP500 a 1500 punti entro il 2015? Pare che in questi giorni sia stato proprio lui attraverso la Berkshire a comprare ingenti pacchetti di titoli guida. Ultima operazione in corso è la guerra del cioccolato attraverso l’opa su Canterbury avviata da Kraft, società ben controllata da Berkshire. Ovviamente il “povero” Buffet rientra in quella schiera di eletti che stanno al di là del famoso parco buoi. Parlando di problemi a noi più vicini, vorrei invece sottolineare l’intervento di Emma Marcegaglia contro il ritardo dei pagamenti pubblici alle imprese, le quali rischiano di andare in cortocircuito. Fra i più bersagliati dalla Marcegaglia figurano i comuni che vanno ad inserirsi alla lista nera dei cattivi pagatori capeggiati dalla sanità i cui debiti da saldare ammontano alla cifra sbalorditiva di 70 mld. Questa situazione, tuttavia, non riguarda i mercati, in quanto vivono di altro, in particolar modo di stupefacenti, che aiutano ad eliminare i sintomi della fame. Il problema pertanto non va ricercato nel fatto se l’economia è sana o malata, bensì quello di capire il limite di sopportabilità del mercato alla somministrazione degli stupefacenti. Ormai è sotto gli occhi di tutti quale sia stato il disegno dei governatori: rianimare i mercati onde evitare la disfatta di questo capitalismo-immorale. Le banche con le ingenti somme ricevute dai contribuenti, da mesi stanno cercando di ricreare un mercato che improvvisamente era collassato con lo scoppio della bolla immobiliare e dei mutui subprime. Con il termine mercato non mi riferisco alla borsa o a tutto quello che è ufficialmente quotato, ma a tutti quei prodotti derivati che rappresentano l’80% dell’intero sistema. Mi riferisco quindi ai Cds e a tutti quei prodotti cartolarizzati che hanno come sottostante quote di debito privato o beni immobiliari. Le borse si adeguano di riflesso. Stiamo quindi parlando di un mercato che fino a qualche mese fa era fallito. E’ logico quindi secondo voi cercare di rianimare un sistema del genere? Per dare una risposta affermativa dovremmo vestire i panni di coloro che in qualche modo erano troppo legati alla sopravvivenza del sistema, ossia delle persone che ruotano intorno agli interessi bancari e delle multinazionali. Basti pensare, che se da un lato abbiamo visto un netto miglioramento di questo tipo di mercato, dall’altro, e qui mi riferisco alle piccole e medie aziende, per non parlare di noi comuni mortali, rispetto a sei o sette mesi fa la situazione è nettamente peggiorata. Adentriamoci quindi verso il mondo occulto delle teste che contano, almeno fino ad oggi: secondo loro, uno dei problemi che hanno generato il default dei mercati aveva senza ogni dubbio un’origine psicologica. E’ proprio su questa variabile che gli istituti finanziari e governativi stanno cercando di lavorare, per chi avesse qualche dubbio, suggerisco di osservare la faziosità con cui vengono riportate le notizie dai principali media (il giorno 19 novembre con le borse che hanno perso il 2% non ho visto un solo accenno sui telegiornali). Vi siete domandati come mai da quasi tre mesi i mercati non battono ciglio, rimanendo ingessati all’interno di range molto ristretti? In termini psicologici la credibilità di un mercato è direttamente proporzionale alla durata del periodo di bassa volatilità. Immaginatevi se il prezzo di una casa fosse a gennaio di 200 mila euro, a febbraio di 150 mila, a marzo di 200 mila e così via. Gli scambi sul mercato immobiliare si decimerebbero. Quindi, obiettivo numero uno del sistema è quello di rendere credibile il mercato. La correzione dello stesso sembra una chimera e per tale attirerà con se quelli rimasti fuori nel momento in cui si manifesterà. Al contempo borsa sostenuta (sempre vestendo i panni del banchiere) sinonimo di maggior ricchezza e quindi di capacità di consumo. Lasciando adesso i panni del banchiere e guardando invece dal lato di noi comuni mortali sorgono spontanee le seguenti domande:
1) Dopo questo giochino il nostro debito pubblico procapite è diminuito o aumentato? E se è aumentato, di quanto? Riporto quanto dice il Sole 24ore del 18 di novembre: Il debito pubblico americano ha superato la soglia dei 12mila miliardi di dollari. Lo evidenziano i dati ufficiali messi online sul sito del Dipartimento del Tesoro. Al 16 novembre 2009 il debito ammonta a 12.031,30 miliardi contro 11.999,51 miliardi il giorno prima. La prima soglia simbolica dei 10mila miliardi era stata superata nel settembre 2008. Dal primo novembre 2009 l’indebitamento è cresciuto di oltre 138 miliardi e si sta avvicinando rapidamente al tetto di 12.104 miliardi (circa l’80% Pil Usa 2008) autorizzato dal Congresso. Il plafond era stato alzato lo scorso febbraio di 787 miliardi di dollari, spalmato su tre anni. Avete letto bene, siamo vicini ai 12.104 mld autorizzati dal Congresso. LA DROGA STA PER FINIRE? Non parliamo poi della più stabile Europa, dove esiste un problema concreto sulla Grecia. Il governo aveva programmato non pochi mesi fa un deficit del 6% sul Pil: risultato 12% rapporto debito/Pil 120%, cosa che l’Italia si appresterà a raggiungere nel 2011. Ora mi domando in tutto questo cosa ci abbiamo guadagnato?
