MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Cosa vorrà dire con queste parole il premier britannico Brown? I mercati finanziari si sono discostati così tanto dalla realtà che è giunto il momento di sfruttarli a pieno per la exit strategy, procedendo con la tassazione sulle transazioni. Sarebbe questa la fine per i daytrader, per le speculazioni a leva 20/50/100/1000….e così via, ma principalmente per quei colossi come Goldman Sachs che sulle transazioni sostenute (basti pensare al flash-trading)hanno fatto la loro fortuna negli ultimi mesi. La proposta britannica di introdurre questa tassa sarà sicuramente bocciata dagli Stati Uniti, la cui politica fino ad oggi si è rivelata altamente influenzata dalla lobby delle grandi banche. A mio parere questa proposta è la migliore che poteva nascere dal G20 in favore dell’economia reale, ma siccome è tale rischierà di non avere consensi. Le banche dovrebbero ritornare a fare le banche ed essere più vicine (nei limiti della fattibilità) al sistema produttivo e non pensare a speculare dalla mattina alla sera, mentre i mercati finanziari necessitano di una dimensione più consona alla realtà. Basti pensare che il volume delle borse è rappresentato per oltre il 70% da operazioni di arbitraggi e intraday. Ovviamente questo lo stavo scrivendo sabato pomeriggio non potendo sapere quale poteva essere la reazione dei grandi, ebbene: “Non ha avuto molto successo al G20 la proposta del primo ministro inglese Gordon Brown di tassare le transazioni finanziarie per rendere “piu’ responsabile” il sistema bancario internazionale. A “bocciare” la proposta sono stati sia il direttore del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss Kahn” (già dimenticavo, il Fmi che non poteva certo ostacolare gli Stati Uniti il cui peso nel Fondo è totalitario), “secondo il quale un’imposta del genere finirebbe per ricadere sui contribuenti finali” (forse pensa che tutti i contribuenti del Mondo stiano davanti al monitor a fare transazioni finanziarie?) “e che propone in alternativa un’imposta una tantum sugli utili bancari del 2009“(invece in questo caso i contribuenti vedranno solo aumentare i costi dei loro conti correnti, vero Stress Can?), “sia il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner” (questa è una novità), “che non si ritiene pronto a sostenere l’idea”, in quanto dico io rischierebbe il linciaggio (anche fisico) di Goldman & Co.

In ogni caso tassa o non tassa sulle transazioni finanziarie mi sorgono alcuni dubbi: perche Brown l’ha proposta? Perchè batte cassa adesso? Perchè affrontare un tema così delicato?

Ah una domanda: ma chi li paga questi G20, sempre i contribuenti di tutto il Mondo o le banche? Le banche vero? Passiamo al seguito che è meglio, altrimenti mi si accappona la pelle a leggere tante chiacchere inutili.
La disoccupazione Usa ha raggiunto la scorsa settimana un tasso del 10,20 raggiungendo il record negativo del 1983 e battendo qualsiasi previsione. Il credito al consumo si contrae sempre più evidenziando a chiare lettere come le banche continuino a stringere i rubinetti, nonostante il castello dei derivati sia addirittura salito dopo il fallimento Lehman. Dati interessanti sono emersi dalla produttività e dall’Ism manifatturiero, mentre quello dei servizi che rappresenta il 70% dell’economia stenta a ripartire. Francamente, in questo contesto, mi resta difficile pensare ad un decollo in grande stile dei consumi in previsione del periodo natalizio. Considerando che molti consumi sono stati anticipati, grazie agli stimoli governativi, mi viene da pensare che per fine anno assisteremo ad un vero e proprio flop.
ANALISI MERCATI

Nonostante le numerose problematiche, dalle banche alla disoccupazione, l’indice Stoxx50 è riuscito a galleggiare sopra la trendline di medio-lungo periodo, passante attualmente a 2750. Ovviamente non abbiamo assistito ad una reazione decisa, visto che il quadro delle medie continua a rappresentare una resistenza importante tra 2840 e 2860. Penso che la fase di indecisione dell’indice sia dovuta più alla bassa direzionalità di mercato, piuttosto che al fatto che si stia covando qualcosa di fortemente positivo. In realtà l’indice, dal livello massimo era già sceso di un 10% ed una reazione contraria del 4/5% rientrava nella logica, visto che molti operatori hanno preferito riportarsi con maggior peso azionario, dopo un’attesa di correzione durata molte settimane. I compratori, infatti, si sono presentati proprio al raggiungimento di quota 2680, sulla quale era situata la media a 21 settimane, molto utilizzata da investitori istituzionali per separare la fase orso da quella toro nel lungo periodo. Se osservo altri indicatori come Macd e Momentum il mercato è chiaramente entrato in territorio ribassista, il che non succedeva da fine giugno 2009. Un aspetto interessante per adesso è indicato dall’indicatore di direzione in ottica di lungo periodo. I mercati sembrano entrati in un periodo di letargo nel quale sarà difficile vedere movimenti sostenuti e duraturi. Questo ovviamente era l’obiettivo delle banche centrali fin dai tempi di Lehman, ossia quello di abbassare la volatilità e riportare le cose alla normalità. E’ probabile che la fase di letargo possa durare qualche mese, ma non per questo sono da scartare le previsioni di vedere nuovi minimi. E’ chiaro, infatti che sul breve, una rottura di 2750 dell’indice Eurostoxx darebbe luogo ad un’estensione ribassista fino a 2640 e 2540. Al contrario l’indice troverebbe sopra 2840 la forza per riportarsi su livelli compresi tra 2890 e 2910.

