MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Sul Sole 24 Ore di Sabato ho letto delle considerazioni molto convincenti riguardo al protezionismo. Le mosse di Obama, nella scorsa settimana di applicare una tassa sulle importazioni dell’acciaio dalla Cina sono un passo importante in favore della nuova fase che ci aspetta. Le principali depressioni economiche videro un’accentuazione dei loro effetti proprio grazie a queste norme, con conseguenti tensioni sociali e geopolitiche. Altre misure tampone come la Tobin Tax, una vecchia proposta degli anni settanta fatta dal premio nobel per l’economia James Tobin che prevedeva di tassare tutte le transazioni internazionali, lascia intuire che i principali governi non siano più in grado di impiegare ulteriori risorse per far ripartire il mercato del lavoro. Se da un lato il sistema finanziario sembra ripartito grazie alle manovre pilotate del sistema bancario, il mercato del lavoro infatti, risulta lontano anni luce dal riprendersi. Il problema lo abbiamo visto la settimana scorsa quando ho evidenziato quale sia il vero stato dei consumi e della produttività rispetto a due anni fa. Al prossimo G20 si parlerà in modo molto superficiale di rientro in termini di bilancio a partire dal 2011. Ma come gli stati promuoveranno il rientro? Tassando ulteriormente i redditi da lavoro? Oppure tagliano le spese sociali? Le cifre non sono tali infatti da coprirle con semplici risparmi di spesa, bensì rappresentano percentuali molto alte rispetto al Pil. Le proposte sulla Tobin Tax evidenziano, in qualche modo, che il primo bersaglio dei governi, per reperire risorse utili al rientro sia la speculazione in senso lato. Una tassazione sulle transazioni internazionali tuttavia finirebbe per penalizzare sensibilmente gli scambi commerciali con inevitabili effetti sull’inflazione.
intanto:
era dal Marzo 2009 che non si vedeva una pressione al ribasso così forte sulla Sterlina. Cosa si sta nascondendo dietro tutto questo? Nell’ultima settimana è stato rotto il supporto contro Euro di 0,88 con superamento della soglia psicologica di 0,90 punti. Ribasso sulla Sterlina fino ad ora ha significato tensione finanziaria.

Nella precedente settimana in ogni caso i mercati hanno continuato la fase positiva riuscendo nell’impresa di ribaltare anche quegli indicatori riflessivi che stavano segnalando buone probabilità di correzione.

Macd Eurostoxx

Momentum Eurostoxx

Grafico DJ Eurostoxx 50
Come possiamo vedere dal grafico qui sotto l’indice in questione si muove all’interno di un perfetto canale rialzista. Sotto quota 2785 vi sarebbe una prima convergenza ribassista che innescherebbe realizzi di un certo peso.

Da un punto di vista operativo pertanto si sono creati segnali utili per timidi acquisti come detto la scorsa settimana. La logica tuttavia ci fa essere dubbiosi sul proseguimento del trend rialzista. Venerdì scorso con le scadenze tecniche il mercato dovrebbe essersi finalmente ripulito di quelle posizioni short rimaste aperte per lunghi mesi, le quali non avevano tenuto conto degli eccessi di negatività presenti fino ad aprile-maggio del corrente anno. In questi mesi il mercato è salito con volumi costantemente in diminuzione. Questo rappresenta una conferma di una fase rialzista molto precaria che potrebbe terminare anche attraverso cali repentini. L’atteggiamento consigliato pertanto è quello di rimanere con posizioni timidamente al ribasso incrementandole alla rottura di 2780.

CHE FARE QUINDI? Marchionne ha detto la scorsa settimana che se il governo non rinnoverà gli incentivi statali per l’acquisto di un’auto saranno guai seri. L’Ad di Fiat, che forse ha acquistato la Chrysler per essere più grosso e quindi più infallibile, dovrebbe pensare anche qualche volta al contribuente. Quando lo Stato concede soldi per incentivare l’acquisto di auto il dott. Marchionne deve sapere che tali fondi provengono dalle tasse pagate dal sig. Rossi, Bianchi e Verdi i quali in questi ultimi anni vogliono contribuire all’ambiente attraverso un utilizzo più intelligente dell’automobile magari rinunciando alla seconda auto o utilizzando mezzi pubblici più efficienti. Forse, quanto le auto saranno alimentate totalmente a corrente elettrica, o magari ad idrogeno liquido e i prezzi di vendita avranno raggiunto livelli accettabili, i costruttori di auto avranno tutte le carte in regola per ritornare a chiedere meritati incentivi statali. Credo pertanto che lo Stato. più che incentivare l’acquisto di auto (il che significa pure spreco di materie prime ingiustificato) dovrebbe aiutare le aziende costruttrici nella ricerca, fornendo le adeguate e mirate risorse. Il mercato allo stato attuale è questo e pertanto le aziende non possono fare affidamento sull’assistenza statalista indiretta. Devono quindi adeguarsi alla realtà. L’era del consumismo sfrenato sta per finire!!! Fare molta attenzione a questo altrimenti si perderà la strada del ritorno. Se gli stati concederanno nuovi incentivi significherà posticipare ulteriormente i problemi , i quali si ripresenteranno in forma peggiore.

Ho fatto questa breve introduzione per dire che l’economia mondiale ha potuto beneficiare di misure tampone. Queste nel momento in cui finiranno consentiranno ai problemi dei mesi scorsi di ritornare in modo diverso. E’ un pò la storia del virus che si modifica per scampare agli anticorpi. Dire come si ripresenteranno tali problemi è difficile, anche se la causa è ben conosciuta. La causa ovviamente è l’eccesso di consumo degli ultimi venti anni, che ha portato il sistema privato e anche pubblico (alla luce degli ultimi interventi) a livelli non più sostenibili. In parallelo a tutto questo si è sviluppato un sistema fatto di carta i cui numeri sono superiori di 40 volte il Pil mondiale. Quello stesso sistema che, purtroppo, sembra aver inglobato (come il pesce palla) gran parte degli aiuti statali e monetari. Rispetto a dodici mesi fa il Mondo presenta una sempre peggiore redistribuzione della ricchezza, anch’essa una delle principali cause di minor consumo dei prossimi mesi e anni e dei problemi che si sono manifestati dal 2007.

Alla domanda che fare quindi non voglio dare al momento imput operativi particolari. L’investimento in Oro e Argento mi sembra quello più sicuro, mentre per quanto riguarda i Titoli di Stato prediligo quelli legati all’inflazione. Soprassiedo sulle corporate in quanto tale investimento deve essere messo alla prova con lo scenario economico dei prossimi 24 mesi.

Per chi invece predilige l’investimento azionario faccio i miei più sinceri auguri.

Categories: Scenari

One Response so far.

  1. Gordon Freeman ha detto:

    dai che vengono giù a piombo!

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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