MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

FTSEMIB40: la correzione dell’indice italiano è avvenuta proprio in prossimità dell’obiettivo Fibonacci di quota 24300. Nella giornata di venerdì è stata perforata al ribasso la media a 21 gg, dopo numerose reazioni sulla stessa. Osservando le linee di Gann e il minimo del 2 ottobre è da considerare quota 22500 il supporto più importante, sotto il quale potrebbero manifestarsi ulteriori vendite per targe 21200 nel breve. In base alla forza comparativa è lecito attendersi una maggiore debolezza di questo indice rispetto allo Stoxx50. Abbiamo inoltre una convergenza ribassista molto interessante sul grafico giornaliero, con la Rsi scesa sotto i 50 punti, mentre non si presenta per il momento assenza di direzionalità. Probabile quindi un test tra 21200 e 21300, punto sul quale è situata anche la media a 21 settimane. Titolo più forte Tenaris. Titolo più debole Geox.

DOW JONES: molto interessante il punto sul quale sta avvenendo la correzione. Quota 10300 punti per il Dow Jones rappresenta il 50% del ribasso subito dai massimi del 2007. Il mancato superamento di quel livello lascia aperta la strada al proseguimento della fase ribassista di lungo periodo, etichettando il rialzo da marzo come un tipico bear-market rally. Attualmente non ci sono elementi, tuttavia, per determinare un avvenuto arresto del trend rialzista. L’indice infatti rimane ancora saldamente sopra la media a 21 gg situata a 9840. Supporti successivi estremamente importanti sarebbero da considerare in quota 9630 e 9500. Segnali negativi arrivano solo dalla Rsi che evidenzia una perdita di forza, mentre non sottovaluterei la dinamica dei volumi che sta vedendo un rialzo in presenza di fasi negative di mercato. Le ragioni di buona tenuta del mercato sono da ricercare nelle trimestrali, che risultano in prevalenza migliori delle previsioni e nelle incertezze legate al Dollaro e di conseguenza ai Bond. Negli ultimi giorni sono usciti dei warning riguardo al settore ferroviario Usa, che in qualche modo dovrebbe essere incentivato dalla politica Obama. Un settore ciclico come questo, la dice lunga sul vero stato dell’economia americana. I punti chiave che hanno determinato trimestrali migliori delle attese sono da ricercare principalmente in questi fattori: 1) Ricostituzione delle scorte, che ha interessato principalmente l’area Bric. 2) Riduzione forza lavoro. 3) Costo del denaro ai minimi storici. 4) Svalutazione del Dollaro. Credo sia arrivato pertanto il momento di affrontare il problema banche. Al 23 di ottobre il numero delle banche fallite solo nel 2009 è arrivato a 106. Mediaticamente parlando, in queste ore la “massa” sembra prendere solo ora coscienza della gravità della situazione. Vedremo. sullo stato di salute psicologica ho già parlato nel diario della scorsa settimana. Titolo più forte Pki (Nyse). Titolo più debole Bke (Nyse).
DOW JONES STOXX50: le linee verticali da me tracciate rappresentano le fasi cicliche secondo la teoria di Elliott-Fibonacci, partendo dal punto iniziale del rialzo e tenendo conto delle dinamiche evidenziate sulle prime correzioni. Ebbene, questi punti al momento sono stati rispettati con precisione millimetrica, in quanto sulle linee tracciate corrispondono minimi o massimi importanti. Secondo tale dinamica il 30 settembre è iniziato un nuovo ciclo che dovrebbe terminare tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Il massimo e il minimo del 30 di settembre rispettivamente a quota 2910 e 2840, rappresentano punti chiave per determinare la nuova natura del ciclo. Con la rottura di 2910 al rialzo vi erano possibilità che tale ciclo fosse nuovamente al rialzo, ma il rientro al di sotto di tale livello apre le porte allo scenario contrario, sottolineando la presenza di una probabile “bull-trap” avvenuta nel mese di ottobre. Considero quindi il livello di 2840 come il punto chiave sotto il quale ci sarà una maggiore definizione del nuovo ciclo. Osservando gli indicatori non abbiamo una convergenza ribassista come vista sull’indice italiano. Troviamo piuttosto assenza di direzionalità, mentre primi segnali di debolezza sono presenti sul Macd e sulla Rsi. A differenza dell’indice americano il rialzo ha superato di poco il 38% del ribasso di lungo periodo, mentre il 50% è situato a 3170. Interessante sottolineare come il 38% corrisponda esattamente al supporto precedentemente individuato in quota 2840. Come possiamo vedere inoltre la fase rialzista è ben compresa all’interno di un canale rialzista la cui trendline inferiore è posta a 2720. Sotto questo livello vi sarebbero discese fino a 2585. Ovviamente è sottinteso come un ritorno sopra 2910 rimetterebbe nuovamente in discussione le probabilità di correzione. Il mio atteggiamento sul mercato è tendenzialmente short, senza tuttavia esposizioni di rilevo, data l’assenza di direzionalità. In questo contesto, infatti, un’operatività troppo dinamica finirebbe per lasciare sul terreno solo tante commissioni che renderebbero felice il vostro broker. In Europa, in questa fase iniziale di correzione l’indice Dax risulta maggiormente difensivo. Titolo più forte Daimler. Titolo più debole Nokia.
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