Nel secondo grafico possiamo vedere l’indice SP500, che al momento è forse quello più attendibile e meno manovrabile. La trendline rialzista di medio-lungo periodo è stata perforata la scorsa settimana, mentre è ben evidente la formazione di un probabile testa e spalle ribassista il cui completamento arriverebbe alla rottura di 1029, con obiettivo 940.
Chi sembra in una situazione più avanzata di trend negativo è ovviamente la borsa di Tokio, fortemente penalizzata dalla forza dello Yen e dalla necessità di accelerare la exit strategy. In questo caso suggerisco di seguire il supporto di 9650 dell’indice Nikkei, sotto il quale vi potrebbero essere delle accelerazioni negative tali da indebolire anche il sentment dei mercati occcidentali. Segnali negativi (forse anticipatori) sembrano arrivare dalle commodities, ovviamente ad esclusione dell’oro. Suggerisco in particolare di seguire la soglia dei 75 dollari sul Wti. Una rottura della stessa innescherebbe ulteriori ribassi con riflessi negativi sui titoli legati al settore. In ogni caso non vedo un problema di bolla sulle commodities. Se proprio di bolla dobbiamo parlare valuterei il mercato delle corporate. Nuovo record storico dell’oro che si avvicina al target programmato già molte settimane fa a 1140. Sul fronte valutario devo registrare ancora una forza notevole del Dollaro australiano, favorito dai tassi alti e dal forte legame con l’oro. Qualche tensione non di poco conto, invece sul fiorino ungherese, il cui allarme sembra comunque rientrato. Il mio suggerimento è quello di utilizzare molta prudenza sulle valute dell’Est Europa. Il Dollaro Usa invece, utilizzato dal carry trade si mantiene nel range 1,50/14640 contro Euro. Una fuoriuscita da detto range, in particolar modo della parte alta innescherebbe un movimento piuttosto sostenuto. La debolezza del Dollaro in particolar modo è evidente contro lo Yen.

Categories: Anali Tecnica

6 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    bravo Andrea come sempre, ieri leggevo di una previsione sull'oro che potrebbe raggiongere, nel 2016-2017 gli 8000 $ per oncia, un prezzo incredibile oggi, ma se dovesse arrivare davvero l'inflazione, credo che la previsione si avvererebbe. ciao

  2. Anonymous ha detto:

    anche Rubini era un disfattista; io credi si stia adeguando anche lui ad un clima borsistico oramai costantemente positivo. 5-10% di correzione?ok poi si compra!e tutto torna come prima e io farò qualche soldo…..

  3. the hawk ha detto:

    Un rialzo dell'Oro ai livelli indicati nelle previsioni che hai letto (magari dimmi la fonte) contemplano senza dubbio un defaul di molti paesi o meglio un'iperfinflazione nei prossimi anni. Il forte indebitamento di molti stati ha evitato il fallimento di molte banche e quindi della perdita dei depositi. + DEBITI+LIQUIDITA' = DEPOSITI GARANTITI. In sostanza vi è stata una partita di

  4. Anonymous ha detto:

    domenica, 8 novembre 2009 – 18:17 CET <br />La ripresa è iniziata ma avrà un ritmo alternato: avremo un rimbalzo più forte del previsto negli ultimi due trimestri, poi sarà graduale ma non necessariamente bloccherà l&#39;aumento della disoccupazione, che potrebbe interessare Usa ed Europa fino a metà 2010.<br />E&#39; la previsione di Lorenzo Bini Smaghi, membro del board direttivo della Banca

  5. Anonymous ha detto:

    fonte milano finanza di sabato 7 novembre<br />ciao. Daniele

  6. Zio Tom ha detto:

    per chi volesse segnare un appunto:<br />anno 2012/2013<br />ORO = 840 dollari per oncia<br />passo e chiudo

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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