2) Questo modello economico finanziario “vincente” ha migliorato o peggiorato la redistribuzione di ricchezza? Leggendo il rapporto della Fao direi nettamente peggiorato: http://www.fao.org/news/story/it/item/36207/icode/.
3) Cosa aspettarsi quindi in termini di consumi futuri? Domanda di cibo (nei limiti delle proprie possibilità), acqua, trasporti (possibilmente pubblici) evoluti economicamente, qualche piccolo sfizio irrinunciabile come computer e internet, vestiti (a basso costo) e per finire la salute che è l’elemento a tutti più caro. Questo è quanto mi aspetto dai consumi, ossia l’elemento che fino ai nostri tempi ha guidato l’economia moderna. Questa non è una valutazione pessimistica, anzi, come possiamo vedere le opportunità sono sempre dietro l’angolo. Potrei iniziare a parlare di insolvenze sui mutui (che in Usa hanno raggiunto il 14% comprendendo anche coloro che stanno pagando con un ritardo superiore ai tre mesi), di valore della moneta o di beni rifugio come oro, cibo e materie prime in generale ma non voglio tuttavia stancarvi e deprimervi su quello che ormai sappiamo già da molto tempo.
Ottimo commento, realistico. Quindi sempre stagflazione? o di nuovo recessione brutta e basta?Dicono quelli di icebergfinanza:<br />- Inutile ricordare ai lettori di Icebergfinanza, l'onda silenziosa in arrivo nel 2010, quella degli "Option ARMs", un'onda in grado di triplicare gli effetti almeno sino al 2014. Nessun problema, se le norme contabili in discussione, supportate
Societe' Generale teme nuova crisi<br />Per lettera suggerisce beni rifugio a clienti,oro e derrate<br />21 novembre, 21:06 <br /> ANSA) – PARIGI, 21 NOV -La Societe' Generale ha inviato un rapporto ai suoi clienti consigliandoli in vista di un nuovo crollo dell'economia mondiale.La banca francese suggerisce nel caso, quali bene rifugio, l'oro e derrate alimentari. Per un articolo
Ti faccio gli auguri per il tuo blog con la speranza che al di fuori di certe informazioni finanziarie tu possa essere te stesso nella trasmissione dei tuoi articoli e non solo un copia e incolla,sul lato umano e etico non speculare mai chi vede e ascolta non e' stupido perche' dentro di noi conosce la verita',basta metterla in pratica e tanti lo fanno in silenzio con i fatti,se il
Ringrazio Zio Tom per gli auguri, garantendo che non saranno bloccati i commenti che sono la linfa vitale di un blog. In questo blog non ci saranno copia e incolla o scopiazzamente vari di idee altrui. Nella mia esperienza ultra ventennale sull'economia concreta, sull'analisi tecnica (che è un arte e non una scienza esatta) e sui comportamenti umani correlati ai mercati finanziari ho
Per quanto riguarda la richiesta di Fausto al commento 1. Ovviamente non posso non leggere Icebergfinanza che è uno dei miei blog preferiti per il modo dettagliato di alcune informazioni che ovviamente pesano dalla parte dei catastrofisti (e di questi tempi ce ne sono in abbondanza). Magari quando avrò la sensazione che le cose gireranno al bello leggerò con maggiore interesse altri dei quali